Se sei un/a insegnante e vuoi contribuire alla iniziativa di SoloTablet puoi contattarci a questo indirizzo. Ti verranno inviate le domande utili a comporre l'intervista.
Per l'anno scolastico 2014 propongo a tutti gli inseganti il mio ebook 'Tablet a scuola: come cambia la didattica'. Seguiteci anche attraverso la nostra rivista digitale Flipboard dedicata alla scuola.
Buongiorno Paola, cosa pensa delle nuove tecnologie e che tipo di relazione intrattiene con esse nella sua vita individuale e professionale?
Inizio col dire che quelle che ci si ostina a chiamare “nuove tecnologie” in realtà sono già vecchie, sono le macchine a cambiare per ragioni spesso solo di mercato.
Nelle scuole non si riesce e non è comunque importante correre dietro alle ultime novità, si può lavorare bene anche con computer non all’ultimo grido ma protetti e ottimizzati. Nella mia vita personale utilizzo molto computer, tablet e smartphon. A scuola ho un mio netbook, un mio proiettore, delle buone casse, e mi sono creata una lavagna virtuale con il telecomando della wii.
E’ favorevole all’introduzione di tablet e applicazioni mobili in aula?
La mia classe è stata tra le prime, sette anni fa, a sperimentare l’uso del computer per ogni bambino in aula e a casa.
Ho tenuto traccia dell’esperienza in questa pagina. Il fatto di essere stata una “pioniera” mi ha permesso di cogliere fin da subito vantaggi e problematiche e di lavorare con il gruppo del progetto Scuola Digitale Piemonte per apporre tutte le migliorie che ora le 120 classi 2.0 piemontesi stanno sperimentando o si accingono a sperimentare (dati i tempi piuttosto lunghi di attuazione).
Secondo alcuni la scuola italiana è ricca di risorse, professionalità e competenze ma è mal organizzata e soprattutto incapace di sfruttare le nuove tecnologie. Lei cosa ne pensa? Quali potrebbero essere, secondo lei, le strategie e i programmi da implementare?
Secondo i giornali, i mass media e qualche dirigente ministeriale, sembrerebbe che a fare innovazione nella scuola italiana siano pochi nomi, sempre i soliti, e qualche progetto finanziato o sponsorizzato da grossi gruppi .
Non è così, esistono su tutto il territorio italiano pregevoli esperienze "dal basso", autogestite e spesso a costo zero. Il fatto che non si riesca a portarle a sistema forse è dovuto proprio al fatto che interessano poco perché non sono portatrici di interessi politici ed economici, concedetemi questa nota polemica. Il fatto che poi in Italia ogni scuola spesso sia una realtà a sè stante, e che troppo dipenda dalla sensibilità dei dirigenti scolastici fa sì che tutto si svolga a macchia di leopardo. Un circolo super attrezzato e preparato, quello a fianco a digiuno di strumenti e formazione…
🌑🌒 La DAD atrofizza la mente e spegne i cuori
Anche tutte le rivoluzioni all’interno degli Uffici Regionali hanno creato scompiglio e ritardi, non ha senso partecipare a un bando e dopo due anni non aver ancora in classe i computer: ricordiamo che i bambini crescono e cambiano classi e scuole? Se partecipo a un bando con la mia classe terza e ricevo i computer a metà quinta qualcosa che non va c’è.
Se ha sperimentato il tablet in classe ci può raccontare alcuni dei progetti realizzati?
Avendo già risposto in precedenza posso però dire che ho preparato, grazie all’esperienza acquisita e alle tante collaborazioni avute in questi anni, una guida in pdf scaricabile gratuitamente: In classe con i computer
La tecnologia sta cambiando la scuola così come la vita delle persone. Effetti e risultati non sono facilmente prevedibili, soprattutto dal punto di vista cognitivo e dell’apprendimento di nuove conoscenze. Secondo lei quale futuro ci aspetta?
Posso dire che gli insegnanti che si trovano in rete e che fanno rete sono decine di migliaia, che molti vorrebbero gli strumenti da utilizzare a scuola e non li hanno, e tanti che li hanno avrebbero bisogno di formazione che non è loro data.
Ho tenuto a fine estate, con altri colleghi italiani, un corso su tecnologia e didattica, e ho ancora una volta personalmente che i docenti sono pronti a spendere di tasca propria e a giocarsi giorni di ferie per aggiornarsi e formarsi.
Ci si organizza come si può, questa è la mappa che ho creato e che aggiorno costantemente e che riproduce gran parte di questa realtà.
Gli studenti seguiranno le mode del mercato (come tanti adulti) e utilizzeranno tutti gli strumenti tecnologici a loro disposizione. La scuola perderà un’occasione importantissima se non saprà seguirli, accompagnarli a un uso consapevole e didatticamente valido della rete e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Dalle vecchie aule decrepite, dalle sedie sbrecciate e dai tavoli sghembi delle nostre scuole possiamo liberarci ed innalzarci con un clic, per incontrare il mondo.
Profilo professionale e didattico di Paola Limone
Circolo Ciari di Grugliasco (To), materie insegnate: matematica, scienze, geografia, tecnologia
Blog personale : http://spicchidilimone.blogspot.it/
Autrice dei portali: Siete pronti a navigare e http://www.ddrivoli1.it/portale-dei-docenti-e-dei-genitori/ , coautrice del motore di ricerca per bambini “Ricerche maestre” , fondatrice e amministratrice del gruppo Fb “insegnanti” (oltre 17000 membri), membro del gruppo di supporto del progetto Scuola Digitale Piemonte e co redattrice della rivista Bricks