
Nausica Manzi ama scrivere. Ne parla in ogni occasione che le da la possibilità di farlo, anche per sottolineare che per lei la scrittura è un modo per far eergere il potere della fragilità. La passione per la scrittura la accompagna da sempre. Non è un caso che, così giovane, abbia già scritto due libri ("Custode di esistenza" - Gruppo Albatros e "Cardiogrammi" delle Edizioni Dialoghi).
I due libri sono accomunati dallo sguardo dell'autrice, sempre collegato alle sue percezioni del mondo. Lo sguardo, legato alla percezione, finisce per mostrare solo ciò che si percepisce. Ne deriva la necessità della presenza di un'altra persona, un Terzo che ci aiuti a far emergere l'essenza di quello che vediamo. "Lo sguardo - dice l'autrice è qualcosa di fragile ma potente, interpella una persona, facendola sentire presa in considerazione o messa in discussione."
I due testi sono ben presentati dall'autrice stessa in una intervista al giornale Zonalocale della sua città:
"Custode di esistenza' è la rielaborazione della tesi del mio master in consulenza filosofica, sostenuto dopo la laurea magistrale in filosofia, che mi è stato chiesto di far diventare un libro. Nasce per avvicinare le persone alla filosofia e per dare una sorta di rivendicazione a questa disciplina, vista sempre come qualcosa di lontano e incomprensibile. Il tema fondante è proprio la filosofia del mondo contemporaneo. Il libro è anche una critica al mondo contemporaneo, ed è un modo per capire come questo mondo possa essere visto sotto il punto di vista della filosofia. Il tema centrale sono le relazioni umane, quindi parliamo di filosofia pratica, non teoretica. Nel libro ho trattato anche temi che riguardano la società in senso stretto: si parla di economia, di politica, temi rivisti sotto la chiave del 'terzo', figura elaborata dal filosofo Emmanuel Levinas, che io analizzo. È una figura che non ha mai avuto una definizione, in realtà il terzo è l'esempio della molteplicità della comunità, è ciò che collega le persone fra di loro. Nel libro paragono questa figura a quella di un custode, usando la filosofia antica che parlava della sorveglianza di sé e degli altri come di un valore. Ognuno di noi è custode di se stesso e degli altri, si tratta di una sorta di ridefinizione della comunità".
"'Cardiogrammi' è una raccolta di 13 racconti che ho scritto in tempi diversi. Mi sono accorta che tra i racconti che avevo selezionato, c'era un tema di fondo, ovvero quello del linguaggio del cuore, di un cuore che osserva la realtà e desidera cambiarla perché è stanco dell’odio e dell'indifferenza. All'inizio del libro si parla del viaggio che il cuore, stanco di questo mondo, intraprende con mani, testa e occhi per recuperare la voce che aveva perso. Mi sono chiesta come potesse ribellarsi un cuore, e ho pensato che l'unico modo per far sentire la propria voce e risvegliare le coscienze addormentate della società, sono i suoi battiti, quindi il cardiogramma. È una raccolta molto personale e per questo motivo, alla fine di ogni racconto, ho inserito anche il mio cardiogramma, proprio per sottolineare il legame con i personaggi che, pur essendo di fantasia, hanno caratteristiche di persone che ho conosciuto. Nel libro parlo di temi a me molto cari, e ho cercato di affrontare tematiche delicate come la sindrome di down o l'autismo. Ci sono anche racconti con temi più "leggeri", che però hanno sempre un valore fondante che può essere l'amore che salva, la speranza, il perdono o la libertà. In apparenza sono racconti molto semplici ma con una forte carica etica. Ho voluto anche far emergere il potere della fragilità che secondo me è fondamentale per raggiungere un nuovo tipo di esistenza, quella dello sguardo. Ho trattato queste tematiche particolari anche perché a volte la fragilità è vista come uno svantaggio".
La filosofia alla base dei due libri è anche ben raccontata in una interista pubblicata su YouTube.