
Il crollo dei consumi natalizi è più evidente se si confrontano i dati del 2007 ( pre-crisi ) con quelli previsionali del 2013. Il calo è del 42.7%, Mentre nel 2007 le spese ammontarono a 18 miliardi di euro, nel 2013 la spesa degli italiani nell'intero periodo natalizio per i vari settori (alimentare, viaggi, regali, casa, ecc.) non supererà quota 10,3 miliardi di euro. Un numero che descrive bene le difficoltà delle famiglie italiane che, a causa della crisi economica perdurante, hanno tagliato le spese natalizie per un valore di 7,7 miliardi di euro. Il taglio andrà ad interessare nello specifico i mercati del mobile-arredamento (-31%), dell’abbigliamento-calzature (-12%), del turismo (-16%) e della profumeria (-6%). Con flessioni più lievi ma sempre al ribasso diminuiranno sotto Natale anche le spese per i giocattoli (-2%) e quelle per gli alimentari (-1% ). L'unica eccezione è rappresentata dall'editoria (+0,5%), un dato quest’ultimo che non contribuirà a rialzare un mercato calato nell’ultimo anno del 14%.
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La crisi sta interessando anche il mercato tecnologico, come fotografato da Sirmi nel suo ultimo rapporto trimestrale sulle vendite di dispositivi per il personal computing. Il rapporto ha evidenziato un calo di tutte le componenti Client con l’unica eccezione del tablet (+22%) che continua a compensare il declino a doppia cifra del PC (-13%/-15%).
Fonte: www.telegraph.co.uk
Un altro indicatore della crisi in atto è anche l’aumento di richiesta di prestiti per affrontare le spese natalizie. Ad indicarlo sono i dati degli operatori finanziari che stanno monitorando un incremento del 17% di richieste di micro-credito, solitamente inferiore ai 1000 euro, finalizzato soprattutto all’acquisto di gadget tecnologici come smartphone e tablet.
Un dato questo che permette di sottolineare come il calo dei consumi, anche per il Natale 2013, non riguarderà il tablet e i suoi ‘fratelli’ più piccoli, smartphone e phablet. Per l’italiano medio il regalo tecnologico rimane una pratica ineludibile ed in mancanza della liquidità necessaria, il ricorso al prestito sembra essere la soluzione ideale, oltre che inevitabile. E poco interessa se l’aumento della domanda rischia di far aumentare il tasso di interesse applicato al prestito e i costi accessori
Il prestito sta diventando uno strumento importante per negozianti e punti vendita della media-grande distribuzione per facilitare nuovi consumi. Non è un caso che un numero crescente di essi stiano proponendo prestiti convenzionati con finanziarie capaci di riempire i portafogli dei consumatori con nuova liquidità. Una scelta commerciale che suggerirebbe ai consumatori di fare molta attenzione e di informarsi al meglio prima di operare un scelta. Un consiglio questo che verrà probabilmente disatteso perchè il ragalo tecnologico, per sè stessi o per amici e conoscenti, fa parte ormai del DNA del consumatore italiano, spesso propenso alle mode e allo stile di vita, anche quando la situazione attuale richiederebbe comportamenti diversi e nuovi stili di vita.