
Due notizie a confronto. La prima racconta di una paga oraria per la raccolta di arance giunta a un euro per ora. La seconda di un annuncio di una società di ricerca che si dice pronta a costruire sisetmi robotizzati e macchine intelligenti capaci autonomamente di selezionare i frutti maturi da cogliere e di mani così delicate da non rovinare né il frutto né la pianta.
La prima notizia ha dato origine a numerosi commenti sulla continua precarizzazione del lavoro e sulle problematiche etiche, economiche e sociali che essa rappresenta. La seconda merita attenzione perché indica, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’accelerazione tecnologica in corso nella creazione e progettazione di robot e macchine intelligenti.
La notizia, resa nota dalla Reuters, è relativa a Cambridge Consultants, una società con 50 anni di storia che si occupa, nei suoi laboratori di Cambridge in UK e di Boston in USA, dello sviluppo di prodotti ingegneristici e tecnologici innovativi.
Uno dei progetti in corso punta alla implementazione di robot cognitivamente abili nella gestione manuale di oggetti di varie forme e dimensioni che richiedono delicatezza di tatto e elevata capacità manuale.
Solitamente i robot in uso attualmente sono in grado di prendere e manipolare ripetitivamente con le loro mani oggetti della stessa forma e dimensione e presi da posizioni e superfici che non cambiano nel tempo. Non tutte le attività permettono di impiegare robot di questo tipo per la diversità delle azioni e dei movimenti da compiere a causa della variabilità degli oggetti da gestire.
La filosofia è ricerca della verità.
Il robot di Cambridge Consultants punta al contrario a fornire una soluzione di basso costo e disponibile commercialmente capace di gestire forme e dimensioni diverse ma anche di saper selezionare, ad esempio, il colore di un frutto per decidere se coglierlo o meno.
L’aazione è resa possibile da sensori per le immagini come quelli della soluzione Kinect di Microsoft e da algoritmi intuitivi per il calcolo e il riconoscimento corretto degli oggetti da manipolare, o dei frutti da raccogliere.
Il robot sarà dotato anche di mani robotizzate sensibili e delicate grazie a sensori che gestiranno l’adattamento della mano alle caratteristiche fisiche degli oggetti da prendere, senza danneggiarli e permettendo comunque di manipolarli.
I nuovi robot sono stati raccontati come potenziali raccoglitori di frutta ma le loro caratteristiche li rendono disponibili in ambiti industriali e commerciali diversi. Domani potrebbero forse anche sostituire commessi di negozio e verdurai…
Lo diventeranno a patto che sappiano sviluppare, oltre a mani delicate, prensili e sensibili, anche una intelligenza sufficiente ad interagire con organismi biologici mai prevedibili e sicuramente molto diversi da una catena di produzione industriale. I robot devono essere in grado di interagire con l’ambiente e i suoi continui cambiamenti, con i movimenti e con la capacità di soprendere tipica degli esseri umani.
Prima che robot di questo tipo arrivino nelle piantagioni di arance della Sicilia passeranno ancora parecchi anni. Nel frattempo non sarebbe una cattiva idea ritornare a salari decenti sia per i migranti o i lavoratori impiegati sia per la nostra società sempre più disuguale e precarizzata.