Per un'ermeneutica del cyberspace

01 Gennaio 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

De Feo Linda - Per un'ermeneutica del cyberspace

 

Scheda libro

Titolo intero: Per un'ermeneutica del cyberspace - Lineamenti storico-filosofici

Titolo originale: Per un'ermeneutica del cyberspace

Genere: Storia e tecnologia

Listino: 12,00

Editore: Ad est dell'equatore

Collana: Cubi

Pagine: 260

Data uscita: 29/10/2013

Valutazione **

Commento

Un viaggio narrativo e storico-filosofico nel mondo della cibernetica e del vrtuale, una esplorazione attenta dell'era delle tecnologie fatta di tanti interrogativi filosofici sul rapporto uomo-macchina. La macchina analizzata è quella hardware degli automi che evolvono verso la forma di Androidi grazie all'evoluzione della loro componente software di intelligenza artificiale. Manufatti artificiali nella forma di Cyborg che vengono da lontano e che oggi sembrano avere la capacità di replicare sia la mente sia il corpo degli umani. L'approccio storico-filosofico serve alla De Feo per elaborare nuovi itinerari di pensiero che sono proietatti nel futuro ma sempre saldamente ancorati alla tradizione. Le riflessioni che ne derivano offrono a chi legge una maggiore comprensione della realtà digitale e dei suoi risvolti ed effetti.

Autore

Linda De Feo è laureata in sociologia, dal 2015 è ricercatrice a tempo indeterminato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nel Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II". Nella stessa Università dal 2010 al 2015 è stata ricercatrice di Storia della filosofia. Dal 2016 è membro del Museo Antropologico Multimediale - Università degli Studi di Napoli "Federico II". Autrice di numerosi saggi, ha pubblicato i volumi Philip K. Dick. Dal corpo al cosmo (2001) e Dai corpi cibernetici agli spazi virtuali. Per una storiografia filosofica del digitale (2009).

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"Dopo il fuoco, l'arte e la scrittura, il cyberspace affiora come il luogo dove si concentrano tecnica, linguaggio e religione, i tre elementi che hanno fatto emergere l'homo sapiens dal suo stato animale, complessificando il tessuto relazionale, ampliando i confini delle realtà spazio-temporali e moltiplicando le forme della Noosfera, spirito attivo capace di collegare le creazioni dell'individuo con il mondo che cresce attraverso di esse, oggettivazione della coscienza e dell'intelligenza collettiva, memoria vivente che abita ormai l'umanità."

 

 

Il libro offre una riflessione intellettuale e dotta sul rapporto tra l'uomo contemporaneo e i cyberspazio, inteso non come entità virtuale ma come universo reale, fatto di spazi, eventi e simboli reali con cui bisogna fare i conti, in ogni aspetto della vita quotidiana, sia personale sia lavorativa. L'autrice usa un approccio storico-filosofico per analizzare le questioni teoriche più rilevanti sul tema e sulle conseguenze dei processi di virtualizzazione che stanno caratterizzando la comunicazione umana ma anche le sue pratiche ed esperienze. L'analisi viene condotta sviluppando un percorso che attraversa epoche storiche diverse della costruzione scientifica e della percezione sociale del rapporto che intercorre tra umanità e virtualità. L'analisi è rivolta alle trasformazioni tecnologiche con l'intento di fornire un'interpretazione critico-problematica dei loro presupposti epistemologici e delle loro implicazioni storiche e culturali con una attenzione particolare a quelle prodotte da Internet, dal Web e dei sistemi di comunicazione elettronici attuali.

Il viaggio è fatto unitamente a filosofi come Leibniz con il suo tentativo di mappare e replicare matematicamente il reale, come Nietzsche con le sue preoccupazioni sugli effetti della tecnologia e come Heidegger con le sue analisi profonde sul rispecchiamento uomo-macchina e le conseguenze inestricabili da esso derivanti. Alla base dell'intero percorso di ricerca c'è il virtuale, uno spazio di cui l'autrice vuole mettere in luce le caratteristiche di prodotto umano e reale, uno spazio vissuto come naturale e nel quale oggi si ritrova l'intera storia umana.

Questa visione solleva numerose problematiche legate alla definizione di cosa sia il reale, al destino della tecnologia nella sua componente duplice di naturalità e artificialità, con tutte le interpretazioni e implicazioni filosofiche associate alla sfera del virtuale e della cibernetica in termini di effetti sulla evoluzione dell'uomo. Un'evoluzione che può andare verso l'annullamento umano con il prevalere del dominio tecnologico o un potenziamento inteso come affermarsi di una nuova fase definibile come post-umana.

Per cercare di capire le due direzioni possibili, un uomo futuro fagocitato e schiacciato dalla macchina o integrato con essa e capace di continuare a creare la realtà,  è possibile risalire alle origine filosofiche dell'universo digitale e virtuale rileggendolo alla luce delle nuove tecnologie attraverso i capisaldi del pensiero antico, moderno e contemporaneo.

La scoperta dell'alleanza tra metafisica classica e realtà digitale consente di ricostruire la storia concettuale del Web, in tutti i suoi nessi "fra strutture materiali ed emergenze cognitive e simbolico-linguistiche". Condurre questa riflessione significa prendere atto di come alcuni concetti filosofici come spazialità, temporalità, immaterialità, perfezione e operazionalità rimandino tutti alla virtualità digitale delle nuove tecnologie e alla colonizzazione del mondo attuale da essa indotta. La pervasività delle tecnologie, la frequentazione di spazi non corporei danno forma all'esperienza, ne ristrutturano lo stesso concetto inserendo l'umano in contesti ristrutturati nei quali deve essere ripensata la stessa soggettività dell'essere e della sua esperienza nel mondo.

Più che assumere una posizione manichea, umanista o apocalittica del progresso tecnologico meglio analizzare quanto la tecnica sia in realtà incarnata nel corpo umano e la propensione verso l'ibridazione di umano e macchinico. Si potrebbe così scoprire che dalla fusione di essere umano e dispositivi artificiali nasce una nuova creatura simbionte non più delimitata dal perimetro del corpo, un modo diverso di pensare e nuovi modelli cognitivi per descrivere il reale.

Gli oggetti tecnologici odierni hanno così colonizzato cognitivamente l'habitat in cui ci muoviamo da rendere obsoleta ogni interpretazione dualistica e riduzionistica. L'uomo si trova oggi immerso nel cyberspazio della comunicazione e dell'nformazione ma non ne è più il centro, è diventato terminale-umano, dotato di protesi tecnologiche e nodo di reti tra loro interconnesse e cangianti. Da questo habitat emergerà il cyborg del futuro, non più solo elettronico o semplice aggiunta protesica, ma anche come un insieme di strumenti capaci di creare nuovi universi, strutturati e organizzati dal punto di vista operazionale e funzionale ma anche capaci di dare forma alle elaborazioni dell'immaginario.

La trasformazione attuale si manifesta con una velocità da suggerire sempre nuove riflessioni filosofiche ma anche l'urgenza di interrogarsi su chi possa essere in futuro, tra essere umano e macchina, a porsi i nuovi interrogativi e a trovare le risposte necessarie.

 

 

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