
Il libro Crossing the Chasm di Geoffrey A. Moore è del 1991 ed è servito da allora come guida e vademecum per la definizione di strategie marketing e imprenditoriali legate a prodotti tecnologici. Nel libro Moore descriveva il ciclo di adozione di un prodotto tecnologico a partire da una curva di Bell nella quale venivano identificate cinque categorie di acquirenti, gli innovatori, gli utilizzatori precoci, la prima maggioranza, la maggioranza ritardataria e gli scettici. Secondo il modello di Moore nella fase iniziale della curva, tra gli innovatori e i consumatori precoci, deve essere introdotto un Chasm, un burrone che tutti i prodotti devono superare se vogliono trovare una loro affermazione di mercato. Il superamento del Chasm determina il ciclo di adozione di un prodotto ed è favorito dal numero di innovatori che decidono di adottare e sperimentare i nuovi prodotti per tempo.
Il ruolo degli innovatori è fondamentale perchè il mercato è sempre alla ricerca di esploratori e sperimentatori che, per la loro passione per le tecnologie più innovative, possano fare da referenti per la bontà e validità o meno delle stesse. Il segreto sta nel riuscire, grazie al numero di innovatori che il nuovo prodotto richiama, a superare agilmente il 'chasm' e ad avere un numero elevato di utilizzatori precoci convinti all'acquisto daii vantaggi e dai benefici forniti dalle nuove tecnologie. Fatto questo il compito dei responsabili marketing diventa molto più semplice.
L'arrivo dell'iPad e il suo rapido successo sembra avere messo in crisi il modello del chasm di Moore. L'iPad infatti ha trovato immediatamente migliaia di innovatori e utilizzatori precoci ed è stato adotatto con la stessa rapidità anche in azienda.
Come è potuto accadere?
Geoffrey A. Moore intervistato da Nathan Clevenger ha sostenuto che l'elemento chiave di prodotti come l'iPhone e l'iPad e del fenomeno della consumerizzazione sta nell'adozione di queste tecnologie. Non esiste alcun Ciclo di vita tradizionale così come non è necessaria alcuna forma di training per l'utemte. La stessa cosa vale anche per le aziende e le organizzazioni, soprattutto come in questo caso quando sono gli utenti (consumatori) ad introdurre nell'organizzazione nuovi prodotti e nuove tecnologie.
Secondo Moore il fenomeno rappresenta per le aziende una grande opportunità. Con le nuove tecnologie non c'è più bisogno di farsi carico di ricerca e sviluppo ma serve soltanto individuare il modello di ROI più adeguato dando modo, in tempi rapidi, a tutto il management, di disporre dei nuovi dispositivi mobili per le loro comunicazioni, attività collaborative e decisionali, gestionali ecc.
Le risposte di Moore non servono a spiegare la rapidità nell'adozione dell'iPAd da parte dei mercati, il suo successo all'interno delle aziende ( perception is reality ) e come Apple sia riuscita con il suo nuovo prodotto a penetrare all'interno del 50% delle aziende Fontune 100 in soli 90 giorni.
METAMORFOSI
Secondo Frank Modruson, CIO di Accenture, il successo è stato grandemente influenzato dalla consumerizzazione. Il giorno in cui fu rilasciato l'iPad mentre in Accenture si discuteva come introdurlo in azienda, più di 500 dispositivi venivano già usati dai dipendenti per accedere alla loro posta aziendale. Questi dipendenti, innovatori e/o utilizzatori precoci, non si sono posti i classici problemi di un responsabile IT, ma hanno deciso di utilizzare le nuove tecnologie immediatamente, al lavoro così come a casa. Vogliono poterlo fare perchè credono di poter diventare più efficienti e produttivi e perchè si attendono di poter integrare facilmente, su un unico dispsitivo, le loro applicazioni e dati personali con quelli aziendali.
Per Modruson queste aspettative sono legittime e rappresentano una grande opportunità per le aziende perchè facilitano l'adozione rapida di sempre nuove tecnologie, migliori, più veloci e anche più economiche. I CIO che resisteranno al cambiamento introdotto da prodotti come l'iPad e dalla consumerizzazione sono destinati a diventare loro stessi obsoleti.
Qualcosa di simile era già successo al tempo dell'intrdouzione del personal computer in azienda, oggi tutto sta avvenendo in tempi molto più rapidi che impediscono tentennamenti e ritardi nelle decisioni da prendere. Se in 24 ore ben 500 dispositivi iPad sono entrati in una azienda strutturata e complessa come Accenture significa che il fenomeno va oltre quello che può pensare un IT manager.
In pratica l'IT manager non ha scelta!
Questo è anche il pensiero di Ken Dulaney, vice president and Distinguished Analyst di Gartner. Secondo Delaney il costo dei nuovi dispositivi rende accessibile a molti la nuova tecnologia. Con l'iPad è avvenuta una 'rivoluzione egiziana', una protesta pacifica che chi è al potere non può ignorare. Il controllo solitamente esercitato dalla struttura IT sui comportamenti degli utenti è messo in discussione in maniera tranquilla dagli individui attraverso scelte tecnologiche e di prodotto fatte in prima persona. Dopo aver fatto queste scelte gli stessi individui rovesciano sull'IT le loro aspettative e nuovi bisogni attendendosi una risposta rapida e concreta. L'IT, se vuole evitare conflittualità e critiche interne all'organizzazione, non ha scelta anche se l'introduzione pura e semplice di iPad in azienda non può essere fatto, come è successo in alcuni casi, con superficialità.
Tra la comunità dei CIO non sono poche le voci critiche che chiedono maggiore aderenza alla realtà, fatta ancora di numeri insignificanti rispetto alle tecnologie già in uso in azienda, e approfondimento delle complessità che l'introduzione di iPad può generare in termini di gestione, sicurezza e integrazione applicativa.
Sul fronte degli innovatori, Marc Benioff di Salesforce.com ritiene invece che l'iPad rappresenti un salto evolutivo che riguarda sia il software che l'hardware, mentre in passato la rivoluzione avvenna principalmente sul software. Su un altro fronte applicativo, quello della Business Intelligence, Microstrategy ha fatto da apripista per molti altri vendor che stanno a loro volta portando le loro applicazioni sui nuovi dispositivi mobili.
Si tratta di una scelta obbligata perrchè guidata dalla necessità da parte di un numero sempre più elevato di utenti di poter disporre di applicazioni, dati e informazioni 24x7 in modo da accorciare tempi decisionali, semplificare processi e procedure aziendali, migliorare la collaborazione di gruppo e soprattutto di poter fare tutto questo in ogni luogo e in ogni momento con uguale efficienza e produttività.