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Robot e intelligenza artificiale: le macchine impegnate a rubare posti di lavoro
La discussione, tra coloro che vedono nelle macchine intelligenti un pericolo reale per molti posti di lavoro attuali e coloro che al contrario vedono nella tecnologia una grande opportunità, è sempre più accesa e dialetticamente aperta. Un nuovo contributo alla discussione è stato offerto da un rapporto di quasi 200 pagine diffuso durante un recente incontro del World Economic Forum.
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La sparizione del lavoro per gli umani apre infinite opportunità ai robot!
Chi sostiene che la sparizione del lavoro sia colpa della tecnologia direbbe una cosa non vera e non facilmente verificabile. Facile però fare analogie con il passato e con situazioni di grandi cambiamenti come quello attuale e che hanno portato al ridimensionamento di una specie o di una tecnologia e all’emergere di altre. Le analogie più facili da comprendere c'è quella tra il cavallo e la macchina o tra il lavoratore tessile e le macchine tessili della rivoluzione industriale che hanno cambiato il panorama manifatturiero, quello economico e sociale ma soprattutto individuale di molti lavoratori e proletari. In bene e in male!
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Macchine per pensare
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - L’uomo si trova a convivere con macchine – dette computer – delle quali pochissimo sappiamo: macchine che interferiscono in ogni ambito e in ogni situazione della vita umana. Macchine affidate a tecnici, quasi sacerdoti del culto, chiusi in un loro sapere specialistico. L’autore mostra, attraverso storie esemplari, esplorando il pensiero dei filosofi, Böhme, Spinoza, Freud, Wittgenstein, Heidegger, Rorty, Cartesio, Leibniz, Russel e Frege, come questa macchina costruita per sostituire l’uomo, possa essere al contrario ‘amica dell’uomo’, in grado di potenziarne il pensiero. Un testo di Francesco Varanini, il primo volume di quattro che andranno a comporre un Trattato di informatica umanistica -
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Superintelligence: Paths, Dangers, Strategies
LIBRI DI TECNOLOGIA - Secondo scienziati come Stephen Hawking machine super-intelligenti sono ormai fattibili a tal punto da obbligarci a interrogarci sui loro potenziali effetti che possono essere positivi così come estremamente negativi. Nich Bostrom, un filosofo accademico con idee radicali sul transumanismo ha provato a dare delle risposte con un libro nel quale sostiene che la probabilità che si riesca a costruire macchine super-intelligenti e paragonali all’essere umano non è più una ipotesi e che nel momento in cui verranno create assumeranno un vantaggio competitivo e un potere tale da cambiare il mondo e la sua realtà, in base alle loro preferenze e vincendo le resistenze eventuali degli umani. Cosa succederebbe se questa potenza e volontà delle macchine con intelligenze artificiale portasse alla distruzione del genere umano? Forse è meglio cominciare a preoccuparsene fissando alcune regole etiche rigide da far rispettare.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese
Rise of the Robots: Technology and the Threat of a Jobless
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Secondo l'autore negi Stati Uniti il 50% dei posti di lavoro è destinato a essere sostituito da macchine intelligenti e dall'automazione, il 25% eliminato dalla globalizzazione e dalla pratica dell'offshoring. Pur vivendo con entusiasmo la rivoluzione tecnologica della Silicon Valley, Martin Ford, mette in guardia sull'impatto che l'automazione avrà sul futuro del lavoro umano. Inutili falsi ottimismi, le nuove tecnologia raccontano già oggi quello che avverrà. Pochi saranno i sopravvissuti e moltitudini le potenziali vittime. Il testo richiama quello di Rifkin (The end of Work) scritto due decenni fa. L'autore non si lascia sopraffarre dal pessimismo ma propone alcune soluzioni psossibili, come ad esempio un reddito minimo (10000 dollari all'anno) di cittadinanza per le vittime dell'automazione.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese
Our Robots, Ourselves: Robotics and the Myths of Autonomy
