
La scelta di Intel con gli UltraBook punta tutto sulla sottigliezza e leggerezza del dispositivo mobile scegliendo una soluzione che è a metà tra un MacBook Air e un iPad ma che si posiziona come concorrente diretto più del primo che del secondo, anche per il prezzo. In futuro con i nuovi processori Ivy Bridge gli UltraBook forniranno un aumento di prestazione nell’ordine del 40% e maggiore efficienza energetica. Intle ha anche preannunciato un ulteriore assottigliamento del box del dispositivo e una batteria ancora più longeva. Risultano ancora non comunicate le funzionalità e le caratteristiche che dovrebbero far assomigliare l’UltraBook ad un tablet.
Anche i ChromeBook richiamano il MacBook Air di Apple nel box unibody, nella sottigliezza ( 1,7 cm ), nel processore e nel prezzo ( bisogna comunque attendere i prezzi da parte dei produttori di ChromeBook). La specificità di questi dispositivi, e non poteva essere diversamente vista la provenienza Google, è di essere Web centric ma soprattutto di offrire un modello di costi adeguato per tutte le tasche, anche per utenti e consumatori che non disporrebbero mai del budget iniziale minimo sufficiente per un acquisto di un dispositivo di mobile computing paragonabile ad un tablet. L’insistenza di Google nel promuovere i ChromeBook va soprattutto alla facilità d’uso e alla connettività sulla nuvola (cloud computing).
Secondo alcuni analisti i ChromeBook sono destinati al fallimento, per altri sono migliori degli UltraBook, per altri ancora non ruberanno mercato ai tablet essendo in segmenti e categorie laptop diverse. Sicuramente sono piattaforme destinate a soddisfare esigenze di audience diverse ma anche a favorire ulteriormente il diffondersi di piattaforme di mobile computing che faranno sempre di più concorrenza al desktop, obbligando i produttori a fare scelte drastiche e nuovi investimenti sulle nuove tecnologie nel futuro prossimo.