
[Già spedita anche la lettera per il Natale 2014]
La prima cosa da chiedere è che anche l’Italia possa avere presto la Banda Larga, senza la quale sarà inutile qualsiasi aggiornamento tecnologico personale e/o aziendale. Dopo l’accelerazione avvenuta tra gli anni 2008 e 2010, tutto si è fermato o quasi. I tassi di crescita della connettività in banda larga di abitazioni e aziende si è rallentato a tal punto che entro l’anno prossimo l’Italia sarà superata anche da Bulgaria e Romania. I dati complessivi sulla situazione italiana non sono incoraggianti: solo il 53% della popolazione usare Internet in modo regolare (70% la media europea) e il 37% non lo ha mai usato, un valore troppo alto e che indica il livello di esclusione che interessa un numero elevato di località e persone. A completare la fotografia in negativo la percentuale (4%) molto bassa di aziende che vende online e la copertura (14% della popolazione) con la ultrabroadband da 30-100 Megabit. Di Banda Larga non c’è traccia nelle legge di stabilità, indicatore preoccupante di quanto bassa sia la percezione della cosa nelle menti dei politici al governo e della miopia nel non vedere le infinite opportunità, anche occupazionali, che da essa potrebbero nascere.
La seconda cosa da chiedere a Babbo Natale è che anche nelle aziende si sviluppino e si affermino strategie e progetti di mobilità aziendale. Le nuove tecnologie hanno il potere di trasformare mercati verticali, aziende e organizzazioni ma richiedono lungimiranza, visione, volontà di investimento e budget adeguati. Finora in Italia le sperimentazioni sono state numerose ma pochi sono per ora i casi di studio capaci di illustrare e fare da stimolo ad altri sulla validità del cambiamento e dell’innovazione indotta dalle tecnologie a supporto della mobilità. Tecnologie che non sono solo incentrate sui dispositivi hardware di accesso ma riguardano il cloud computing, gli strumenti collaborativi e social, le applicazioni e le infrastrutture informatiche aziendali. In approccio più deciso potrà aiutare non soltanto le aziende a prosperare ed a competere meglio ma anche a rendere migliore, più efficiente e produttiva l’attività dei dipendenti e di permettere loro di servire al meglio i clienti, i partner e tutti gli share-holders. In sintesi Babbo Natale potrebbe suggerire la strada da percorrere per nuovi investimenti e progetti in termini di dispositivi, software e applicazioni, servizi ma soprattutto tanto coraggio.
Gli e-commerce crescono anche con i saldi: li preferisce il 35% degli italiani
La terza cosa da chiedere è che non venga meno la spinta al cambiamento che sta caratterizzando i comportamenti di tante persone. La richiesta si applica a tutti i campi ma nello specifico della tecnologia dell’informazione si traduce nelle pratiche di customerizzazione dell’IT. Queste pratiche, note anche come BYOD (Bring Your Own Device) hanno cambiato l’agenda dell’organizzazione IT aziendale imponendo maggiore attenzione alle policy aziendali, alla sicurezza e alle problematiche relative alla privacy. Non esistendo in Italia un numero elevato di grandi aziende, il fenomeno della customerizzazione non è stato forse analizzato a dovere. Il 2014, con l’aiuto di Babbo Natale, vedrà la sparizione del dibattito sulle nuove pratiche e l’emergere di nuovi progetti e di nuove sperimentazioni che avranno anche il pieno sostegno del management aziendale. Obiettivo finale non è solo la maggiore produttività ed efficienza ma anche una maggiore soddisfazione dell’utente, nella sua veste di consumatore e dipendente.
La quarta richiesta per Babbo Natale è di suggerire una accelerazione nei progetti italiani che mirano ad introdurre la fatturazione elettronica nella pubblica amministrazione ( dovrebbe diventare obbligatoria in quella centrale entro il 2014 ma chi ci crede….) e l’anagrafe nazionale della popolazione residente. L’anagrafe dovrebbe entrare a regime nel giugno del 2015 ma investire i principali comuni già a partire dal 2014. Collegato all’anagrafe c’è anche il progetto dell’identità digitale finalizzato a fornire tutti i cittadini di un account sicuro e protetto per accedere ai vari servizi pubblici e privati. Per la realizzazione effettiva di questi progetti la buona volontà dell’Unità di Missione impegnata sul progetto da sola non basta. Serve un impegno collettivo del sistema Italia, per intero. Una mano di Babbo Natale potrebbe, fare la differenza, forse.
Infine il regalo più grande che Babbo Natale potrebbe fare agli italiani è di riportare nuove quantità di denaro contante e sonante nelle tasche dei consumatori italiani.
I dati pubblicati recentemente dall’Istat hanno fotografato una situazione drammatica. Il potere d’acquisto degli italiani si è ridotto ai minimi storici e la loro tradizionale propensione al risparmio è messa a dura prova. Tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto degli italiani si è ridotto dell’1,6% rispetto ai primi 3 mesi dell’anno e del 4,1% rispetto a un anno fa. Tra i primi sei mesi del 2012 e i primi 6 mesi del 2011, il potere d’acquisto delle famiglie è calato del 3,5%; si tratta del calo tendenziale più marcato dal 2000. Una famiglia su tre, secondo il Codacons, ha perso 1407 euro rispetto al 2011 e una su deu ne ha persi 1192 rispetto al 2012. Le tasche degli italiani si sono dissanguate e questo spiega il crollo dei consumi. Un crollo che non si bloccherà vista la scarsa volontà e capacità del governo nel favorire nuove capacità di spesa da parte delle famiglie con politiche diverse in tema di tasse, disoccupazione e lavoro, stipendi e rinnovi contrattuali, oltre che ad investimenti su tecnologie e nuovi progetti. Secondo Adiconsum l’Italia sta vivendo una fase di recessione pesantissima che sta allargando la forbice tra chi è ricco e chi è debole economicamente, tra chi evade le tasse e chi si vede erodere reddito da tasse che hanno raggiunto livelli insopportabili di pressione impositiva. In assenza di decisioni politiche, non ci resta che affidarsi, come fanno alcuni, ai Forconi o sperare in Babbo Natale.