L’inclinazione di tutti coloro che entrano in possesso di un dispositivo mobile è di mettere da parte il libretto delle istruzioni e cominciare subito a scaricare le APP gratuite che soddisfano i loro gusti e le loro preferenze. E’ certamente l’inclinazione della maggioranza degli studenti ma può esserlo anche degli insegnanti.
Primo consiglio: non farlo! Le APP da scaricare devono essere attentamente selezionate, provate prima di essere proposte, scelte tra le più innovative in termini didattici e interazione con la classe.
Il tablet non è un laptop e non può essere trattato come tale. Il tablet non può essere confrontato con il personal computer, sono due dispositivi e strumenti molto diversi e che richiedono abilità di utilizzo a scopo didattico e di apprendimento diverse. Il tablet non è destinato a sostituire il laptop (per il momento) ma a complementarlo ( nelle scuole dove è disponibile….). L’insegnante che cerca nel tablet le funzionalità del PC rischia di rimanere frustrato e deluso.
Secondo consiglio: il tablet non è un PC! Meglio concentrarsi sulle sue specificità nel facilitare un apprendimento sociale e attivo grazie alle proprietà cinestetiche del suo display che crea connessioni fisiche tra il corpo dello studente e le attività che compie in classe. Il tablet è potente perché è ricco di nuove funzionalità: permette di fare fotografie, di ascoltare musica, di raccontare storie multimeiali, di disegnare, di girare video ma anche di risolvere problemi matematici, imparare l’astronomia e la letteratura in modalità completamente innovative e interattive, ecc.
L’introduzione di un tablet in classe obbliga a ripensare le forme della didattica e a definire nuove metodologie di insegnamento. Didattica e metodologie devono tenere conto della specificità del nuovo dispositivo e della componente tecnologica. Prima di operare una completa sostituzione del vecchio con il nuovo è utile chiedersi se e in quali tempi è possibile farlo e interrogarsi su quali processi / progetti / attività debbano essere ridisegnate o ripensate con l’obiettivo di trarre maggior vantaggi e benefici dal nuovo strumento.
Fonte: tabtimes.com
Terzo consiglio: datti un metodo e adotta nuove forme didattiche! Se possibile il metodo deve trovare una formalizzazione scritta utile per lo scambio con altri insegnanti e per la misurazione/verifica dei risultati.
Ogni scuola e ogni classe ha le sue specificità, caratteristiche ed esigenze. Il tablet introdotto in classe deve esser personalizzato e adattato alle esigenze degli studenti e delle materie insegnate così come a quelle degli insegnanti. La personalizzazione non può essere fatta in isolamento ma al contrario dopo averne discusso e in collaborazione con ogni classe. I suggerimenti degli studenti vanno ascoltati ma guidati e calibrati sugli obiettivi finali di ogni corso. La personalizzazione deve toccare aspetti vari quali le APP da scaricare e il loro numero, l’uso della foto-camera, permessi e privilegi, la navigazione del web, la configurazione del dispositivo , ecc.
Quarto consiglio: personalizza ma non esagerare e fallo insieme agli studenti.
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Dal momento in cui il tablet comincerà ad essere utilizzato in classe diventerà uno strumento di produttività tendente a riempirsi rapidamente e in modo caotico di nuovi contenuti ed elaborati. Meglio quindi prevedere per tempo i problemi relativi e attrezzare il tablet e la classe con applicazioni e strumenti adeguati utili alla gestione dei flussi di produzione, archiviazione e modifica dei contenuti. Gli strumenti di questo tipo (workflow) disponibili sono già numerosi e ben noti anche al pubblico più vasto dei consumatori con nomi come Dropbox, google Drive, Evernote,
Quinto consiglio: adotta subito strumenti Cloud e Workflow!
L’introduzione di uno strumento mobile come il tablet obbliga a prestare particolare attenzione alla sicurezza del dispositivo stesso e dei suoi contenuti, soprattutto se il tablet è personale ( un tablet per ogni studente).
Sesto consiglio: presta attenzione alla sicurezza e dota il tablet di una Password.
Così come gli insegnanti devono modificare il loro modo di lavorare, i genitori devono comprendere il cambiamento che il tablet introduce nella formazione scolastica. Non tutti i genitori sono preparati a questo, molti potrebbero anche essere contrari. Per evitare critiche e discussioni prolungate le famiglie dei ragazzi devono essere coinvolte nei progetti che vedono l’introduzione del tablet in classe e istruite su come cambierà il modo di apprendere dei loro ragazzi.
Settimo consiglio: coinvolgi i genitori!
Introdurre un elemento rivoluzionario e innovativo come il tablet significa predisporsi a nuovi impegni formativi ed essere disponibili allo studio. Il tablet è semplice a sufficienza per essere utilizzabile da tutti ma è altrettanto complesso e ricco da richiedere formazione e approfondimenti adeguati. Le scuole italiane dotate di budget sufficienti per formare il corpo insegnate alle nuove tecnologie sono sicuramente poche. Meglio allora ricorrere a seminari online gratuiti, webinar, ecc.
Ottavo consiglio: non smettere di studiare le nuove tecnologie.
Infine chiunque abbia scelto la sperimentazione del tablet a scuola deve dare per scontati possibili fallimenti o che qualcosa si possa inceppare.
Nono consiglio: impara dagli errori e prendi maggiore consapevolezza delle opportunità dai fallimenti che hai sperimentato.
Decimo consiglio: se non ha ancora un tablet, fai di tutto per averlo!