Il riferimento ai fatti della politica e della religione viene dalla constatazione che i tempi che stiamo vivendo ( ‘ alla fine dei tempi’ come direbbe Slavoy Zizek ) sono caratterizzati da grandi cambiamenti, forte radicalità e capacità di pensare in modo diverso. Tutto ciò si riflette e trova riscontro anche nel mondo della tecnologia.
Con l’arrivo del tablet tutto il mondo IT ha subito una accelerazione. Il cloud computing è diventato più comprensibile e praticabile, è stato percepito come meno rischioso e valutato dalle aziende come la soluzione più vantaggiosa per problematiche che l’IT tradizionale non riesce ad affrontare in modo nuovo. Il web e internet sono diventati strumento e luoghi nei quali avvengono fatti sociali importanti ma anche dove gli oggetti trovano il modo di connettersi e di sperimentare i benefici e in vantaggi che derivano dalla interazione e dalla collaborazione. Il personal computer ha ceduto il passo a dispositivi mobili, più trasportabili ma anche con interfacce utente tattili e multisensoriali e con una elevata versatilità in fatto di funzionalità e ambiti di applicazione. La tecnologia dell’informazione sta lasciando spazio alla consumerizzazione e a dispositivi hardware e software più complessi ma più facile da costruire, aggiornare, distribuire e integrare.
Il mondo tecnologico di oggi è diventato più pervasivo, onnipresente, mobile e intelligente. Lo è anche negli ambiti lavorativi e aziendali nei quali le applicazioni tradizionali scoprono all’improvviso la loro debolezza e inadeguatezza nel soddisfare i nuovi bisogni. Gli approcci fin qui adottati dai dipartimenti IT vengono percepiti come insufficienti e da sostituire.
Cambiare non è facile e non è da tutti. Il cambiamento non è necessariamente frutto di decisioni individuali o manageriali ma il risultato di forze e agenti che lo impongono come elemento emergente e condiviso.
Nell’ambito applicativo vediamo all’opera forze simili. Mentre molti responsabili IT e produttori di soluzioni software rimangono abbarbicati ad approcci, strumenti, modelli e architetture tradizionali o al massimo adattano l’esistente al nuovo integrandolo, altri scelgono di rompere con il passato e di perseguire strade nuove. Perseguire il nuovo significa abbandonare la visione data-center centrica ma anche quella web e del desktop. Significa ripensare radicalmente le interfacce utente e il modo con cui avviene l’interazione tra i vari componenti applicativi e l’utente. Significa rivedere l’architettura dell’applicazione, il modo con cui viene implementata, distribuita e aggiornata nel tempo. Significa abbandonare una visione proprietaria e mono-piattaforma per sposarne una più aperta e multi-piattaforma.
Le applicazioni che stanno emergendo e che si affermeranno saranno applicazioni utilizzabili su dispostivi e piattaforme di sistema operativo diverse, con interfacce utente più semplici e sempre meno basate su form da riempire con input da tastiera, con dati, logica applicativa e informazione memorizzata e distribuita sulle nuvole del cloud computing. Queste applicazioni saranno utilizzabili on-demand e sotto forma di servizio, sottoscritto in base alle esigenze e alle necessità.
Questa rivoluzione in atto rischia di rendere obsoleti modelli e approcci ma anche molti CIO e responsabili IT così come molte aziende produttrici di software. Ad essere a ‘rischio’ non sono solo aziende tradizionali ma anche aziende innovative come SalesForce. Sono tutte le aziende che non hanno compreso che il cambiamento in corso è radicale e procede verso uno ‘salto tecnologico’ (technological shift). Sono le aziende che si affidano ancora a applicazioni legacy difficili da mantenere e aggiornare, da integrare e sincronizzare in ambienti di lavoro altamente dinamici e mobili. Sono le aziende produttrici che continuano ad implementare modelli di business basati sulle licenze, su sistemi complessi, proprietari e vincolanti e che non pensano all’utente finale e ai clienti dei loro clienti.
E’ presto per dire come evolverà il futuro tecnologico ma la lettura attenta dei fatti e alcune conoscenze allargate dello stato dell’arte della tecnologia e delle forze emergenti suggerisce che la fumata sarà di colore bianco e indicherà l’arrivo di novità e cambiamento piuttosto che di restaurazione, difesa e conservazione.