Pensare è oltrepassare diceva Ernst Bloch nel suo libro Il principio Speranza (1994). Quasi uno slogan, in realtà un invito a sporgersi e andare oltre, a sbilanciarsi superando la falsa libertà ormai declinata in (iper)consumismo e libertà possibili ma irreali, quelle delle piattaforme digitali.
Un invito a proiettarsi oltre il presente e le sue ristrettezze, ad andare oltre per (ri)provare a scoprire le risonanze (emozioni) che ci arrivano dalle condizioni (bisogni) materiali che determinano la nostra consapevolezza e coscienza. Un invito al saper ascoltare e al sapere immaginare futuri e scenari diversi da quelli subiti dentro le narrazioni conformistiche imperanti e nelle quali non si parla più di disuguaglianze, diritti, ingiustizie subite, catastrofi umanitarie e guerre, povertà, rivendicazioni e lotte, sogni e utopie.
Impegnarsi a pensare significa provare a oltrepassare le condizioni materiali presenti ritrovando nel presente gli eventi e gli attrattori che suggeriscono futuri possibili (costruibili) e trasformando il pensiero in azione.
Oltrepassare è un verbo transitivo, spinge all’azione, influenza l’individuazione, attiva il desiderio, alimenta azioni, serve a decostruire la realtà, verità consolidate (rivelate) e abitudini, a dare forma e a costruire senso, significati e futuri.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Oltrepassare è azione individuale ma se fatta con altri diventa forza collettiva, massa in movimento che accresce il suo potere condizionante e stimolante. L’azione individuale di oltrepassamento è una pratica utile a riflettere su ciò in cui non crediamo e sui futuri che non vogliamo ma dovrebbe essere rivolta in particolare a ciò in cui abbiamo, forse superficialmente e facilmente, sempre creduto.
L’obiettivo non è cambiare il mondo ma lasciare tracce, lanciare idee e condividere spunti di riflessione, costruire progetti, anticipare futuri possibili, contribuire con le proprie scelte a far emergere nuovi scenari possibili.
In distribuzione il mio ultimo libro, scritto con Nausica Manzi: Oltrepassare - Intrecci di parole tra etica e tecnologia.
È un viaggio tra #etica e #tecnologia focalizzato sulle parole, sui loro significati perduti e sulla necessità di recuperarne semantica, polisemia e senso.
Le parole su cui ci siamo focalizzati le abbiamo definite etiche. Parole come #responsabilità, comprensione, #consapevolezza, #gentilezza, #generosità, benevolenza, collaborazione, #compassione, cultura, ospitalità, partecipazione, #reciprocità, relazione, #solidarietà, tolleranza, umanità e molte altre ancora.
La riflessione parte dalla considerazione di vivere tempi disincarnati nei quali abbiamo tutti bisogno di rivalutare corpo, volti (non facce) e sguardi. Con l’obiettivo di andare Oltre e OLTREPASSARE i tempi presenti, alla ricerca di un Altrove che ci faccia incontrare l’Altro come persona, nella sua alterità, singolarità e unicità.