" Gli uomini sono fatti per incominciare" era Hannah Arendt a dirlo: ogni essere umano condivide con il suo creatore la capacità di iniziare qualcosa, di creare, di inventare, di cambiare e, quindi essere nuovi. Una capacità che consegna all'uomo la bellezza e il rischio della sua libertà: responsabilità e meraviglia si intrecciano continuamente nelle vite di ciascuno che, ogni giorno, alzandosi dal suo letto al mattino, incomincia qualcosa di unico, una giornata irripetibile e che non si ridarà mai più alla stessa maniera. Ogni mattina viviamo e creiamo un inizio, non solo il primo gennaio di ogni anno! Ogni giorno siamo creatori di inizi tra l'amore e il dolore, tra la bellezza e la fatica, tra fragilità e forza. Solo ogni primo dell'anno però ci ricordiamo il valore dell'inizio: esso sa accartocciare le anime e i pensieri vecchi e, a poco a poco, trasformali con la luce di un nuovo respirare coraggiosamente e costruire speranza. Il primo gennaio quindi ci ricorda che per essere nuovi non dobbiamo aspettare l'inizio di un nuovo anno, ma soltanto l'alba di ogni giorno: siamo fatti per incominciare in ogni istante.
La nostra anima insieme ai nostri occhi si illumina, cresce e si riempie o svuota continuamente, non siamo mai gli stessi di un minuto fa: tutto scorre, diceva Eraclito ed è proprio così. Cosa ci salva però da questo irrefrenabile scorrere e dall'estenuante attesa di un eterno primo gennaio per ricominciare e, forse, confermare quelle frasi dette a ripetizione, del tipo " l'anno prossimo andrò..", "da Gennaio inizio seriamente...", " dal primo gennaio cambierò..." e altre ancora?
A salvarci sono i dettagli.
I dettagli ci fanno essere consapevoli che per iniziare non serve di certo un lunedì, un numero uno sul calendario o un nuovo anno che fa ingresso, ma che per farlo e per essere veri costruttori di speranza e carezze potenti e delicate sull'esistenza, servono solo gli istanti. Gli istanti sono il modo di darsi dei dettagli che ci salvano dallo scorrere inesorabile, dall'eterna voglia di cambiare e promettere cose che non si realizzeranno mai, che ci conducono fuori da un continuo rimandare e dal dimenticarsi che, in realtà, ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo è un nuovo, dove iniziare, dove camminare, dove essere.
I dettagli sono i sorrisi con cui ci scontriamo, quelli che ci scuotono, quelli che spuntano sul nostro viso senza pensarci e senza essere stati prima "costruiti". Inoltre, sono quelle lacrime che tratteniamo tra le ciglia oppure quelle che scorrono giù dalle guance inarrestabili, solcando profondi percorsi di tenerezza o dolore. I dettagli che ci salvano sono inoltre anche i momenti in cui speriamo guardando il mare, le giornate di lavoro intenso interrotte da una piacevole telefonata magari di un amico che non sentivamo da tempo, oppure i disegni dei bambini che sono sempre in grado di trovare la soluzione più semplice ai problemi più grandi.
I dettagli che ci salvano quindi sono gli elementi silenziosi ma rumorosi, delicati ma potenti, che vengono spesso trascurati, e, alle volte, addirittura, calpestati dalla società e dall'attuale mentalità del mondo, sostenendo che "ci sono tante cose da risolvere" oppure che " è solo un caso" o ancora che "passerà e non si può fare nulla per cambiare". Invece no! Basta con questa mentalità delirante che si arrende alla disperazione, alla nullafacenza o all'indifferenza e che presta attenzione solo alle superficialità, all'interesse, al guadagno, al successo, che parla senza pensare e che del pensiero fa l'ultima spiaggia. Con la loro luce, invece, i dettagli servono invece a ridestare questo pensiero e a farci comprendere come, grazie a loro, ogni elemento, ogni secondo è un nuovo in cui iniziare.
Vi auguro dunque un primo gennaio che vi possa far tornare indietro e contemporaneamente avanzare nel tempo, alla luce di dettagli sconosciuti e che improvvisamente emergono in tutto il loro valore, eternamente in sospeso tra forza e fragilità e tra amore e dolore. Vi auguro anche di lasciarvi stupire da questi elementi, di imparare a scovarli nelle vostre vite e di lasciarvi illuminare ogni giorno da essi: l'energia che vi daranno sarà unica!
Solo in questo, capirete e capiremo che per iniziare davvero, per ricominciare, c'è bisogno solo di una cosa: tornare a guardarci intorno, ad osservare l'umanità intera negli occhi degli altri e dentro noi stessi, sotto il cielo e illuminati dal sole, pronti a stupirsi e a camminare.
Iniziare significa ricordarsi di ringraziare, di accarezzare con il coraggio le anime e così divenire carezza d'esistenza per gli altri e quindi anche per se stessi, balsamo per le ferite e sorriso aggiunto, e custodire le singole esistenze e tutta la meraviglia fatta di dettagli che rimettono in vita, ogni volta, rendendoci nuovi e pronti ad un nuovo inizio continuamente.
Buona vita nuova!
Nausica Manzi.