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Tu possiedi le stelle?

Tu possiedi le stelle?

11 Aprile 2021 Nausica Manzi
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Questione di stelle: la business philosophy, la filosofia in azienda.

All'interno del famoso "Piccolo Principe" di Antoine De Saint-Exupéry, l'uomo d'affari, abitante solitario del suo pianeta, perso nei suoi conti e nel ripetere continuamente di essere una persona seria, si presenta come un individuo competente che possiede le stelle. Stelle che conta e riconta, ignorando che cosa in realtà esse siano, senza pensare a cosa significhi possederle e a quale utilità vi è dietro: per lui le stelle sono semplicemente delle piccole cose luminose nel cielo, proprietà di chiunque le sappia amministrare per poterne scovare di altre. L'uomo d'affari possiede le stelle per essere ricco. Egli conta ripetutamente le stelle per depositarle, nascondendone il numero, e poi aumentarle, tornando a ricontarle da capo. Le sue priorità sono dunque l'essere ricco e il non dimenticarsi che quello è un lavoro faticoso solo per persone serie come lui. 

Nell'uomo d'affari del Piccolo Principe, personalmente, rivedo il mondo delle aziende, la figura del manager alle prese con i suoi team, con i suoi successi o con le zone d'ombra delle sue strategie d'azione. Oggi, pur circondandosi di obiettivi incentrati sui diritti umani, sulla responsabilità, solidarietà e bene comune, le aziende non riescono pienamente a perseguirli, poiché tornano sempre a ritenere più importanti numeri e quantità, basandosi su un successo quantitativo e soltanto in ultima istanza su quello qualitativo. Esse perdono la strada dell'umanità e, il più delle volte, si ritrovano intrappolate in sabbie mobili di esistenze incapaci di azione e in mangrovie di richieste e bisogni di anime che, soffocate da codici e soldi, danno vita a crisi, relazioni conflittuali all'interno dei team di lavoro, problematiche che hanno un'unica soluzione: tornare alle stelle. Focalizzandosi sul contarle, accumularle, investirle, aumentarle, le aziende perdono oggi di vista la cosa più importante: le stelle stesse, ovvero la loro identità, quell' oltre d'esistenza profondo e di valore. La filosofia in azienda serve a sollevare i volti delle aziende, immersi nel buio di essenza dimenticata, e ad aprirne gli occhi sulla bellezza e sulla luminosità silenziosa ma potente delle stelle, nel cielo, sopra di loro ma soprattutto intorno a loro. 

Soffermiamoci sulle stelle. Cosa sono? Le ricchezze e i successi che si accumulano o qualcos'altro?

Le stelle di cui vi voglio parlare e quelle di cui anche l'uomo d'affari, così come le aziende e i team, si dimenticano, sono i singoli esseri umani. Ogni uomo è una stella, le aziende sono formate da singole stelle che vengono a fondersi, scontrarsi e a creare esplosioni nel cielo, luminose e potenti, di cui bisogna recuperare profondità e valore insito. Le vere stelle da accumulare per potenziare e far valere sono gli esseri umani e tutta la luce di cui sono composti. La filosofia in azienda vuole fare proprio questo: rinnovare il mondo del business attraverso il recupero del valore della luce di ogni stella, focalizzando obiettivi e strategie d'azione sul valore umano. La business philosophy è una pratica che richiama i singoli a riconoscersi stelle in una comunità di altrettante stelle e che la vera ricchezza è nella luce che dimenticano di avere e di poter donare. Le stelle di cui l'uomo d'affari del Piccolo Principe si vanta di possedere non sono strumenti luccicanti di potere, ma silenziose anime di individui che tra forza e fragilità possono rendere ogni azienda di successo, a livello quantitativo e qualitativo. Se egli vuole essere ricco, deve solo tornare ad aprire gli occhi su se stesso e sugli altri.

La filosofia in azienda è una pratica trasformativa che vuole recuperare la luce e il valore di quelle stelle: il manager lo è, i singoli componenti di un team lo sono, ogni lavoratore lo è. Tutti sono stelle di quella costellazione e senza di esse la meraviglia non si darebbe. La business philosophy si concentra sul far emergere la luce di ognuna di quelle stelle. Essa torna a redigere obiettivi e strategie sotto il punto di vista del fattore umano, azione centrale che personalmente credo essa debba attuare attraverso quattro fasi:

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1)concentrarsi sulla singola persona e sulle sue caratteristiche: ovvero, attenzionando con cura e responsabilità ogni stella, ogni individuo dunque, la filosofia, attraverso giochi di team, letture di brani filosofici, può portare ognuno a riflettere su di sé e sulla relazione con gli altri. Ognuno è una stella unica: se non ci si riscopre stelle prima dentro se stessi, una vera relazione lavorativa, ma prima di tutto umana, non potrà mai darsi pienamente. L'identità di stella si scopre però soltanto all'interno di una costellazione: la filosofia conduce a riflettere sulla comunità, sui ruoli e le capacità di ognuno. Soltanto nella costellazione vi è ricchezza.

