EMERGENZA [1]

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
Etica e tecnologia
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L’atto dell’emergere, ciò che emerge, in affioramento, il venire alla luce, circostanza imprevista, accidentale, momento critico, emergenziale, stato di emergenza, in alcuni casi anche di pericolo, situazione di difficoltà (in Italia siamo abituati a governi emergenziali…).

Autore: Carlo Mazzucchelli


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La realtà è complessa

Ormai dovremmo averlo imparato, anche se la storia di questa Italia contagiata indica il contrario. Ogni realtà presenta comportamenti emergenti, imprevedibili, incomprensibili se si continua a credere di poter controllare ogni ambito esperienziale soggettivamente abitato. 

La realtà (vita, organizzazione, pandemia, politica, governo, mente, tecnologia, sistema dei media, intelligenza artificiale, piattaforma social, ecc.) è più complessa di quanto non possiamo neppure immaginare, è irriducibile a proprietà di base, possiede una sua propria intelligenza, tende all’auto-organizzazione, manifesta criticità ed è sempre imprevedibile. E’ composta da elementi intrecciati e interallacciati la cui somma non è mai una semplice sommatoria ma il risultato delle molteplici interazioni e relazioni esistenti tra di essi. 

Meglio prepararsi a non essere sorpresi, imparare a convivere con l’emergenza (ciò che emerge ma anche il momento critico già emerso), anche quella pandemica attuale, probabile risultato di molteplici azioni precedenti e correnti, scelte, comportamenti che hanno contribuito a aumentare la criticità del sistema (bio)vita (bios e zoé) sulla Terra e a far emergere ciò che è effettivamente emerso. 

“[…] la nozione di emergenza, o di proprietà emergenti, è uno dei concetti più importanti della teoria moderna della complessità e, più in generale, della visione sistemica della vita. Le proprietà emergenti sono nuove proprietà che sorgono quando di raggiunge un certo livello di complessità riunendo componenti di complessità inferiori […] sono nuove nel senso che non sono presenti nelle singole parti: emergono dalle specifiche relazioni e interazioni tra le parti […]. (Fritjof Capra – VITA e NATURA)

Le reali emergenze del momento

Senza dimenticare la teoria e le definizioni di emergenza dentro la complessità (La filosofia oggi aiuta ovunque sorge la consapevolezza della Complessità  - Maurizio Chatel), se focalizziamo ora la nostra attenzione su ciò che è già emerso o che è in via di formazione ed emergenza in questo momento, se ci concentriamo, possiamo forse comprendere meglio quanto esso si sia trasformato in criticità. 

Una criticità che non ha nulla di magico o sorprendente, non è neppure misteriosa ma spiegabile a partire dalle relazioni tra processi, strutture, comportamenti precedenti, elementi sottostanti. Una criticità la cui mancata percezione e incomprensione deriva dal non avere consapevolezza del funzionamento dei sistemi complessi come lo sono ogni organismo umano, sistema ambientale, economico, finanziario, ecc., e da cui ne consegue una impreparazione generale a affrontarla e gestirla. 

Oggi questa criticità si manifesta in tante catastrofi (καταστροφή) percepite, come quella generazionale da sempre paventata dal filosofo Massimo Cacciari. Una catastrofe che non è stata generata dalla pandemia, che semmai della sua gravità non è che la cartina di tornasole.

Stiamo dentro una grande crisi, per alcuni un disastro (pr)eannunciato, fatto di crisi emergenziali, improvvise e di grandi proporzioni, capaci di colpire moltitudini di persone e provocare danni reali, tangibili, straordinari. Non solo alle persone coinvolte ma in tutti gli ambiti, personali, lavorativi, sociali, ambientali, ecc., nei quali esse operano e vivono. 

Le emergenze attuali sono assimilabili a una eruzione vulcanica, a un tornado o a un ciclone, ma anche ad altri fenomeni naturali come siccità e desertificazioni. Ma sono soprattutto collegabili a quanto la specie umana ha fatto sul pianeta Terra nell’era denominata Antropocene. 

Un modo per riflettere sulle emergenze e chiedersi cosa sia possibile fare per affrontarle è di porsi delle domande.

Le domande sono molteplici, quelle più urgenti e conoscono tutti, almeno coloro che hanno a cuore il destino degli esseri umani sulla terra e le sofferenze reali delle persone. 

Sono domande:

  • sul nostro futuro di esseri umani;
  • sulle disuguaglianze crescenti;
  • sulla precarietà e la sparizione del lavoro;
  • sulla povertà crescente;
  • sul riscaldamento della Terra e la crisi ambientale;
  • sull’ineluttabilità del futuro tecnologico e dei suoi scenari emergenti; 
  • sul ruolo della tecnologia nel determinare i nostri stili di vita, comportamenti, sistemi politici, economici e istituzionali;
  • sulla nostra cognizione, percezione della realtà (Il cervello non viene modificato dalla tecnica ma da essa plasmato - Pietro Montani);
  • sulla nostra identità, autonomia di uomini aumentati tecnologicamente ma forse diminuiti umanamente; sul mercato dal lavoro;
  • sui rischi, sulla nostra disponibilità al cambiamento e alla convivenza con l’incertezza continua;
  • sul ruolo dominante delle macchine e la pervasività delle intelligenze artificiali;
  • su quanto stiamo rinunciando in termini di libertà, autonomia e democrazia;
  • la sparizione del pensiero critico (Oggi più che mai serve il pensiero complesso);
  • ...sulle nuove emergenze in formazione

 

 

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