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L’evanescenza del laptop di Apple

L’evanescenza del laptop di Apple

10 Marzo 2015 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Se continua così, Apple determinerà con i suoi prodotti la morte del personal computer. Lo farà per evanescenza (graduale perdita di consistenza visiva o sonora di qualcosa) e sparizione fisica degli oggetti. Ha iniziato eliminando il floppy disk, le porte seriali, poi il CD/DVD e ora anche la ventola e le porte di connessione che hanno sempre reso singolare e attraente il retro di ogni PC.

Con l’annuncio del nuovo MacBook Apple ha compiuto un altro passo verso la sparizione del personal computer. Sparizione non metaforica né commerciale ma fisica, dovuta alla eliminazione successiva di componenti essenziali e che hanno fatto la storia della tecnologia dell’informazione.

La riduzione di due terzi della scheda madre e la eliminazione della ventola hanno trasformato la scocca metallica del nuovo MaBook in un contenitore vuoto da riempire. Questo vuoto è stato riempito da Appleprogettando e costruendo una nuova tipologia di batteria assemblata su pile di strati orizzontali stampati in modo da poter occupare ogni interstizio della scocca del computer. Continuando di questo passo l’intera logica e lo storage di un laptop sarà trasportabile all’interno di uno Watch e ingegnerizzato in modo da proiettare display ologrammatici nell’aria o sulle pareti degli ambienti in cui ci si trova.

Secondo Mark Weiser (“The Computer for the Twenty-First Century” - Scientific American, 1991, pp. 66–75) le tecnologie più profonde sono quelle che spariscono perchè capaci di diventare indistinguibili dagli oggetti di tutti i giorni che indossiamo. Se classifichiamo il personal computer in questa categoria tecnologica la sua sparizione può evvenire di forme diverse, una fisica dovuta alla continua miniaturizzazione dei componenti elettronici e integrazione dei componenti (Watch, braccialetti, RFiD, ecc) e una mentale legata alla percezione. In questo caso il computer continua a esistere ma è talmente integrato con realtà ambientali come tavoli interattivi, pareti video, ecc. da esistere solo mentalmente, come prodotto cognitivo.

Impossibile sapere se Apple conosca questa teoria e il paradosso che ne consegue ma sicuramente ha deciso di contribuire alla sparizione del computer con azioni concrete come quelle che hanno portato alla reinegnerizzazione del nuovo NoteBook.

Mentre la sparizione del display fisico è ancora di là da venire, il nuovo NoteBook ha nel frattempo fatto sparire anche le porte di connessione, ora ridotte ad una. Una porta USB-C camaleontica, capace di trasformarsi di volta in volta in caricatore, trasportatrice di dati e visualizzazione di video su schermi esterni.

Una scelta fantastica, peccato che ora il fanatico del marchio Apple non potrà più caricare al tempo stesso il laptop e il suo iPhone o iPad. Non sarà più possibile neppure inviare in output un video su un monitor diverso e ricevere in input i dati da un disco esterno. O meglio non sarà possibile farlo con il laptop, ma basterà acquistare un dispositivo hub apposito e tutto tornerà come prima.

L’evanescenza del personal computer di Apple è quindi compensata dall’apparizione di nuovi oggetti che, per compensare il gesto dell’apparizione, si faranno pagare e pretenderanno nuovi esborsi dai consumatori che amano il marchio della Mela. La nuova tecnologia USB-C è stata presentata da Apple come una innovazione grande dettata dalla ricerca dell'eleganza e dall'avanzamento tecnologico. Nella realtà è una scelta molto marketing che rischia di costare al consumatore nuovi esborsi perchè sarà necessario acquistare nuove tipologie di cavi che non verranno certamente regalati da Apple. E i cavi di Apple, si sa, sono belli, eleganti, stilizzati e costosi!

La spiegazione di Apple sulla sparizione delle porte è stata semplice, ovvia e quasi scontata. Se si vuole puntare alla trasparenza della scocca è necessario eliminare tutti i componenti che lo impediscono per la loro struttura fisica. Come ad esempio la componente femmina di molti connettori PC.

Il risultato è un nuovo MacBook elegantissimo e piattissimo, pronto per evanescenze ulteriori future e che sembra suggerire al consumatore di ‘pensare anche lui in modo diverso. Ad esempio in modo da fare a meno di dischi e lettori esterni, di DVD, macchine fotografiche digitali. Nel frattempo meglio sperare nella trasformazione in standard di mercato della novità tecnologica di Apple in modo da poter continuare a collegare al MacBook dispositivi non-Apple. Nella speranza che possa continuare ad esistere un mondo con ecosistemi diversi da quello della Mela.

Il mancato annuncio di un nuovo MAcBook Air e l'arrivo di un nuovo MacBook con caratteristiche di forma assimilabili al MacBook Air possono indurre i sospettosi a pensare ad una nuova evanescenza, quella del MacBook Air. Le caratteristiche innovative del nuovo MacBook lo trasformano automaticamente nel prodotto di punta e, viste le sue nuove caratteristiche, in diretto concorrente degli attuali MacBook Air, senza display Retina, con processori meno veloci ma meno costoso (1029 euro contro i 1499). E' come se Apple avesse deciso di creare una migrazione lenta e dolce verso un'unica linea di MacBook, molto simili al MacBook Air ma che in realtà punta alla evanescenza di quest'ultimo.

 

 

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