2) ascolto e osservazione: ogni stella pretende di essere accarezzata e nel contempo spronata a tornare a brillare senza paura. La stella che il manager è non è se non è capace di illuminare quella di un suo collaboratore e così, la stella che ogni singolo lavoratore, da quello più semplice a quello con più esperienza, non è se non è capace di "curare" brillando quella del suo capo. Bisogna ricordare alle aziende che le stelle che le compongono hanno una umanità che brilla sempre e che non ha bisogno di essere divisa in categorie, ruoli, competenze, esperienze per definirne il valore della sua esistenza. Il valore emerge nella capacità di brillare sempre anche tra le difficoltà e ogni stella deve proteggere e far emergere la luminosità dell'altra che le è accanto. Relazioni da reinventare attraverso il valore umano.

3)approccio multifocale: la business philosophy è in grado di ampliare gli orizzonti, di interpretare ogni situazione sotto molteplici punti di vista. Le stelle sono tante e il mondo di luce che hanno in sé è infinito. Pensare come una stella vuol dire non fermarsi al "si è sempre fatto così", al "si deve fare così", ma essere aperti al confronto, al miscuglio di mondi di luce differenti che aprono la scoperta a nuove costellazioni di altrettante miriadi di stelle meravigliose.

4)azione: la filosofia in azienda è una prassi, quindi conduce all'azione. Tramite essa, ogni manager, ogni lavoratore, ogni membro di team acquisisce nuova consapevolezza della propria esistenza, ma soprattutto del proprio valore, perché si scopre parte fondante di una costellazione che lo guarda e lo riguarda, accettato ed amato, identico nell'umanità alle altre stelle, al di là di numeri, quantità o ruoli. Se mi sento guardato, apprezzato come stella con la mia luce forte e fragile, allora sono capace di creare e quindi di agire.

In che modo la filosofia in azienda genera tutto questo? Deviando lo sguardo dall'inessenziale per tornarvi consapevoli dell'essenziale e quindi per ricostruirlo. Giochi di team, letture con stimoli filosofici che richiamo concetti quali il lavoro, il denaro, il valore, vogliono far emergere e potenziare il fattore umano, facendo riscoprire alla stessa risorsa umana, a prescindere da competenze e ruoli, il suo valore in quanto essere umano coinvolto in una realtà in cui deve spendersi e darsi per ciò che è, ovvero una stella di bellezza, di qualsiasi bellezza, solo da riscoprire e su cui focalizzare poi discorsi su numeri, quantità o successo. La filosofia in contesti lavorativi serve a far riscoprire quindi che ognuno è una stella e ne possiede altre, preziose e luminose nel loro immenso valore,  perché immerso in una costellazione che non funziona compiutamente, non fornisce meraviglia e quindi non da vero successo, se non ha in sé la luce dell'identità e del valore di ognuna di quelle singole stelle.

Il verbo possedere etimologicamente significa " sedere padrone" quindi io possiedo, ho potere, soltanto se la stella che io sono è in grado di illuminare gli altri. Se non vedo gli altri come stelle, e non mi riscopro con essi, io stesso come stella, sono solo padrone di numeri, di quantità, di successo che non parlano del vero valore. Siedo padrone, possiedo, solo se sono in grado di donare la mia luminosità di stella per gli altri, illuminando quella delle stelle più piccole, inesperte, di quelle che hanno paura, di tutte quelle che pretendono cura e responsabilità, di quelle la cui qualità si perde nell'inessenziale quantità. Che tu sia capo, manager, CEO, lavoratore semplice, tu sei una stella ed ogni stella siede padrone quando scopre la propria essenza tramite l'intera costellazione. In questo senso, possedere stelle significa essere responsabile della preziosità del valore umano, scoprire la propria luce di stella ma essere capaci di metterla a disposizione per potenziarne qualche altra, senza necessità di classifiche e di numeri. La filosofia in azienda è uno "stelliere", colui che interpella le stelle, che, tornando ad accendere luci assopite, porta disordine per creare nuovo ordine in una costellazione dove occorre che ogni stella brilli, in quanto degna di mettere in gioco la sua esistenza. 

Ora, quindi, l'uomo d'affari del Piccolo Principe direbbe di essere ancora serio e competente? Riscoprirebbe una nuova ricchezza?

Mi piacerebbe rivolgere ad ogni manager o membro di aziende o anche di semplici contesti lavorativi, la stessa domanda che il Piccolo Principe fa all'uomo d'affari: " Tu possiedi le stelle? " e spero che la filosofia farà rispondere loro: " Sì perché le stelle, esseri umani dotati di valore e caratteristiche personali, mi fanno ricco e mi fanno scoprire stella bisognosa della luce di altre stelle per reinventare continuamente una costellazione complessa ma per questo meravigliosa":

 La filosofia in azienda è una rivoluzione di mentalità per tornare a pensare ed agire in quanto stelle di umanità.

 Nausica Manzi

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