2017 - 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) /

Se la mamma ti dice di uscire a giocare, lascia il dispositivo a casa

Se la mamma ti dice di uscire a giocare, lascia il dispositivo a casa

01 Ottobre 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Se la mamma ti dice di uscire a giocare, non farlo portandoti appresso il tuo dispositivo 

 

Può capitare di vedere ragazzi e ragazze in strada o in un parco giochi intenti a interagire (scrivendo, più raramemente telefonando) con il loro dispositivo tecnologico mentre intorno a loro altri ragazzi giocano allegri e rumorosi al pallone o a rincorrersi nel prato. L'isolamento dei ragazzi incollati al display dei loro dispositivi tecnologici è percepibile dalla loro concentrazione sull'oggetto luccicante con il quale stanno giocando, navigando o messaggiando. Una concentrazione che comunica agli altri ragazzi il bisogno di non essere disturbati e l'indisponibilità a qualsiasi gioco o distrazione che non sia quella con amici e contatti virtuali, lontani spazialmente ma vicinissimi come interlocutori di gioco o di interazione online. 

A essere immersi nei loro display questi ragazzi non sono i soli. Non se ne rendono conto ma intorno a loro numerose altre persone, giovani e adulte, sono a loro volta perse e isolate dentro lo schermo dei loro dispositivi, troppo impegnate nei compiti che le tengono impegnate online per percepire la vita che le circonda. Una vita che si manifesta in forme tradizionali come la lettura di un libro, una conversazione amichevole, un gioco sportivo, un'attività fisica o semplicemente un rincorrersi urlando e giocando. Il tipo di attività a cui pensano molti genitori quando lasciano che i loro figli escano di casa per andare a giocare e che viene sempre più frequentemente sostituita con giochi e interazioni online. 

La concessione è spesso legata alla volontà di vedere i figli rinunciare al dispositivo con il quale si stanno annoiando ed eccitando dentro le quattro mura casalinghe e nella speranza che trovino forme concrete di rilassamento e di benessere a contatto con oggetti fisici e persone reali con le quali sperimentare esperienze empatiche impossibili nei mondi virtuali della Rete. Per lasciare il dispositivo in casa ci vuole però un coraggio che non tutti i ragazzi hanno, soprattutto se sono consapevoli della loro dipendenza tecnologica che rende difficile ogni forma di astinenza. Chi il coraggio lo trova viene ripagato da esperienze che negano tutti i timori legati all'astinenza e dal recupero di abitudini che sembravano perse ma in realtà erano solo in attesa di essere risvegliate. Abitudini che si concretizzano nel trovare tempo e voglia di leggere, di conversare, di giocare e divertirsi, di svagarsi, di sperimentare nuove forme anarchiche e trasgressive di libertà e forse di trarre vantaggio dalla compagnia attenta di un adulto. 

Rientrando in casa e recuperato il dispositivo tecnologico i ragazzi che sono stati capaci di questa scelta possono scoprire quanto l'astinenza momentanea abbia fatto loro bene e quanto essa sia necessaria. 

Il tempo libero, il gioco, la conversazione e ogni esperienza nella vita reale favoriscono l'autostima, il rispetto di sé stessi e degli altri, la consapevolezza. I benefici concreti che ne derivano sono tali da suggerire di ascoltare alla lettera i suggerimenti dei genitori di uscire a giocare e da ricordarsi che, nel farlo, si può anche dimenticare il dispositivo tecnologico in casa. Tanto al rientro sarà sempre lì, luccicante, invitante e sempre pronto per nuove immersioni e navigazioni.

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