
Il mercato complessivo delle APP è destinato a raccogliere nuovi record. A dirlo è un rapportoi di Gartner Group che indica in 25 miliardi di dollari il fatturato previsto per il 2013. A farla da padroni e a trarne i maggiori vantaggi sono sempre gli store di Apple e Google ma le briciole rimaste per gli altri sono sempre più interessanti
L’incremento di fatturato rispetto al 2012 è del 6% e coinvolge sia l’APP Store di iTunes di Apple che il Play Store di Google ma anche lo store di Microsoft e di Amazon e il BlackBerry World di BlackBerry. I primi due store hanno ciascuno più di 700 mila applicazioni disponibili, gli altri decine o centinaia di migliaia.
Come segnalato in numerosi articoli su SoloTablet, il numero delle APP non è l’elemento determinante per la crescita del fatturato. Le applicazioni zombie e abbandonate o non più usate sono numerosissime così come è elevato il tasso di abbandono di una APP per scegliere applicazioni diverse. Questo tasso è valutato nel 65%.
A caratterizzare il mercato delle APP sono anche i comportamenti degli utenti. Le APP scaricate sono superiori a quelle poi effettivamente usate, in media solo 8, secondo le rilavazioni di Gartner.
I vari store dei produttori sono diventati dei veri e propri hub di ecosistemi applicativi più o meno proprietari che hanno favorito la nascita e lo sviluppo di comunità di sviluppatori che si sono identificati con una marca o un prodotto. Oggi il motore vero degli store e del business delle applicazioni sono sviluppatori ed editori che hanno sposato i modelli di business proposti per costruirsi percorsi di guadagno e profitto personali. L’adesione e l’aderenza ad un marchio, ad una piattaforma e ad uno store sono utili a costruire una proposizione coerente nel tempo e a verificare costantemente la validità o meno di una applicazione, di una piattaforma, di uno store e/o di un ecosistema.