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AI, Chatbot e HR : il meglio deve ancora arrivare

AI, Chatbot e HR : il meglio deve ancora arrivare

11 Febbraio 2019 Tecnologia e Human Resources
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Chatbot, Intelligenza Artificiale e algoritmi sono concetti che hanno conquistato i media così come molte persone che operano in ambito Human Resources. Tre concetti con significati diversi ma con numerose analogie che ne permettono la catalogazione nella categoria delle macchine intelligenti e capaci di apprendere (machine learning). Tre concetti che raccontano una nuova rivoluzione tecnologica e ne lasciano intravedere altre che arriveranno. Con certezza!

Comprendere l’evoluzione attuale dell’intelligenza artificiale può essere per molti complicato, soprattutto se a questa tecnologia hanno dato scarsa attenzione in passato. La realtà attuale, destinata a produrre effetti e conseguenze difficilmente prevedibili, racconta di Intelligenza Artificiale come della tecnologia che, meglio di tutte le altre, evidenzia una volontà di potenza sulla quale tutti dovrebbero fare riflessioni più approfondite di quanto non stiano facendo. Anche quando questa volontà è espressa nell’ambito della gestione delle risorse umane. 

L’approfondimento è necessario perché grande è la confusione nella comprensione delle nuove tecnologie emergenti, sul loro utilizzo, sui loro effetti negativi o vantaggiosi. E’ necessario perché l’intelligenza artificiale viene oggi assimilata in modo semplicistico a Assistenti Personali e/o Chatbot per giustificare il ricorso a strumenti software che bisogna avere per mostrare a tutti quanto si è innovativi e aggiornati, competitivi e avanti rispetto alla concorrenza. Disporre di Chatbot è percepito come il punto di arrivo della trasformazione digitale in azienda, di una maturità tecnologica che si esprime all’esterno così come all’interno. Anche nella gestione delle risorse umane. 

Cavalcare ciò che è di moda non è necessariamente negativo ma quando si gioca con le nuove tecnologie di intelligenza artificiale converrebbe prepararsi per farlo. L’intelligenza artificiale come tutte le tecnologie si evolve a velocità esponenziali e in tempi non lunghissimi l’accoppiata hardware e software e le nuove tecniche di programmazione potrebbero rendere le macchine più abili dell’uomo in molti ambienti di lavoro e attività umane. L’IA ci rimpiazzerà in una miriade di mansioni, lavori e professioni.  Tutto ciò merita sicuramente una riflessione non semplicemente legata all’uso funzionale o pratico della tecnologia e alle sue destinazioni finali. 

La maggiore consapevolezza inizia anche dalla migliore conoscenza di strumenti come i Chatbot. Ne esistono di vari tipi ma principalmente raggruppabili in due categorie. Chatbot integrati in soluzioni di Human Capital Management e Chatbot nella forma di entità a sé stanti e utilizzabili con sistemi diversi. Possono avere funzioni diverse, due in particolare: offrire servizi utili a far risparmiare tempo e ad automatizzare processi e attività, agire come interfaccia di interlocuzione in situazioni nelle quali possono sostituirsi agli umani e svolgere le loro mansioni.

I Chatbot impiegati nella ricerca e selezione del personale rientrano principalmente nella seconda tipologia. Si fanno carico di velocizzare il processo di selezione, attraverso la loro abilità di analizzare migliaia di CV elettronici o il loro coinvolgimento diretto in interviste con candidati in carne e ossa. In entrambi i casi il Chatbot serve a far risparmiare tempo e a velocizzare alcune fasi automatizzabili del processo di selezione. 

Le aziende possono oggi trovare sul mercato un’offerta crescente di soluzioni di intelligenza artificiale nella forma di Chatbot, ma in teoria non avrebbero bisogno di dotarsi di Chatbot, in forma di APP, specializzati o aziendali. Applicazioni come WeChat e simili, grazie alla loro pervasività nel tessuto sociale e nella vita individuale delle persone, è in grado di fornire analisi dettagliate di profili digitali di persone che nel mercato del lavoro agiscono anche da candidati a una posizione aziendale o persone in cerca di una occupazione. L’azienda difficilmente potrà disporre di APP come WeChat ma i Chatbot che vorrebbe implementare dovrebbero essere un’unica piattaforma capace di erogare servizi diversi, tutti destinati all’automazione del processo di ricerca e resi efficaci dalla quantità di dati che avranno raccolto. 

Nel frattempo meglio prepararsi a CHatbot capaci di comprendere il linguaggio naturale di un interlocutore umano, di elaborarlo per fornire delle risposte ma di farlo anche usando la voce. Ciò che già oggi fanno tanti assistenti personali come Siri, Amazon Echo, Google Home e molti altri. E da qui nascono altre urgenze che dovrebbero portare tutti a riflettere seriamente sulle implicazioni future delle intelligenze artificiali applicate ad ambiti di tipo cognitivo. Banefici e vantaggi non sono necessariamente le sole scoperte che verrebbero fatte!

 

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