L'articolo con il titolo "8 idee per fare una startup che porti la scuola nel futuro" è di Selene Biffi ed è stato pubblicato su Che FDuturo, lunario per l'innovaziopne. Ne riportiamo uno stralcio invitando poi per la lettura completa ad andare all'articolo originale.
La meraviglia di sfogliare un libro, un libro vero, con parole fisse sulla carta. Andare ogni giorno in edifici speciali, dove un insegnante umano impartisce lezioni a gruppi di bambini e ne valuta i progressi. Poter interagire – e imparare – dagli altri, tutti insieme.
Questa è la scuola del passato, una stranezza. Sì, perché nel 2157 le cose sono invece molto diverse: si studia a casa e individualmente, con insegnanti robot a cui consegnare i compiti. Non ci sono libri o quaderni, ma schermi dove le lettere sono in movimento, per imparare nozioni e comporre frasi e pensieri.
Così Asimov immaginava la scuola del futuro, con un sistema educativo funzionale, assolutamente tecnologico e altamente personalizzato, differente da quello in uso nei tempi antichi (il nostro, per intenderci). Se però il racconto “The fun they had” uscito nel 1951 cercava di rivalutare le qualità umane e l’insegnamento tradizionale rispetto alla corsa al progresso dell’epoca, non possiamo negare il fatto che Asimov aveva visto lungo. Il tablet è una realtà, gli ebook anche e forse a breve avremo pure gli insegnanti robot.