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Release 2.0 di Esther Dyson
Il libro contiene molte ovvietà su novità tecnologiche sulle quali tutti possono fare facili previsioni di successo ed evoluzioni future. Il libro è ambizioso e può non corrispondere alle motivazioni che hanno portato al suo acquisto. Contiene comunque numerose informazioni, offerte in modo semplice, sulla vita digitale online. Oggi si possono trovare libri migliori, più approfonditi e utili.
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Libri: Timothy Leary. Caos e cibercultura, 1994
In rete può capitare di scoprire anime gemelle, nel senso di persone con le quali si condividono scelte, passioni, manie e preferenze letterarie (Roland Barthes, ad esempio). Ma è raro scoprire di condividere, forse per età ed esperienze, l'amore per autori anomali come Timothy Leary. Uno psicologo diventato l’icona della controcultura degli anni ’60 e famoso per essere l’autore di uno slogan popolare e forse anche molto malinteso e manipolato: Turn On, Tune In, Drop Out – Accenditi, sintonizzati, lasciati andare. Uno slogan che contiua a mantenere il suo valore attuale con il suo invito a esplorare in profondità (Turn On) la realtà così come i numerosi livelli di coscienza (i livelli dell’Io di Dougas Hofstadter) e di esperienza individuale e collettiva, a diventare in questo modo più consapevoli e a manifestare questa (tecno)consapevolezza in forme nuove e innvative (Tune In) e a liberarci (Drop Out) dagli attaccamenti artificiali delle nostre abitudini social (al tempo i social non esistevano…) per lasciarsi andare.
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Tu non sei un gadget (Jaron Lanier)
Una lettura consigliabile a chi non si è rasssegnato alla narrazione conformista e superficiale del Web e delle tecnologie 2.0. Il testo è provocatorio, controverso e affascinante, e ricco di informazioni legate alla vita professionale dell'autore e usate per suggerire una riflessione su quanto la tecnologia ha fin qui prodotto con la sua evoluzione. Pur non essendo un luddista, Lanier ha una visione appassionatamente critica del web 2.0, di Facebook e Twitter per la loro capacità di distrattenzione con dati e informazioni non filtrate e per l'emergere di realtà che sembrano solo interessate ad analizzare il traffico di rete per vendere nuovi spazi pubblicitari e commerciali. La critica è anche di tipo economico e mirata alla globalizzazione che ha portato alla perdita di posti di lavoro dovuti allo spostamento di fabbriche, call center e help desk in India, Cina e altri paesi (un tempo) sottosviluppati.
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Cybercultura (Pierre Levy)
Un libro datato ma fondamentale per chi volesse immergersi nella cultura digitale e virtuale che ha accompagnato l'avventura tecnologica degli ultimi anni. Un'avventura che ha visto la trasformazione dell'essenza stessa di cultura verso una "presenza virtuale dell'umanità a se stessa" e una cultura universale nella quale tutti gli umani possono incontrarsi. Una cultura universale che, a differenza di quella dei mondi chiusi con la loro cultura orale e delle società civilizzate caratterizzate dalla comunicazione scritta, è diventata mondiale ma non totalizzante, sempre conflittuale e inegualitaria. Una cultura caratterizzata dalle reti e da interazioni effettive e concrete, nelle quali le comunità virtuali costruiscono e dissolvono in continuazione la loro realtà e totalità nel flusso continuo, simultaneo e sincronizzato del cyberspazio.
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Che cosa sognano gli algoritmi (Cardon Dominique)
Il libro affronta un tema attuale e cruciale, la pervasività crescente degli algoritmi e la loro natura sempre più politica ed economica. Da meccanismi pensati per facilitare la vita degli spazi online sono diventati strumenti potenti per raccogliere informazioni, influenzare comportamenti, opinioni, giudizi e decisioni. Il tema trattato da Cardon non è nuovo ma è affrontato allo scopo di invitare tutti a riflettere, non tanto sull'uso privatistico che viene fatto degli algoritmi ma su quello politico, fondato sulla capacità di soddisfare i bisogni dell'utente senza apparenti censure o discriminazioni allo scopo di catturarne la complicità e la partecipazione e dare forma a vere e proprie volontà e pratiche collettive. La mutazione antropologica e sociale causata dagli algoritmi porta l'autore a una visione, non necessariamente condivisibile, che può essere il punto di partenza per approfondimenti futuri e soprattutto di maggiore consapevolezza individuale. Bisogna però leggere il libro per acquisirla!
