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Giornalismo, blogging, cinguettii, e ora?

Giornalismo, blogging, cinguettii, e ora?

11 Febbraio 2016 Redazione SoloTablet
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La tecnologia segue di pari passo le forme della comunicazione cambiandole. Chi è cresciuto con il Web non ha memoria della comunicazione che lo precedeva. L’affermarsi dei siti Web ha cambiato il giornalismo tradizionale e aperto le porte alla comunicazione odierna, fatta di ciguettii, di immagini e di contenuti pubblicati sui social network. Si è passati dal giornalismo, al blogging, al cinguettio di Twitter. Ora che Twitter è in crisi ci si domanda cosa sta emergendo. E se fosse Meerkat?

Ogni fase della comunicazione precedente è stata importante e forse non so può parlare neppure di fasi considerando che le varie forme della comunicazione convivono e interagiscono tra di loro. E’ però un fatto che negli ultimi dieci anni il giornalismo, come effetto della pervasività delle nuove tecnologie e dell’arrivo del Mobile con le sue APP, è completamente cambiato. Sono sparite molte grandi testate, con i loro giornalisti famosi e superpagati e molti editori sono stati costretti a sposare il digitale per sopravvivere.

Il cambiamento è stato determinato da un cambio di prospettiva e dall’emergere del protagonismo del lettore, sempre più attore attivo della comunicazione e meno interessato a iniziative editoriali e giornalistiche spesso auto-referenziali o troppo attente a salvaguardare il potere di influenza raggiunto. Le democratizzazione delle opinioni, frutto del diffondersi di Internet e dei suoi strumenti, ha trasformato tutti in potenziali giornalisti e possibili centri di potere e di influenza mediatica. Lo strumento è stato il Blog e gli strumenti applicazioni come WordPress, Tumblr, Blogger e mille altre.

La Blogosfera ha cambiato tutti ma non tutto. Molti Blog non sono stati altro che una forma diversa di sito web e poi alcuni Blog come TechCrunch o Mashable hanno finito per rubare molta dell’influenza e dell’autorevolezza delle migliaia di Blogger presenti in Rete per diventare centri di attrazione potenti, assimilabili a quelli del giornalismo tradizioanle.

L’arrivo di Twitter e il diffondersi dello smartphone ha cambiato tutto. Le persone hanno smesso di seguire siti web, blog, riviste e quotidiani online  per spostare l’attenzione sulle persone. I siti web e i blog sono stati sostituiti da persone reali, tutte capaci e interessate a comunicare tra di loro o a condividere brevi testi o post sui muri delle facce di social network come Facebook.

Twittere e Facebook hanno fatto sparire il Web con le sue ritualità fatte di URL, pagine, ecc. Tutto è diventato raggiungibile attraverso un semplice link da Twitter o Facebook. Poco importa se il link porta sulla prima pagina o su un breve testo. Ciò che interessa non è il contenitore ma la persona che ha condiviso il link e i contenuti che questo link fa trovare.

Grazie a Twitter negli ultimi anni è cambiata sostanzialmente la forma della comunicazione ma soprattutto sono emersi nuovi comportamenti e nuove abitudini che hanno avuto effetti pesanti sul mondo editoriale e del giornalismo favorendo aziende o iniziative di società e startup che avevano colto e cavalcato i segnali emergenti e penalizzando fortemente quelle che questi segnali non avevano neppure percepito.

Il calo del traffico sulle prima pagine di siti web, portali e blog è oggi un dato di fatto e offre interessanti spunti analitici su come è cambiata la demografia e la psicografia degli utenti della rete, quali sono gli strumenti usati e quali i comportamenti diffusi prevalenti. Chi continua a puntare sulla Home Page rischia di vedere ridursi il suo pubblico e di rimanere asserragliato in una visione che impedisce di guardare avanti perché incapace di comprendere quanto strumenti come Twitter abbiano innovato radicalmente (disruption) le forme della comunicazione mettendo al centro della comunicazione la persona e il suo cinguettio e facendo credere che i messaggi e i contenuti  comunicati e consumati lo siano in tempo reale.

La comunicazione di Twitter è oggi in crisi. Le persone che praticano la comunicazione digitale sembrano preferire altri strumenti. In questi giorni molti si interrogano sulle possibili cause di questo cambiamento trovandole nella eccessiva brevità del messaggio. La realtà potrebbe essere invece diversa. Innanzitutto il cinguettio non è mai realmente in tempo reale e poi la comunicazione di Twitter è pur sempre scritta, legata e dipendente dal testo che viene inviato. Leggere un testo non è come avere di fronte la persona che lo ha inviato. Manca il linguaggio del corpo, il tono della voce, la punteggiatura, la sottile ironia o il sarcasmo che spesso caratterizzano la comunicazione umana. Tra un cinguettio e l’altro il tempo trascorso è breve ma sempre troppo lungo per trasformare la comunicazione in conversazione e dialogo reale.

Tempo reale e comunicazione umana sono due aspetti della comunicazione a cui le nuove tecnologie emergenti sono oggi in grado di fornire risposte. Sono strumenti tecnologici come Periscope o Meerkat capaci di  far evolvere la comunicazione attuale portando al superamento del cinguettio di Twitter e rimettendo la persona, anche fisicamente, al centro della comunicazione. La soluzione è quella dello streaming in tempo reale e della connessione visiva tra le persone comunicanti.

Quella di Meerkat e Periscope è una forma di comunicazione che non è per tutti. Pochi amano andare online e trasmettere immagini di sé in video ma l’arrivo di questi strumenti suggerisce e rende possibile un passo in avanti nella comunicazione supportata tecnologicamente ridando pieno controllo alla persona del suo mezzo di comunicazione. Una comunicazione visuale attraverso uno strumento tecnologico e i display di uno smartphone suggerisce nuove riflessioni e analisi ma è sicuramente il percorso e la destinazione verso la quale siamo indirizzati.

Attualmente le applicazioni più note sono Meerkat e Periscope, domani saranno molte. Periscope è oggi di proprietà di Twitter e potrebbe diventare lo strumento per far uscire la società dalla crisi e imporre nuove forme della comunicazione che abbiano lo stesso successo dei cinguettii.

La valutazione dei nuovi strumenti e delle loro forme di comunicazione non deve basarsi sul loro successo o diffusione attuali, ancora limitati. L’attenzione va posta sui segnali emergenti che indicano in modo chiaro che qualcosa di nuovo sta succedendo e arrivando. E non saranno solo cinguettii!!!

 

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