
Articolo pubblicato su Lastampa.it, autore Giuseppe Granieri
Ci sono delle settimane in cui, osservando le discussioni sull'editoria che si fanno oltreoceano, ti costruisci soprattutto delle impressioni. Delle sensazioni che non sono basate su notizie di rilievo ma -piuttosto- su un andamento dell'atmosfera generale.
La prima di queste impressioni è che lo sdoganamento culturale del libro digitale, tra gli addetti ai lavori, sia ormai in fase molto avanzata. La prima cosa che impara un early-adopter, uno che inizia tra i primi a fare e a pensare le cose in modo nuovo, è che ci sono alcune affermazioni contundenti che vanno sempre riferite con cautela. Altrimenti il messaggio non passa, perchè l'interlocutore si irrigidisce.
Così alcuni degli effetti del digitale venivano trattati come tabu, raccontati dopo lunghe premesse e ammorbiditi da molti «forse» e «chissà». Ma questo accadeva solo pochi mesi fa: oggi affermazioni come «le librerie chiuderanno», «non compro più libri di carta» vengono fatte con totale tranquillità. E la realtà (con Borders che, dopo i già noti problemi, chiude altre 75 librerie) segue quieta le previsioni....