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Il mondo è pieno di ragazze e ragazzi affascinanti, seguili dal vivo usando il tuo sguardo
L'immaginazione umana gioca molti scherzi ma può anche creare interi universi da esplorare, mondi nei quali viaggiare e inabissarsi, alla ricerca di nuove sensazioni, fascinazioni ed emozioni forti, alla scopertà di nuove realtà. Forse è per questa sua forza che oggi molti nativi digitali preferiscono vivere le loro relazioni artificiali attraverso semplici immagini, scambiate attraverso piattaforme di social networking e display di dispositivi mobili. Immagini virtuali e digitali che permettono di immaginare molto di più di quello che gli occhi potrebbero regalare loro se fossero puntati sulla realtà e su coloro che la abitano.
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In treno scegli il finestrino al display del telefonino
Per Bruce Chatwin "la vita è un viaggio da fare a piedi" e senza farsi dominare dagli oggetti posseduti. Secondo l'autore di In Patagonia e Le vie dei canti, gli oggetti si impiantano nell'anima per poi dire all'anima cosa fare.
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Opacità e trasparenza digitale
Segnaliamo un interessante articolo di Alessandro Biamonte dal titolo "Internet of things (IoT). L’opacità dei nuovi spettri nell’era della trasparenza digitale.". Un ariflessione approfondita per una lettura non semplice ma molto istruttiva sui temi all'ordine del giorno come quello della trasparenza e dell'opacità dei media tecnologici. L'autore vede nelle rivoluzioni tecnologiche "Più potenzialità, ma anche maggiori rischi...l’interconnessione dei dispositivi sta modificando l’intelligenza umana e le dinamiche dell’elaborazione umana delle informazioni, senza considerare l’incidenza in termini di decrescita della capacità di concentrazione e dell’atteggiamento da gratificazione istantanea, che prelude a una riduzione della capacità critica." Un buon contributo a chi ci legge sul tema della tecno-consapevolezza.
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Usare e sopravvivere a Facebook
Mentre i media tradizionali continuano a occuparsi di Facebook e dei social media, più interessati al mercato pubblicitario che alla privacy degli utenti, gli abitanti della parte abitata della Rete sembrano avere fatto la loro scelta. Hanno in grande maggioranza deciso di non abbandonare Facebook, Twitter, Instagram e gli altri social network che frequentano. Al termine dello scandalo Cambridge Analytica Facebook avrà ancor più utenti, continuerà a usare i dati delle persone e a fare guadagni con gli inserzionisti.
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Lo smartphone è misura di tutte le cose
Il testo del titolo fa riferimento alla massima che ha reso famoso il filosofo sofista Protagora secondo il quale “l'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono". Il filosofo guardava all’uomo inteso come individuo e sottolineava la relatività della verità perché ognuno vede le cose alla sua maniera e in modo diverso. Negando l’esistenza di una verità assoluta (per ciascuno è vero ciò che gli appare), Protagora ha anticipato la postmodernità nella quale tutto è interpretazione. Oggi a essere misura di tutte le cose aspira la tecnologia, in particolare con i suoi gadget tecnologici Mobile e le loro applicazioni. Lo smartphone in particolare sembra essere diventato strumento di verità e di interpretazione del mondo. L'uso che ne facciamo determina ciò che vediamo, ciò che ci piace, ciò in cui crediamo, come ci relazioniamo agli altri e quello che facciamo. Siamo sempre più il nostro smartphone!
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Tutto sommato la tecnologia è stata un grande vantaggio
La pervasività e la diffusione della tecnologia è tale da rendere impensabile pensarla in negativo. Al momento non sembra esistere alcuna sfiducia nelle sue capacità e opportunità ma cresce la riflessione critica che mette in guardia contro la sua volontà di potenza o chiede di adottare una prospettiva realistica sui suoi risultati, una maggiore capacità di considerarne i rischi e gli effetti collaterali e suggerisce la validità di una scelta che ne limiti l’utilizzo. Tutti però credono che tutto sommato la tecnologia è stata un grande vantaggio.
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La tecno-obesità della quarta rivoluzione industriale
Scrive il professore Lelio Demichelis che la pervasività tecnologica (tecnologia da ogni parte e APP per ogni situazione) ha portato alla tecno-obesità, una propensione alla bulimia da gadget tecnologico e social network capace di produrre effetti collaterali e conseguenze negative delle quali non siamo neppure consapevoli. Con le sue innovazioni affascinantecnologica ti, incessanti e desiderabili e interconnettività della Rete (tutti doverosamente connessi) abbiamo finito per sottostare alla volotà di potenza della tecnologia condividendone i suoi disvalori. Nel frattempo cadiamo vittime di surplus informativi e cognitivi che ci stanno saturando la mente e il corpo.
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La dignità ai tempi di Internet
BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Secondo Jaron Lanier l'economia digitale provoca disoccupazione e recessione ma un'alternativa sostenibile e umana è ancora possibile. Il libro ne propone una nella quale le reti digitali promuovono una transazione bidirezionale, in cui sia possibile ricevere benefici reali, sotto forma di denaro. L'idea è di usare le reti digitali per produrre e distribuire ricchezza reale. Monetizzando l'apporto delle persone comuni, che sono la fonte primaria e non retribuita dei dati che rendono preziose le reti, il futuro potrebbe essere migliore. Per Lanier lo sarà sicuramente!
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Internet non salverà il mondo
BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Evgeny Morozov esplora il "lato oscuro della rete" e ci racconta perché internet non può essere, come molti sono portati a credere, la soluzione di tutto. Il giovane studioso mette in discussione la teoria della libertà assoluta della rete che, secondo lui, è diventata innanzitutto dominio incontrastato di colossi come Google e Facebook, che ne fanno quello che vogliono. Il cyberutopismo, la fede totale e assoluta nei confronti della comunicazione digitale, nasconde ambiguità e pericoli: questo saggio chiama tutti noi a un uso responsabile e critico di internet.
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Incantati dalla rete - Immaginari, utopie e conflitti nell'epoca di Internet
BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Il libro di Carlo Formenti (Incantati dalla rete. Immaginari, utopie e conflitti nell’epoca di Internet) ha il pregio di fornireutili strumenti di analisi culturale della rete delle reti e di Internet. Il suo è un contributo prezioso che offre un percorso di lettura praticato e proposto da pochi ma che è utile e indispensabile a chi non si vuole fermare alla superficie dei miti della Rete e vuole capirne i meccanismi e gli effetti, per contestualizzarlo e storicizzarli sena togliere loro la carica innovativa e rivoluzionaria che hanno avuto e continuano ad avere. La riflessione di Formenti prende in consierazione punti di vista e opinini diverse, interpretazioni e categorizzazioni a volte tra loro contrapposte o speculari. Rimanendo distaccato riesce a fornire utili strumenti per la riflessione che il lettore potrà continuare durante e dopo la lettura del libro.
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