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Cluetrain manifesto (Levine Rick )
A distanza di quindici anni il Manifesto scritto da quattro delle voci più vovaci del Web del tempo, continua a mantenere la sua forza seminale e attrattiva per le numerose idee, provocazioni e visioni che hanno sfidato in modo irriverente molti degli approcci del tempo cambiando per sempre il modo di guardare all'economia dell'era digitale e al ruolo in essa giocato dalle persone, dalle loro connessioni e conversazioni. Per capire la portata del testo è sufficiente osservare la socialità attuale dei social network ma anche come è cambiata la comunicazione digitale e il ruolo delle nuove tecnologie nelle aziende.
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La singolarità è vicina (Kurzweil Raymond)
Il libro ha ricevuto una infinità di recensioni, sia entusiastiche sia fortemente negative. Tutti i lettori hanno l'opportunità di cogliere e comprendere l'idea del libro e le sue affascinati tesi, sposte con grande competenza e rigore scientifici ma anche in modo avvincente e immaginifico. Il testo di Kurzweil è ricco di informazioni dettagliate e di lucide quanto visionarie e plausibili previsioni. Il merito dell'autore è di porre all'attenzione di tutti una nuova idea dell'evoluzione umana e del ruolo che nel prossimo futuro giocherà la tecnologia. Suo è anche il merito di avere raccolto e integrato, in un solo voluminoso libro, tutti i filoni di ricerca e di studio che hanno alimentato il meme della singolarità negli ultimi decenni. Chi non amerà il tecno-ottimismo dell'autore potrà trarre vantaggio dall'integrità intellettuale nell'esporre le sue tesi e condividere le sue opinioni. Sicuramente non potrà non condividere le aspettative di Kurzweil sulla longevità della vita umana e sul ruolo che la tecnologia potrebbe avere nel garantirla.
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Data Trash (Arthur Kroker)
Un libro scritto a quattro mani con Michael Weinstein completamente in Rete e senza che gli autori si incontrassero per cinque anni (lo ha raccontato Kroker). Un libro chiave, seppure non di semplice lettura, per chi vuole riflettere sull'emergere e la formazione di una nuova classe virtuale di persone e sulle sue conseguenze. Un testo che ha anticipato molti lavori successivi sottolienando, già negli anni 90, il ruolo della Rete nella vita delle persone e come esperienza concreta. Un testo sul suicidio dell'essere umano e sul nichilismo che ha portato alla umiliazione dell'uomo e alla sua riduzione a semplice servo-meccanismo. È l'umiliazione della carne sostituta dai prodotti digitali degli scanner di Realtà Virtuale.
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L'età ibrida (Khanna Ayesha, Khanna Parag)
Il titolo del libro con il suo concetto di società ibrida promette meno di quanto si possa trovare leggendo il libro. Anche per le idee controverse di un pamphlet, del quale alcuni hanno rilevato l'erroneità delle tesi sostenute e le analisi sbagliate del ruolo della tecnologia nel mondo. Un testo nel quale si sostengono numerose visioni geopolitiche del mondo con le quali si può anche non concordare ma che offrono interessanti spunti per una riflessione critica di contesti poco trattati e ancor meno conosciuti.
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Quello che vuole la tecnologia (Kevin Kelly)
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Un libro importante da gustare piano alla scoperta del 'technium' e della sua volontà di potenza. Non tutte le visioni ottimistiche e tecnofile di Kelly sono da condividere ma con esse si devono confrontare tutti coloro che hanno deciso di elaborare una riflessione critica sulla tecnologia. Per capire più in profondità molti dei fenomeni tecnologici, sociali ed economici attuali servono libri come questo.
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