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Senza memoria non c’è conoscenza
La percezione di molti è che si stia dedicando poca attenzione ai segnali di allarme, emergenti in modo più meno conscio e consapevole, sugli effetti della tecnologia. Uno di questi segnali nasce dal presentismo corrente che induce a vivere dentro un presente continuo in cui è scomparso il passato e si è liquefatto il futuro. Per alcuni un segnale d'allarme a cui si presta scarsissima attenzione è la sparizione della memoria collettiva, accompagnata da una crescente ignoranza della storia. L'articolo di Maurizio Chatel qui pubblicato, il cui titolo è "Intelligenza e memoria: da Giordano Bruno a Umberto Eco (passando per Marvin Minsky)", contiene una riflessione approfondita e originale che non dovrebbe dispiacere a coloro che percepiscono i segnali di allarme emergenti e che ad essi vogliono prestare attenzione per comprenderli, anche nella prospettiva tutta umana, di andare oltre verso nuovi scenari futuri. Sicuramente molto tecnologici!
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Siamo ormai sottomessi alle categorie dell’ovvio e del necessario (Claudia Faita)
Il futuro dipende da noi, dagli obiettivi che ci poniamo nel costruire tecnologie e porle al servizio dell’uomo. Purtroppo ci stiamo rivelando dei “cattivi filosofi” poiché stiamo edificando un avvenire “a misura di macchina” anziché utilizzare le macchine per un domani “a misura di uomo”. Sono tuttavia convinta che siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Anche se è difficile immaginarlo, un mondo migliore per l’uomo potrebbe essere davvero a portata di mano.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
La riflessione sulla tecnologia sembra fermarsi alla superficie
Ricordo che un mio professore di Italiano, al liceo classico, sosteneva che il participio passato di “riflettere”, anche nell’accezione di “pensare”, dovesse essere “riflesso”. Al di là delle considerazioni linguistiche, c’è una grande domanda filosofica nascosta in questa coniugazione che sembra così incongrua all’orecchio: cosa facciamo, esattamente, quando riflettiamo? Elaboriamo un pensiero originale e ponderato (“ho riflettuto”) o ci limitiamo ad essere specchio di ciò che ci circonda, in un movimento superficiale e acritico (“ho riflesso”)?
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Ormai siamo noi le protesi dei vari dispositivi tecnologici che usiamo
La tecnologia, la tecnica, non è mai stata neutrale, chiunque ne parli in termini di neutralità mi suscita subito dei sospetti: o è in malafede o sta sottostimando il fenomeno. Scontata la considerazione che ogni tecnologia può essere utilizzata bene o male, quello che va tenuto sempre presente è che tutto quanto potenzia, affina, velocizza, allarga, intensifica, i nostri sensi, o le nostre capacità, non può che influenzarci, per questo la tecnologia determina dei mutamenti che spesso sono imprevedibili anche per gli esercizi di critica più intensi o per le riflessione più sottili.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
La Filosofia non si occupa di diagnosi e cura.
Può la Filosofia entrare in azienda? Certo, con la specifica che il wellness lo lasciamo volentieri agli altri. Se qualcuno vuole fare Yoga lo faccia, semplicemente la Filosofia non ha nulla a che spartire. Il manager, il dirigente d'azienda, ha sicuramente bisogno della Filosofia, e probabilmente bisogno di una Consulenza che lo sappia guidare, ma come uomo, non come manager o dirigente d'azienda.
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
La premessa del dialogo, sui Social o di persona, è la disponibilità al dialogo
Dialogare è prendere contatto, il contatto oggi manca non solo perché ci incontriamo di meno fisicamente. Il contatto è anche quello della concentrazione che si sofferma su un pensiero, dell'attenzione che si adagia su una parola o su una sensazione. In tal senso manca il contatto che presuppone il dialogo. Spesso crediamo di essere ansiosi, e lo siamo, ma l'ansia è un segno di mancanza di contatto con noi stessi, con il nostro dialogo profondo. Il contatto è la cura all'ansia. E' una difficoltà che anche io ravviso con me stessa.
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
Siamo ormai sottomessi alle categorie dell’ovvio e del necessario (Claudia Faita)
Il futuro dipende da noi, dagli obiettivi che ci poniamo nel costruire tecnologie e porle al servizio dell’uomo. Purtroppo ci stiamo rivelando dei “cattivi filosofi” poiché stiamo edificando un avvenire “a misura di macchina” anziché utilizzare le macchine per un domani “a misura di uomo”. Sono tuttavia convinta che siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Anche se è difficile immaginarlo, un mondo migliore per l’uomo potrebbe essere davvero a portata di mano.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Uomo Planetario. Antropologia di un mondo in cambiamento.
"Della «peste» hanno parlato grandi autori, da Tucidide a Camus, da Boccaccio, a Manzoni a McCarthy, descrivendo realtà e contesti in cui l’allarme per la propria vita in pericolo sembra suggerire un solo istinto: quello del «si salvi chi può». In realtà, proprio in tali condizioni, di eccezionale gravità, può risorgere l’imperativo di amare il proprio prossimo come se stessi, Siamo tutti nella stessa barca (lo sottolinea anche papa Francesco) e solo tutti insieme ci si può salvare."
Si trova in Blog / Biblioteca Filosofica
A proposito di Etica
La nuova etica non dovrebbe essere un’etica “arcobaleno”, un po’ gialla, un po’ nera un po’ bianca, ma la naturale prosecuzione di quel cammino di civiltà che, pur tra mille contorcimenti e contraddizioni, ha visto i suoi primi passi nella democrazia ateniese e i più recenti traguardi nelle rappresentanze sindacali (che in oriente mancano) e nelle lotte delle femministe (certamente poco conosciute nell’Africa sub sahariana).
Si trova in Blog / FilosoFare
La consulenza filosofica è sempre in bilico, sul crinale dell’essere/non essere e del desiderare
La sua estrema fragilità e mimeticità la rende vulnerabile e precaria. Parlare di metodo è pedante e noioso ma necessario perché rende ciò che si fa credibile e professionale. Negare il metodo o generalizzare come fa Achenbach non è molto di aiuto. Serve una costante opera di ricomposizione è un lavoro di Sisifo, ricostruire, collegare, analizzare questa è la ricerca infinita dei filosofi cui la consulenza non può sottrarsi.
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico