Il libro di Carlo Mazzucchlli 80 PROFILI DIGITALI - Identità, personalità e stili di vita determinati tecnologicamente, è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital
Tecnocreativi
Il presente tecnologico così come il suo futuro è di coloro che hanno acquisito conoscenza e consapevolezza tecnologica e posseggono una capacità e attitudine creativa. I tecnocreativi hanno maturato sia l'una che l'altra e sono oggi dotati di abilità cognitive, pragmatiche e linguistiche che permettono loro di interpretare il mondo polisemico emergente determinato tecnologicamente. La reinterpretazione del mondo passa attraverso l'uso quotidiano di prodotti tecnologici come tablet, smartphone, console di gioco, APP, reti degli oggetti e la produzione di nuova cultura.
80 Identikit digitali
I tecnocreativi costituiscono nel mondo tecnologico odierno una categoria a sè stante, un'elite intelligente composta da tecnoguru e tecnonerd, da persone creative, libere, flessibili, acculturate e capaci di trasformare i loro ambiti di lavoro in spazi di innovazione, sperimentazione, progresso e sviluppo. La loro libertà trova fondamento in una forma di cultura etica, religiosa e politica di tipo laico che permette loro di manipolare e rielaborare concetti e culture diverse allo scopo di dare forma a nuovi manufatti e artefatti tecnologici. La componente creativa e il saper fare (creare) si fondono con l'amore per la tecnologia, con competenze tecniche (specializzazioni) acquisite nella pratica lavorativa e artistica ma soprattutto con la capacità di innovare creando cose nuove e definendo nuove strade da percorrere.
Tecnocreativi sono oggi operatori e creativi della comunicazione e del marketing che hanno compreso i limiti della comunicazione tradizionale, si sono appropriati di adeguate competenze tecniche e di conoscenze tecnologiche per usarle nella creazione di nuovi progetti e di nuove iniziative e di farlo con una visione olistica e integrata dei vari mezzi a disposizione, siano essi umanistici e di scrittura che tecnologici e digitali. La creatività è un fenomeno psichico non è quasi mai un processo solitario, avviene insieme ad altri e in contesti collaborativi. La socialità è utile a far emergere (come quando si pratica il pensiero laterale di Edward de Bono) cose nuove che trovano poi una loro unità creativa nel produrre elementi nuovi e utili. L'unione della pratica creativa con la tecnologia accelera l'emersione di nuovi risultati, aumenta la produttività creativa e favorisce la circolarità del processo creativo.
Il tecnocreativo conosce il ruolo, la potezialità e l'importanza delle tecnologie digitali nel far collaborare persone diverse, agendo tutte insieme come una infrastruttura reticolare connettiva e capace di trasformarsi in nuova creatività e maggiore innovazione. L'unione di mezzi tradizionali e di nuovi media tecnologici e digitali trasforma il tecnocreativo da semplice mago (l'arte di arrangiarsi tipicamente italiana), dotato di un dono del cielo e capace di superare le regole esistenti fondandone di nuove, in un professionista, sperimentatore di nuovi linguaggi, dotato di talento, di conoscenze tecniche, di competenze specialistiche e di capacità innovativa.
Così come la creatività, nella definizione di Annamaria Testa, è uno stile di pensiero che si esprime in processi mentali caratteristici, la tecnocreatività fonde e trasforma associazioni mentali, idee, concetti e fatti creativi in pratiche tecnologiche capaci di dare forma a nuove scoperte e invenzioni, a nuovi linguaggi espressivi e produzioni artistiche, a risultati efficaci perchè originali e unici ma soprattutto perchè disponibili immediatamente alla grande massa degli abitanti delle varie reti tecnologiche, Mobile e Web. I tecnocreativi sperimentano questo tipo di atteggiamento mentale e di pratica operativa abitando la rete, frequentando le numerose comunità virtuali online e i social network, derivadone nuovi comportamenti e stili di vita che servono loro per elaborare nuovo pensiero e dare forma a nuove azioni creative. La loro creatività e competenza tecnologica dà loro una abilità di intervento in ambiti tra loro diversi, puramente tecnologico (comunicazione creativa in rete), artistico (uso di APP e prodotti software per produrre opere artistiche o fotografiche), o aziendale (iniziative per il lancio di un prodotto o per l'immagine della marca e dei suoi marchi).
La pervasività e l'evoluzione continua delle nuove tecnologie offrono a tutti gli utilizzatori di soluzioni tecnologiche la grande opportunità di diventare tutti tecnocreativi. Lo possono fare sperimentando nuove applicazioni grafiche e visuali e prodotti tecnologici, praticando nuovi linguaggi e media, frequentando comunità online o focus group di tipo tematico e soprattutto 'giocando', improvvisando e lasciando libero sfogo alla loro capacità creativa sia nelle ore lavorative che nel tempo libero.
A crescere come tecnocreativi sono molti ragazzi nativi digitali, esposti fin dalla culla alle sollecitazioni della tecnologia e allenati nella pratica creativa grazie all'uso di strumenti tecnologici e digitali, prima in casa e poi a scuola e in società. I tecnocreativi nativi digitali sono particolarmente creativi nel loro uso di Internet e del Web che è sempre più vissuto socialmente e in compagnia di altri. Da nomadi della rete, i luoghi della tecnocreatività possono cambiare. Non cambia invece lo sforzo, sempre fatto in gruppo, finalizzato a vivere lo spazio virtuale come fonte di ispirazione e di creazione di nuove idee, iniziative e progetti. La creatività di queste generazioni di tecnocreativi è tale da essere oggetto costante di osservazione, investigazione e 'sfruttamento' da parte di agenzie marketing, produttori di video-game e studiosi di trend e di nuovi fenomeni emergenti con l'obiettivo di creare nuovi prodotti e soddisfare nuovi bisogni.