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All'istituto Pacle di Milano, il tablet si usa come mezzo, non come obiettivo.
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SoloTablet intervista la Professoressa Renata Anelli dell’Isituto Pacle A. Manzoni con l’obiettivo di farle raccontare la sperimentazione dei tablet in classe giunta al suo secondo anno di vita. L’Istituto Pacle è una scuola secondaria di secondo grado che si rivolge a ragazze e ragazzi dai 14 a 18 anni in possesso del diploma di primo grado che proseguono gli studi con un indirizzo linguistico in ambito aziendale. L’istituto rilascia un Diploma a indirizzo Linguistico della Comunicazione Aziendale e dispone di due laboratori di informatica, un laboratorio linguistico, collegamento internet a banda larga e antenna satellitare.
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E se vietassimo tablet e smartphone in classe...
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....almeno fino a quando gli insegnanti non avranno compreso come le nuove tecnologie stanno programmando la mente e condizionando i comportamenti degli studenti? Una opzione che in molti cominciano a suggerire. Molti studi e analisi sembrano dimostrare in modo eveidnete come le nuove tecnologie digitali stiano avendo effetti 'deleteri' sul nostro cervello in termini di memoria, scrittura, lettura, attenzione e capacità di concentrazione e sulla nsotra vita sociale in termini di vita di coppia, empatia e relazioni umane.
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Tablet, Social Media e apprendimento informale
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Nessuno, o quasi, mette più in discussione l'importanza dell'apprendimento informale che avviene interagendo con altre persone e situazioni. E' un apprendimento che nasce e si sviluppa al di fuori delle classi scolastiche e delle aule universitarie, nella vita reale di tutti i giorni e in contesti diversi. Il boom dei social media e dei dispositivi mobili e la vita parallela che conduciano online suggeriscono nuove riflessioni sulla rilevanza di una forma di apprendimento che condiziona l'80% del nostro apprendere.
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Pad-agogia: tablet e didattica
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Segnaliamo un testo di Roberto Franchini dal titolo completo di "Pad-agogia: tablet e didattica nei centri di formazione professionale". Un testo che fornisce un utile approfondimento sul tema dell'impiego del tablet a scuola e una fotografia interessante delle barriere che ancora ostano ad un pieno utilizzo delle nuove tecnologie nella scuola italiana.
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Condurre o lasciarsi condurre? (Kosmè De Maria)
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Un piccolo contributo, il racconto di un'esperienza vissuta a scuola, condivisa con l'intento di suggerire una riflessione sul significato dell'attesa e dell'ascolto in ambito educativo.
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Generazione APP
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AVREI POTUTO INTITOLARE QUESTA STORIA: TWELVE.
Sì perché sembra che il caso abbia concentrato la sua attenzione sul 12: sui dodicenni, quelli nati nel nuovo millennio, iniziato proprio dodici anni fa…
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Ceci n'est pas une tablette...
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Intervista surreale a Maria Montessori: "Gli strumenti di sviluppo che abbiamo messo a punto per esercitare il riconoscimento delle forme, il tatto, la sensazione del colore e musicali sono esperienze reali che danno una tale energia al bambino da renderlo esuberante di fronte ad attività più complesse quali leggere, scrivere e contare."
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Tablet e APP per affrontare i disturbi dell'apprendimento: ce lo racconta Cristina Sassi
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Si dice comunemente “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Alcuni aggiungono “se gioco imparo”. Gli strumenti multimediali consentono una sollecitazione multisensoriale. E' come avere a disposizione la scelta tra strade diverse per arrivare allo stesso traguardo. In questo caso è il supporto (tablet o smartphone) che fa la differenza. A raccontarcelo durante una intervista con SoloTablet è la psicologa Dott.ssa Cristina Sassi. Una intervista con numerosi spunti per chi opera nel settore ma anche per chi usa il tablet come strumento didattico.
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A sei mesi i bambini usano già il tablet, ma non sarà troppo presto?
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C'era una volta il bambino impegnato ad imparare a camminare, oggi prima ancora di alzarsi dalla culla, a soli dei mesi, molti bambini sanno già interagire senza problemi con il display di un tablet, le sue immagini, icone e applicazioni. Alcui ricercatori credono che sia troppo presto ma i genitori non sembrano preoccupati e in qualche modo facilitano l'approccio tecnologico dei loro pargoli gioiendo della loro capacità di attivare applicazioni e giochi che li caratterizza come bambini digitali e 2.0.
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Regali di Natale: non esagerare con la tecnologia
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L'invito non riguarda tutti. E' rivolto a genitori, educatori e adulti, pensato per bambini e adolescenti nativi digitali da sempre connessi a strumenti tecnologici e mondi digitali. E' un invito che viene da scienziati cognitivisti e psicologi che mettono in guradia da una eccessiva generosità tecnologica.
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