Si registra pertanto, secondo questa fonte, uno scarto con gli indicatori Istat di circa 35 punti percentuali da attribuire in particolare al biennio 2011-12, in cui l’Istituto aveva stimato addirittura una crescita dello 0,9% per i prezzi dei servizi mobili, mentre in realtà si è avuto un calo del 35%.
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Dallo studio – realizzato in collaborazione con il Centro Vito Volterra dell’Università di Roma Tor Vergata su dati dei principali operatori del settore: Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g – emerge che tali riduzioni hanno determinato risparmi mensili dell’ordine 8-10 euro per un profilo di consumo contenuto (entry level) e su base annuale di 100-120 euro. Il consumatore medio, che utilizza più spesso Internet, ha potuto beneficiare di risparmi intorno a 20 euro al mese, vale a dire circa 240 euro l’anno. Sebbene i risultati dello studio si riferiscano al segmento consumer, va rilevato che riduzioni di analoga entità si sono registrate anche per quanto riguarda la clientela affari.
Sempre secondo Assotelecomunicazioni-Asstel, tale sottovalutazione – che ha interessato anche altri paesi europei – è da attribuire al fatto che le autorità competenti non avrebbero considerato il peso assunto dalle formule tariffarie innovative cosiddette “opzioni tariffarie”, introdotte nel corso di questi anni dagli operatori mobili..
Tali offerte consentono di usufruire di un quantitativo prestabilito di servizi (ad esempio 100 minuti di telefonate o 200 SMS) a fronte del pagamento di un ammontare pre-stabilito (ad esempio 10 euro) e hanno riscosso un notevole successo, perché consentono di risparmiare e di controllare la spesa telefonica complessiva, finendo per diventare parte integrante, duratura e strutturale delle proposte commerciali degli operatori Tlc.
In Italia, la penetrazione mobile è pari al 135% e, secondo recenti rilevazioni Istat, lo smartphone è ormai più diffuso dei Pc fissi e dei portatili. Secondo Federconsumatori, che però riporta ribassi molto più contenuti di quelli Assotelecomunicazioni-Asstel la telefonia è l’unico settore a poter ‘vantare’ tariffe in calo negli ultimi 10 anni: se infatti nell’ultimo decennio le tariffe per i servizi ai cittadini sono cresciute il doppio dell’inflazione (mediamente del 41%), i servizi di telefonia – unici in controtendenza – hanno registrato una diminuzione del 15,7%.