BIBLIOTECA DI TECNOLOGIA - Nonostante l'ansia crescente sulla capacità di robot e macchine intelligenti nel sostituire gli umani in lavori manuali e cognitivi, l'autore del libro, professore al MIT, sottolinea l'essenzialità degli umani in un mondo di macchine. Il testo contiene numerose infromazioni sull'uso che delle macchine è fatto in ogni luogo del mondo e sul loro impatto sulla vita dell persone. La sua analisi contraddice quelle di quanti paventano un futuro di senzalavoro e dominato dalle macchine e dall'automazione. Anche nei sistemi più tobotizzati, automatizzati e meccanizzati la specifictà umana rimarrà fondamentale. Mindell racconta una esperienza positiva delle relazioni uomo-macchina. Una visione utile in un panorama editoriale ricco soprattutto di libri che esprimono paure e visioni negative.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese
The Future of the Professions: How Technology Will Transform the Work of Human Experts
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Uno dei primi libri ad affrontare in modo approfondito il futuro del lavoro e delle professioni nell'era digitale. Il tema è quello delle professioni nel 21 secolo e di come si dovranno misurare con la tecnologia. Il libro descrive in che modo la tecnologia sta trasformando il lavoro dei professioniti e dei lavoratori cognitivi. Il suggerimento ai lettori è di ripensare il modo con cui le conoscenze professionali possono essere condivise nella società tecnologica. Il punto di forza del libro è di presentare un lavoro di ricerca durato trenta anni. I dati raccolti sono serviti a elaborare riflessioni approfondite sul futuro del lavoro cognitivo e il ruolo dell'intelligenza artificiale e dell'automazione del lavoro cognitivo.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese
Umani e umanoidi: vivere con i robot
LIBRI DI TECNOLOGIA - Scrivono gli autori di 'Umani e umanoidi' che tra vent'anni potrebbe esserci un umanide amico in ogni casa per assistere i nonni, portare i nostri figli a scuola e prepararci il caffè. Un umanoide nella forma di robot, non necessariamente antropomorfi, ma umanizzati e catalizzatori di paura, di sofferenza o di sentimenti. Quanto più il robot è costruito con sembianze umane, tanto più diventa facile proiettare su di esso le nostre paure e aspettative. Il robot umanoide si presta a diventare il naturale surrogato dell'uomo, con i suoi grandi misteri relativi alla creazione, alla morte e ai sentimenti.
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La tecnologia non è più un semplice strumento!
La scelta di introdurre in classe nuove tecnologie e prodotti come il tablet è oggetto di grandi discussioni tra favorevoli e contrari. I primi sono sicuramente dei tecnofili convinti che usare le tecnologie in classe possa avere effetti positivi sull’apprendimento. I secondi, anche se non lo sono, vengono classificati come tecnofobi, conservatori e un po’ retrogradi. Gli uni e gli altri discutono spesso sul ruolo che la tecnologia ha nel cambiare la testa dello studente senza arrivare ad alcuna sintesi valida. Forse perché ad essere sbagliato è il merito stesso della discussione.
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Tecnologia ed esseri umani: un unico viaggio o percorsi alternativi e conflittuali?
La rivoluzione tecnologica degli ultimi trent’anni è percepibile da tutti, nei suoi effetti e nelle sue opportunità. E’ una rivoluzione diversa dalle precedenti per radicalità e profondità perché ha mutato lo scenario nel quale ci muoviamo, ha modificato menti e cervello e ha introdotto nuovi punti di osservazione sugli scenari futuri che verranno. Se le macchine sono sempre più simili all’uomo e con esso condividono l’avere un’anima, il viaggio verso il futuro sarà quello della singolarità o continuerà a rimanere umano? Il viaggio verso il futuro vedrà l’essere umano proseguire nella sua evoluzione che lo caratterizza da millenni o sarà condizionato, guidato e diretto verso destinazioni suggerite dalle macchine? Un’intelligenza artificiale dentro il corpo umanoide di un robot dotato di sentimenti potrebbe cambiare il nostro essere, il modo con cui ci percepiamo e raccontiamo e il nostro destino.
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