Nato come argomento di 'cazzeggio' a scuola il tema è diventato oggetto di una lunga dissertazione a braccio fatta attraverso un video Youtube che non sembra aver raccolto l'interesse di molti ( 600 visite circa ) ma contiene numerose provocazioni e punti di vista che meritano una riflessione, soprattutto vista la pubblicistica dilagante, tutta favorevole all'introduzione delle nuove tecnologie in classe.
🌑🌒 La DAD atrofizza la mente e spegne i cuori
Non si parla di diattatica, modelli di insegnamento o di apprendimento con parole dotte e scolastiche, il tono però è quello giusto per sottolineare il punto di vista e convincere chi la pensa in modo diverso. Secondo l'autore del video il tablet indica una tendenza che privilegia la superficialità e la semplificazione e non premia la profondità. La semplificazione è associata al fatto che il tablet viene ritenuto un passo indietro rispetto alla ricchezza del personal computer e alle opportunità che quest'ultimo offre all'utente.
Il tablet viene criticato per le sue funzionalità ("...poco più di una calcolatrice"), per la sua funzione ("Lo studente impara così a trovare le risposte ma non a capire.") e perchè trasforma la lettura in un tormento degli occhi, della postura del corpo e della mente. Perfetto per lo svago personale, per video e musica, da bandire come strumento di lavoro e didattico.
L'autore mette in evidenza come il passaggio dal libro cartaceo a quello digitale non si traduce necessariamentein in un risparmio. Il tablet è un dispositivo costoso, e i libri digitali per la scuola costano. E poi non si possono acquistare sul mercato del libro usato!
Su SoloTablet sosteniamo punti di vsita diversi ma non rifuggiamo da riflessioni che indicano con chiarezza le difficoltà insite nell'adozione delle nuove tecnologie sia dal punto di vista della didattica che dell'apprendimento.
Interessantequindi ascoltare un giovane sostenere con calore e forza che il tablet ".... è un altro tentativo per affossare ancora di più l'istruzione.....questa volta però la gente lo accetta e anzi lo chiama a gran voce.".