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Il professore e il tablet, si può fare

Il professore e il tablet, si può fare

10 Luglio 2012 Redazione Scuola
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La scuola italiana sarà pure arretrata ma le eccellenze sono sempre molte. Alcune di queste emergono anche dall'uso che delle nuove tecnologie viene fatto in alcune sperimentazioni in giro per l'Italia. L'introduzione dei tablet a scuola obbliga i professori a ripensare la didattica e a misurarsi con le nuove tecnologie, su cui i loro studenti sono praticamente nati!

L'obiettivo di un passaggio al digitale con l'introduzione di tablet a scuola non può essere quello di riempire le aule di dispositivi elettronici e nuova tecnologia. Più che la tecnologia infatti serve ripensare la didattica e comprendere come essa possa usare la tecnologia come mezzo per garantire i risultati raggiunti con la didattica del passato introducendo innovazione e novità metodologiche per lezioni che si fanno mobili e più interattive.

Il messaggio che viene da tutte le scuole che hanno deciso negli ultimi anni di sperimentare l'uso del tablet a scuola è univoco. Non è sufficiente decidere di introdurre un dispositivo in aula se i professori non sono preparati ad usarlo e non ne sanno sfruttare le potenzialità e caratteristiche a scopi didattici.

L'introduzione di tablet a scuola obbliga a rivoluzioni reali in aula. Viene reso obsoleto l'insegnamento frontale e la scrivania del professore diventa uno dei tanti luoghi sui quali più persone contemporaneamente condividono e sperimentano insieme nuove forme di apprendimento e di dialogo.

Cambia il modo con cui si accede e si cercano le informazioni. I libri fibiscono in un armadio e la ricerca si fa con il Web. Le informazioni non sono più soltanto testuali ma multimediali e in aula si introduce il video così come il contenuto audio. La ricerca e la facilità con cui si possono reperire informazioni facilita la produzione di nuovi contenuti da parte degli studenti e la loro creatività. Nuovi contenuti e creatività sono immediatamente condivisibili ma anche esser eil frutto di questa collaborazione.

Con l'introduzione dei tablet in aula è come se lo spazio fisico sparisse per lasciar posto ad un'aula virtuale fatta dalle applicazioni in uso come dropbox, skype, facebook e dalla rete di Internet.

In Italia le sperimentazioni di questo tipo cominciano ad essere numerose ma non ci sono ancora resoconti o report che raccontano i risultati ottenuti. Se ci sono, sarebbe positivo che venissero raccontati e condivisi in rete.

Anche su inziaitive come SoloTablet.

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