Il progetto, proposto dal professore Francesco Cappello, è stato chiamato “Zaini leggeri, teste pensanti?” e dovrebbe dal prossimo anno, inizialmente in forma sperimentale con una prima classe. Non è una sperimentazione in senso ministeriale perchè i programmi non cambierebbero. L'idea è di introdurre l’uso di strumenti nuovi per i contenuti tradizionali per verificarne la potenzialità e utilità sia per la didattica che per l'apprendimento.
Le sfide che stanno alla base del progetto sono di superare il vecchio modello di didattica frontale per passare ad un apprendimento laboratoriale, ma anche smettere di far comperare agli studenti libri stampati fornendo loro i nuovi dispositivi tecnologici con contenuti digitali.
Queste sfide sono stato oggetto di rilessione durante un convegno che il liceo d’arte Russoli ha organizzato con la partecipazione della professoressa Dianora Bardi del liceo Lussana di Bergamo.
Non voglio che mio nipote stia in un social network! Se lo dice Tim Cook....
Lussana è stata la prima scuola in Italia a mettere in armadio i testi e a far usare agli studenti dispositivi mobili come l’iPad per prelevare contenuti didattici dalla rete, riassemblarli secondo le proprie esigenze e personalizzazioni e, alla fine, per condividerli di nuovo in rete con tutti i docenti e i ragazzi.
A Bergamo l'iniziativa ha funzionato e ha dato i suoi frutti. In due anni le iscrizioni sono raddoppiate e gli studenti, con i soldi risparmiati dal mancato acquisto dei libri, si sono potuti permettere tablet e altri strumenti tecnologici.