MEDIALE

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
Etica e tecnologia
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mediale [dal latino tardo medialis «medio, posto nel mezzo»]. In anatomia e in embriologia, che è in posizione prossima al piano mediano. In linguistica, che si riferisce alla forma media del verbo; che ha il valore di forma media. Si dice che l’azione di un verbo ha aspetto, valore, funzione mediale quando esso, pur non possedendo il medio, esprime un’azione al cui svolgimento e al cui risultato il soggetto è particolarmente interessato. Nel linguaggio giornalistico, relativo ai mass media, cioè ai mezzi di comunicazione di massa: società mediale, caratterizzata dall’uso delle moderne tecnologie della comunicazione; cultura m., quella che si esprime attraverso tali tecnologie.

[me·dià·le]

Ma perchè mai tutti o quasi dicono mediatico al posto di mediale? 

Forse perchè siamo in un ambito sdrucciolevole per definizione dove significanti, significati e messaggi sono la stessa cosa? 

Nell'uso comune la parola più usata è MEDIATICO (siamo dentro un circo mediatico, è tutto un polverone mediatico, la politica di oggi è un grande frullatore mediatico, sull'immigrazione è tutto un gran can can mediatico, i media italiani di destra sono famososi per la loro macelleria mediatica, e così via parlando....). 

La parola giusta da usare però sarebbe MEDIALE, come aggettivazione derivabile dalla parola media, tra l'altro un termine semplice e piano che dovrebbe nascere spontaneamente come analogia tra le tante che popolano il nostro cervello. 

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Nessuno azzarderebbe un seriatico al posto di seriale, commerciatico al posto di commerciale, nazionatìco al posto di nazionale, ecc.

Tutti o quasi azzardano mediatico. 

Forse perchè sembra un termine più ricco di significati, più potente anche nel suono, più evocativo e da tutti accettato come una convenzione.

Forse perchè tutti o quasi sono esperti di Mass Media (o mass midia come si dovrebbe correttamente pronunciare). Senza contare che pochi sanno anche che al singolare Mass Media farebbe Mass Medium. Terminologie dalle quali derivano altri due termini spesso usati: massmediatico e massmediale (quale dei due è corretto?). 

Non sarebbe male che le convenzioni cambiassero e che ci si riferisse all'universo dei prodotti massmediatici come mediali (dai social media ai videogiochi, dalla musica al cinema) o che si parlasse di ecosistemi mediali per descrivere mondi fatti di equilibri sempre mutanti, di interrelazioni tra messaggi, formati e dispositivi, gerarchie culturali e utenti, di comunità di pratica e di conoscenza. 

Nell'era digitale dell'accesso una delle rivoluzioni più interessanti è la convergenza (crossmedialità) mediale, diventata una nuova forma sociale di stare insieme e di stili di vita, di comunicare, di produrre senso e generare sempre nuovi flussi di informazione e di contenuti mediali.

 

 

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