Gli entusiasmi creati dall'arrivo del tablet a scuola sta già facendo i conti con la dura realtà di inizio anno 2012. Mancano i presidi e i professori ma mancano anche i tablet tanto promessi e tanto attesi.
Nei film sicuramente si potrebbe raccontare una scuola fatta da alunni con spalle libere e rilassate, perchè senza più zaini, e da lezioni digitali fatte attraverso lavagne tecnologiche, tablet e APP. Nella realtà bisogna mettere i piedi per terra e fare i conti con la cronica carenza di finanziamenti che hanno reso unapplicabile o applicabile solo in parte la circolare del ministro Profuno del 9 febbraio 2012. Una circolare nella quale si lanciava la "rivoluzione digitale" nelle aule scolastiche con manuali che, recitave la circolare, "devono essere redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale) ovvero debbono essere interamente scaricabili da internet al fine di consentire a tutte le scuole, o alle famiglie, interessate, il passaggio dai manuali cartacei a quelli virtuali."
🌑🌒 La DAD atrofizza la mente e spegne i cuori
Nonostante il MIUR e alcune regioni abbiano cercato di reperire i fondi per incentivare la smaterializzazione dei libri scolastici ( in palio 250 euro per ogni studente, finalizzati all'acquisto del tablet, e 1.750 per ciascuna classe, da utilizzare per "dispositivi d'aula", come le lavagne interattive multimediali), alla fine le scuole superiori che ad esempio in Lombrdia saranno interessate dal finanziamento saranno solo poco più di 200 su 1029. Tutte le altre (+3500) dovranno arrangiarsi, trovare degli sponsor o farsi finanziare dalle famiglie, già gravate dall'aumento del costo della vita derivato dalla crisi in corso e dagli interventi decretati per tentare di superarla.
Se richiesti di un parare quasi tutti i genitori sostengono l'introduzione delle nuove tecnologie a scuola perchè le ritengono fondamentali per il futuro e per la crescita formativa e peronale dei ragazzi. A preoccupare per il momento non è neppure il costo ma il fatto che il passaggio dal libro cartaceo al tablet obbliga a cambiamenti nella didattica e anche nelle forme di apprendimento degli studenti. Alcuni dei genitori poi pensano che obbligare i ragazzi a passare ore davanti ad uno schermo di tablet ( da sommarsi alle ore passate davanti al display del cellulare, del computer di casa e del televisore) potrebbe creare problemi oculistici ai ragazzi.
La situazione generale è infine resa complicata anche dalla mancanza di informazioni sul passaggio dalla carta al digitale oggetto della circolare ministeriale e dal ritardo con cui gli editori italiani si stanno muovendo nella produzione di libri di testo completamente digitali e pensati per una didattica attraverso uno strumento innovativo e rivoluzionario come il tablet.
Per concludere la burocrazia e la mancanza di risorse della scuola italiana fanno sì che non esistano procedure definite e praticabili per trovare i libri digitali disponibili. Molte scuole non hanno neppure pubblicato un loro elenco.
Lo faranno....Intanto il tablet a scuola a la lezione digitale per la maggior parte degli studenti e....anche per gli insegnanti, rimane una bella chimera.