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Autotreni, bilici, bisarche e camion senza autisti. Futuro prossimo venturo?

Autotreni, bilici, bisarche e camion senza autisti. Futuro prossimo venturo?

25 Novembre 2016 Redazione SoloTablet
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La narrazione corrente sull'evoluzione della tecnologia del trasporto su strada è tutta focalizzata sulle auto autonome e senza autista. La vera rivoluzione potrebbe però arrivare nel trasporto merci e nella logistica con camion e autotreni sempre più tecnologici, autonomi e senza autisti. Le auto senza autista hanno una loro attrattività per i servizi che offriranno a singoli individui , i camion senza autista potrebbero rivoluzionare il mondo del trasporto su gomma. Una killer application della tecnologia che non sembra lontanissima nel tempo da realizzare.

L'automazione delle auto con le pratiche, innovative a cui potrebbero dare origine, può cambiare la realtà delle città, del loro traffico congestionato e della sicurezza. L'automazione del trasporto merci su strada è destinato a rivoluzionare uno dei settori economici più importanti per tutte le economi nazionali perchè legato alla distribuzione delle merci e alla logistica. L'arrivo di veicoli di trasporto senza autisti potrebbe permettere ulteriori riduzioni di costo incidendo sui prezzi delle merci al consumo e dell'intera filiera logistica e distributiva.

Chi frequenta le autostrade italiane è abituato a file interminabili di camion, più o men grandi e potenti, che trasportano merci di ogni tipo e per ogni tipo di destinazione. Piccoli camion per l'approvvigionamento dei negozi e punti vendita sotto casa, grandi bilici per lo spostamento di merci dalle fabbriche delocalizzate in Romania alle catene di distribuzione principali fino alle numerose bisarche che comunicano con i loro carchi quanto sia sempre grande il bisogno di nuove automobili sul mercato.

Ognuno di questi veicoli ha oggi un autista in carne e ossa, e in alcuni casi due per trasporti con destinazioni lontane o per semplice sicurezza. Domani potrebbero avere a bordo personale impiegato nella gestione delle consegne ma senza l'impegno della guida o essere completamente autonomi e controllati remotamente. Gli autisti dei camion costituiscono il punto di debolezza del trasporto merci su strada, o almeno questo è quanto pensano le grandi aziende di trasporto proprietarie di centinaia di veicoli. Non è un caso quindi che tanta attenzione sia stata posta sulla loro possibile sostituzione futura.

E' una prospettiva ancora molto lontana nel tempo ma i crescenti investimenti e l'evoluzione costante delle tecnologie la rende praticabile e possibile. Così come vent'anni fa nessuno avrebbe previsto la pervasività dello smartphone che ha cambiato la vita di tutte le persone che lo posseggono, tra vent'ani probabilmente nessuno si meraviglierà di vedere file di autotreni incolonnati sull'autostrada del Brennero, tutti senza alcuna esclusione guidati da un computer di bordo e dalla sua intelligenza artificiale.

Gli scettici che non credono a questo futuro possibile possono informarsi su cosa sta avvenendo nella patria della tecnologia per definizione, gli Stati Uniti. Uber non ha solo rivoluzionato il mondo del trasporto pubblico ma sta investendo anche sulle automobili senza autista ed ha una divisione ad hoc per la ricerca e lo sviluppo di camion e autotreni senza autista. Recentemente ha acquisito Otto, una startup fondata da ingegneri fuoriusciti da Apple, tesla e Google che nel campo ha già acquisito esperienze importanti e tali da permettere di testare su strade le loro innovative soluzioni. Uno di questi test ha avuto luogo in Colorado con un camion che ha percorso senza autista 120 miglia di strada mentre l'autista umano si riposava nella cuccetta dietro il posto di guida dopo avere fatto partire il mezzo e in attesa di spegnerne il motore al suo arrivo a destinazione. Due azioni che in un futuro prossimo potranno essere anch'esse automatizzate e gestite remotamente.

L'interesse crescente verso la produzione di camion senza autista deriva dall'incentivo economico a farlo. Un incentivo legato al costo della manodopera e ai problemi che essa può, anche involontariamente, generare e alla possibilità intravista di procedere in futuro ad automatizzare anche altre tipologie di mezzi di trasporto merci, ma anche di movimentazione terra, di lavori agricoli, di machine robotizzate per la logistica, i porti, gli scali aeroportuali, ecc.

Progetti simili sono già in corso anche in ambiti di trasporti merci diversi come quello navale (aXatlantic)e aereo. Progetti che se e quando andranno in porto porranno un problema grande andando ad acuire la percezione, già oggi diffusa, che la tecnologia sia destinata a rubare sempre più posti di lavoro, in questo caso di autisti, piloti e ingegneri. Ad oggi a rendere molti dei progetti di automazione dei trasporti solo ipotizzabili e attuabili in spazi limitati è l'assenza di una legislazione adeguata e di politiche cittadine e nazionali finalizzate a definire le nuove norme per la mobilità e il trasporto delle merci del futuro. Pochi sono invece i limiti della tecnologia che procede, quasi in modo autonomo, alla trasformazione di molti ambiti di attività umana, alla robotizzazione e all'automazione del mondo.

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