
A produrre la nuova soluzione è stata Neurala, una società do robotica che dichiara nel suo pay off di volere dare un cervello a dispositivi tecnologici in modo da renderli intelligenti.
La società ha integrato tecnologie software legate ai droni con soluzioni per il riconoscimento facciale in una applicazione sia iOS ceh Android, denominata Selfie Dronie che permette di istruire due tipologie poco costose di droni come Parrot Bebop e Bebop 2 a filmare e seguire in modo autonomo un soggetto identificato attraverso il riconoscimento facciale.
Per realizzare il video è sufficiente selezionare la persona o l’oggetto da filmare e poi ci pensano i droni. Se la faccia segnalata è la propria si potrà passeggiare con la presenza costante di un piccolo drone che volteggiando sulla testa realizzerà un mega-selfie fatto di immagini in movimento e assemblate nella forma di un video. Il drone si muove con la persona, la segue e la fotografa in continuazione come una qualunque videocamera posizionata in uno dei molti angoli delle strade e usate per la videosorveglianza e la sicurezza.
Il funzionamento dell’applicazione si basa su semplici funzionalità e concetti. In pratica sostituisce i prodotto tecnologici di controllo remoto e i sensori GPS dei telefoni Mobile. Dopo avere individuato la persona da intercettare e filmare, il drone si muoverà in modo autonomo e indipendente grazie ad un motore tecnologico sviluppato da Neurale e chiamato NIR (Neurala Intelligence Engine) che permette al drone di individuare e seguire un oggetto attraverso una videocamera standard.
La videosorveglianza che ne deriva è guidata da algoritmi matematici utili alla produzione del video ma soprattutto finalizzati a apprendere in tempo reale le abitudini del soggetto da filmare in modo da poterlo seguire costantemente. Gli algoritmi e l’apprendimento passano attraverso la comparazione tra comportamenti correnti e quelli passati.
Soluzione, applicazione e algoritmi di Neurala sono già stati sperimentati con funzionalità simili anche se con obiettivi diversi. La tecnologia di Neurale è infatti stata usata dalla NASA per pacilitare le attività dei vari robot usati per l’esplorazione dello spazio. Ora questo le soluzioni che hanno dimostrato di funzionare alla perfezione su Marte, attraverso il Curiosty Rover, sono diventati un prodotto commerciale, utile per una navigazione robotizzata autonoma, per il riconoscimento preciso di un oggetto e per video-filmare o video-sorvegliare soggetti e oggetti in movimento.
La specificità della soluzione è legata alla capacità di auto-apprendimento e l’uso di sensori passivi capaci di sostituire soluzioni più costose e ingombranti come i sistemi radar oggi sperimentati in numerose autovetture senza autista.
La soluzione può essere guardata con simpatia da parte di tutti coloro che si sono innamorati dei selfie, ma può anche generare nuove riflessioni critiche sulle tecnologie come strumenti di sorveglianza e controllo.
I droni con capacità autonome di video-sorveglianza sono una evoluzione interessante per chi guarda alle nuove tecnologie con spirito positivo e curioso ma anche come qualcosa che mette a rischio la privacy delle persone e la democrazia. Non è un caso che esistano giù numerose petizioni e proposte di legge per mettere al bando questo tipo di tecnologie e il loro potenziale utilizzo.
Dopo i fatti di Parigi probabilmente la maggioranza delle persone prpenderebbe oggi per rinunciare a parte delle lor libertà e diritti in cambio di maggiore prevenzione e sicurezza.
Ma cosa succederebbe se la faccia suggerita al drone per le sue attività fosse la nostra/vostra e cosa succederebbe se il drone fosse in possesso e attivato da un vicino di casa, da un marito tradito, da un concorrente, ecc.?
Meglio per il momento non chiederselo o urgente informarsi meglio di quanto sta avvenendo nel panorama delle tecnologie finalizzate alla sorveglianza e al controllo?