A scuola con il tablet /

Profumo insiste e investe sulla scuola digitale

Profumo insiste e investe sulla scuola digitale

19 Settembre 2012 Redazione Scuola
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Pragmatismo e capacità di visione sembrano essere alla base delle scelte del ministro Profumo che rilancia il suo Piano nazionale scuola digitale firmando una serie di accordi per la diffusione della tecnologia digitale nel mondo dell'istruzione con dodici regioni italiane e mettemndo a disposizione 40 milioni di euro.

Il ministro della pubblica istruzione Produmo ha stipulato con 12 regioni italiane accordi finalizzati a rendere la scuola italiana sempre più digitale e sempre più capace di imparare e insegnare grazie alle nuove tecnologie. Prosegue quindi  l'impegno del Ministero a favore della diffusione delle tecnologie digitali nel settore dell'Istruzione.

Dopo anni di rinvii e ritardi il governo tecnico conferma la strategicità della scuola e degli investimenti sui giovani per affrontare la crisi attuale ma soprattutto preparare nuove generazione a scenari di mercato sempre più globali, competitivi e tecnologici. I 40 milioni stanziati non serviranno a recuperare i ritardi accumulati ma potranno far partire numerosi nuovi progetti, generare comportamenti di emulazione virtuosi e produrre referenze e casi di studio utili per il futuro.

Le convenzioni stipulate oggi seguono l'Accordo quadro approvato lo scorso 25 luglio in Conferenza Stato-Regioni. Con questi accordi sara' possibile assegnare complessivamente alle dodici regioni e al Veneto (quest'ultimo senza cofinanziamenti regionali): 5.906 LIM e pc per classe, 77.073 tablet per gli studenti e di attivare 2.764 Cl@ssi 2.0 e 17 Scuole 2.0. Ogni accordo e' stato elaborato sulla base degli obiettivi e delle caratteristiche dei diversi territori. Inoltre 7 tra le regioni che hanno stipulato gli accordi prevedono fondi per le scuole delle zone montane e delle piccole isole.

Tutte le Regioni fanno riferimento alle quattro linee d'azione del Piano Scuola Digitale: LIM in classe, Cl@ssi 2.0, Centri Scolastici Digitali e Scuole 2.0.

LIM in classe - E' lo start point del Piano, che prevede l'introduzione delle lavagne digitali nelle classi, e l'introduzione di linguaggi, contenuti digitali per potenziare la lezione, per consentire anche agli studenti assenti di parteciparvi, per avviare un processo di innovazione digitale.

Cl@ssi 2.0 - Sono le classi dove, oltre alla presenza della lavagna, ogni studente e insegnante ha un proprio portatile/tablet attraverso il quale dialoga con la lavagna digitale, accede alla rete, utilizza libri e contenuti digitali. Uno degli esempi e' la scuola elementare di Montelupo Fiorentino (Fi), in collegamento video durante la conferenza stampa, che da un anno ha introdotto questa innovazione in alcune classi, in cui ogni bambino ha un portatile e in ogni classe c'e' una lavagna digitale.

Centri Scolastici Digitali - Diversamente da come e' stata erroneamente presentata, quest'azione non vuole in alcun modo sostituire gli insegnanti con i computer ma, grazie al ricorso alle tecnologie, permette oggi a scuole che diversamente non esisterebbero, dato l'esiguo numero di studenti iscritti, di esistere; scuole che vengono collegate alla rete anche tramite postazioni satellitari. Quindi anche nelle piu' lontane e disagiate zone del Paese e' possibile fare questa esperienza. Nella stessa regione Toscana, ad esempio, esiste un progetto denominato ''Erre Cubo'' che permette a tre licei in zone montane della regione di esistere; lo stesso nella lontana isola di Linosa, come in molte altre scuole dell'Appennino e delle Alpi e come la scuola nell'isola di Marettimo (in collegamento video durante la conferenza) che ormai da sei anni funziona con ottimi risultati con la presenza, oltre che delle lavagne e dei computer, di insegnanti tutor che sostengono il lavoro degli studenti.

Scuole 2.0 - Queste scuole attraverso le nuove tecnologie stanno trasformando i loro ambienti: orari scolastici, ma anche libri e contenuti digitali. Notevole l'esempio della rete ''Book in progress'' che realizza nuovi contenuti digitali prodotti direttamente dalle scuole e dagli insegnanti. Come l'esempio portato in conferenza stampa da due insegnanti della rete, una di chimica, Prof.ssa Beatrice Vnjau, e uno di lettere, Prof. Massimo Tosi.

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