Gli insegnanti bravi e competenti sono sicuramente di più di quelli che i media e molta opinione pubblica vorrebbero farci credere. Sono bravi per preparazione, competenza, esperienza acquisita e capacità di adattamento alle novità e al cambiamento. Orientarsi nel caos della scuola e in una realtà sempre più tecnologica e digitale non è però semplice, neppure per loro.
Prima ancora di capire in che modo possano utilizzare i nuovi strumenti tecnologici a scuola e adottare nuove forme di didattica gli insegnanti sono chiamati ad una operazione non semplice che impone loro cambiamenti sostanziali nel loro modo di porsi e nel loro modo di fare didattica. Devono diventare esperti nella pratica dell’insegnamento ma ancor più in quella della ricerca e della investigazione. Sono chiamati a superare il cinismo dilagante a causa della situazione spesso catastrofica di molte scuole italiane e costruirsi uno schema mentale che faccia da schermo ma soprattutto da incubatore di nuove potenzialità e iniziative ( risorse permettendo). Devono infine coltivare il pensiero critico e aperto e definire pratiche collaborative tra colleghi e con gli studenti.
La pratica di condividere la conoscenza acquisita è antica ma non praticata da tutti. Quando si conosce qualcosa è difficile immaginare di non sapere di conoscerla ma è ancora più complicato condividerla. A fare la differenza oggi fortunatamente ci sono le nuove tecnologie. Tablet e altri dispositivi tecnologici favoriscono il passaggio a forme di apprendimento collaborativo che prevedono lo scambio e l’interazione continua. Social media e soprattutto social network permettono una interazione costante attraverso canali di comunicazione diversi e consolidati dalla presenza di tecnologie e strumenti sofisticati e ad hoc.
Il senso dei pesci per la vita
Le nuove tecnologie, che dovrebbero essere adottate da tutte le scuole, sono strumenti potenti di ricerca e di condivisione. Con la ricerca si va alla verifica dell’autenticità delle fonti e della loro veridicità ma si sviluppa anche la capacità critica legata all’analisi e alla valutazione delle informazioni trovate.
La condivisione accelera la rapidità con cui si acquisiscono nuove informazioni e conoscenze e la loro efficcacia nelle varie pratiche nelle quali vengono utilizzate. Entrambe hanno bisogno dell’ingresso in aula di tablet e di nuove applicazioni e di una cambiamento radicale nelle forme della didattica e dell’apprendimento.
Quante scuole sono pronte a questo passo?
Quanti insegnanti lo sono?
E gli studenti delle nuove generazioni?
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