Non si tratta di un exploit limitato all’anno in corso giacché la stessa fonte ipotizza nel 35% il tasso medio annuo di sviluppo di questo tipo di transazioni, con il risultato di arrivare nel 2017 a sfiorare i 720 miliardi di dollari, sempre worldwide. La quota europea sarà quest’anno di 29 miliardi di dollari, in luogo dei 19 fatti registrare nel 2012. Contrariamente al pensiero corrente non sono gli Stati Uniti a dominare questa scena bensì l’area asiatica e del Pacifico, con risultati attesi a fine anno pari rispettivamente a 37 e 74 miliardi di dollari, in virtù del notevole sviluppo che i pagamenti tramite dispositivi mobile stanno avendo in Sud Corea, Singapore e pure l’India. Attualmente però è l’Africa ad evidenziare i migliori risultati. Solamente nel 2016 sarà superata dalla regione asiatica e del Pacifico.
Inoltre contrariamente alle attese a dominare in questo settore non sarà, sempre secondo Gartner, la tecnologia NFC (Near Field Communication), come pareva fino a poco tempo fa. Invero questa tecnologia ha deluso le attese: si prevede che il suo peso scenderà a fine anno ad appena il 2% di tutto il valore delle transazioni regolate con device mobile, con poche schance di rivincita anche negli anni successivi, salvo forse dopo il 2016 per effetto di un maggior numero di telefoni NFC sul mercato e della diffusione di lettori contacless.
Ma per quale sorta di pagamenti si usano i dispositivi mobile? Al primo posto la società americana di ricerche mette i trasferimenti di denaro con una quota attesa a fine anno in oltre il 70%. Seguono i pagamenti di merci acquistate in mobilità con il 21% mentre il pagamento delle bollette andranno espandendosi fino a pesare per circa il 5% nel 2017.
Gian Carlo Lanzetti