Secondo la ricerca condotta da KION, ben il 69% dei presidi e dirigenti scolastici dimostra scarsa dimestichezza e propensione all'uso degli strumenti tecnologici pur dichiarando, al contrario, di faren uso. L'uso a cui si riferiscono è in realtà limitato alla posta elettronica (40) e alla navigazione di Internet e del web (48%).
L’illusione della concentrazione nel mondo digitale
Questa istantanea che fotografa la scuola italiana arriva nel momento più opportuno. Mentre la scuola è alle prese con mille problemi ma è al tempo stesso cosciente della necessità di nuove trasformazioni e innovazioni, la sua classe dirigente sembra non avere le conoscenze adeguate per compiere scelte coraggiose e adeguate. Pur dichiarandosi aperti alle nuove tecnologie in realtà non le praticano e neppure le suggeriscono, prediligendo in fondo ancora forme di didattica tradizionali e strumenti meno interattivi.
La ricerca, condotta da KION, ha coinvolto 429 presidi ei iestituti e scuole di oni tipo ed era focalizzata sul tema della comunicazione tra scuola e famiglie.
In positivo emerge la quasi completa consapevolezza del campione sull'importanza del registro elettronico e delle comunicazioni digitali ad alunni e famiglie. Secondo il 32% del campion einterpellato le tecnologie digitali contribuiscono ad avvicinare docenti e genitori mentre il 34% pensa che la comunicazione digitale permetta una maggiore chiarezza.
In negativo va rilevato come il 31% degli intervistati continui a preferire una comunicazione tradizionale e prevalentemente cartacea e che il 69% che si dichiara un utilizzatore di tecnologie digitali in realtà usi sostanzialmente solo la posta elettronica (40%), internet e il web (48%), gli SMS (8%) e i gestionali in dotazione alla scuola (2%).
Per i ricercatori del Cineca che hanno svolto l'indagine ciò che emerge è una fotografia in chiaroscuro fatta da approcci definiti digitali ma che in realtà sono incapaci di trarre vantaggio dalle nuove tecnologie digitali e di sposare le nuove modalità di comunicazione interattiva e collaborativa che le nuove tecnologie si portano appresso. La comunicazione viene percepita ancora prevalentemente come unidirezionale e senza recirpociyà con l'utenza. E' riconosciuto il bisogno di personalizzazione e di maggiore interazione ma non viene sostanzialmente soddisfatto nella pratiche quotidiane.