
Negli store disponibili in tutto il mondo non tutto è disponibile a tutti in ugual misure. I contenuti disponibili variano da nazione a nazione e a seconda dell’andamento della domanda nei singoli paesi. Una domanda che è diversa come ha rilevato una indagine annuale della International Federation of the Phonographic Industry (IFPI) da poco disponibile anche online.
🌗🌘🌑🌒 Che fine fanno i post su Linkedin?
I dati raccolti aiutano a comprendere le differenze nei gusti e illustrano, ad esempio nel consumo di musica digitale la prevalenza di artisti locali rispetto a star internazionali e note al grande pubblico ma con musica in lingua inglese. Una indicazione importante per gli operatori che per avere successo e crescere a livello mondiale non devono soltanto assicurarsi che gli stessi prodotti siano acquistabili negli store da qualsiasi luogo ma che gli store contengano anche prodotti e contenuti locali. Sempre localmente i modelli di business implementati devono tenere conto delle specificità nazionali e fornire servizi contestualizzati.
Nel panorama dell’offerta la proposizione più ricca è quella di Apple che continua a gestire il numero maggiore di download di contenuti musicali nel mondo, seguita da Amazon per gli ebook proposti e venduti, e Microsoft. Segue distanziato Google.
La presenza dei produttori e fornitori di servizi è limitata da problematiche non secondarie come l’acquisizione dei diritti d’autore e per la distribuzione. Queste difficoltà spiegano ad esempio perché realtà ricche e importanti come Amazon non riescono ancora a distribuire gli stessi contenuti ovunque nel mondo o lo fanno con grandi ritardi. C’entra anche la cultura, tipicamente americana, che guida i vari programmi e la mancanza di infrastrutture adeguate.
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