A scuola con il tablet /

Usare la tecnologia ma con cautela. Scuola e tecnologia, parlano gli insegnanti [4].

Usare la tecnologia ma con cautela. Scuola e tecnologia, parlano gli insegnanti [4].

11 Settembre 2014 Redazione Scuola
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Dare voce agli insegnanti permette di scoprire quanto ricca di esperienza e disponibilità sia la scuola italiana. Ad essere carenti sono i mezzi e a mancare sono le risorse e la capacità di visione di chi la scuola dovrebbe gestire a livello politico e strategico. La nostra quarta intervista condotta con Marina Prete, insegnante di inglese di una scuola primaria a Carbonara, evidenzia la grande apertura alle novità e le difficoltà con cui gli insegnanti devono confrontarsi ogni giorno. Per la tecnologia in classe ad esempio servirebbe maggiore formazione.

Se sei un/a insegnante e vuoi contribuire alla iniziativa di SoloTablet puoi contattarci a questo indirizzo. Ti verranno inviate le domande utili a comporre l'intervista.

Per l'anno scolastico 2014 propongo a tutti gli inseganti  il mio ebook 'Tablet a scuola: come cambia la didattica'.

 

    Cosa pensa delle nuove tecnologie e che tipo di relazione intrattiene con esse nella sua vita individuale e professionale?

      La tecnologia è diventata parte integrante della mia vita, sia professionale che privata; ha cambiato il mio modo di progettare, organizzare e documentare le mie attività.

      A scuola ho integrato l’uso delle tecnnologie nella mia didattica quotidiana (utilizzo una LIM installata nella mia aula).

      Prima di avere queste dotazioni mi portavo il computer e il videoproiettore da casa, per cui sono parecchi anni che lavoro con la tecnologia (sono una BYOD teacher)

       

        E’ favorevole all’introduzione di tablet e applicazioni mobili in aula?

          Sono favorevole all’utilizzo di questi strumenti, anche se forse a livello di scuola primaria nelle prime classi userei un po’ di cautela, perché ritengo che sia importante mantenere attività esperienziali manipolative e temo che alcuni strumenti se non correttamente usati potrebbero diventare non un mezzo ma un fine.

           

            Secondo alcuni la scuola italiana è ricca di risorse, professionalità e competenze ma è mal organizzata e soprattutto incapace di sfruttare le nuove tecnologie. Lei cosa ne pensa? Quali potrebbero essere, secondo lei, le strategie e i programmi da implementare?

              Premesso che ho una grande fiducia nella figura del docente a tutti i livelli, anche perché ritengo che se la scuola ancora sta in piedi lo debba a molti professionisti presenti (non tutti, ma sottolineo molti), penso che l’uso della tecnologia nella didattica rappresenti in qualche modo una rivoluzione che va supportata da un’adeguata formazione: saper usare bene la tecnologia presuppone il fatto di non essere dei semplici “fruitori di programmi”, ma di essere in grado di gestire anche situtazioni critiche, quando gli strumenti non rispondono ai comandi come dovrebbero, e vanno selezionati i contesti dove la tecnologia ci è di aiuto, da quelli in cui potrebbe addirittura essere “di impiccio”

              Fonte: www.scuolacarloporta.it

               

                Ha già sperimentato il tablet in classe? Ci potrebbe raccontare qual è stata la sua esperienza personale e didattica?

                  Purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di insegnare con il tablet, anche se spesso in classe i miei alunni usano il mio ipad o il iphone (e a me vengono i sudori freddi, J).

                  Li utilizzano quando dobbiamo documentare qualche attività per un gemellaggio che abbiamo con una scuola primaria in Pennsylvania http://chester-carbonera.blogspot.com/

                   

                    Se ha sperimentato il tablet in classe ci può raccontare alcuni dei progetti realizzati?

                    Non ho ancora usato tablet, ma spero di poterlo fare presto

                     

                      Come giudica le reazioni degli studenti?

                        Per la mia esperienza vedo che tutti gli strumenti “tecnologici” sono più vicini al modo di comunicare, giocare e anche pensare dei bambini di quest’epoca.

                         

                          La tecnologia sta cambiando la scuola così come la vita delle persone. Effetti e risultati non sono facilmente prevedibili, soprattutto dal punto di vista cognitivo e dell’apprendimento di nuove conoscenze. Secondo lei quale futuro ci aspetta?

                            Secondo me la tecnologia avrà effetti anche inaspettati, per coloro che vi hanno accesso: ho visto alcuni miei vecchi studenti che non avevano capacità particolarmente brillanti hanno saputo compensare alcune loro lacune e migliorare notevolmente i loro progressi secondo me grazie all’utilizzo della tecnologia. D’altro canto mi preoccupano coloro che per qualche ragione non potranno avervi accesso.

                            Penso che le nostre classi potrebbero essere composte di ragazzi molto più diversi tra di loro di quanto lo siano adesso, perché ciascuno potrà in autonomia affrontare un percorso diverso.

                            Il difficile per l’insegnante sarà coordinare il lavoro facendo in modo che ogni percorso diventi significativo.


                            Il profilo professionale di Marina Prete

                            Marina Prete, insegnante di inglese presso la scuola primaria di Carbonera (Treviso), tutor dei corsi di inglese per insegnanti di scuola primaria, blogger “faidatè” da 4 anni.

                            Tema prevalente: l’apprendimento della lingua inglese per bambini e non

                            (http://www.mrs-priest.blogspot.it/

                            http://englishfromthestart.blogspot.com/

                            http://keyenglishtest.blogspot.com/

                            http://nevergiveupenglish.blogspot.com/)

                            lo scorso anno mi è stato affidato dalla dirigente il compito di inventarmi un percorso di formazione (brevissimo, sole 8 ore) sui temi della tecnologia e della didattica e per facilitare i colleghi avevo aperto un altro blog (su cui spero di tornare a lavorare), che doveva diventare luogo di condivisione, ma che non ha avuto il seguito ipotizzato: http://dgteachers.blogspot.com/ 


                             

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