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Bambini e tablet: effetti cognitivi sulla generazione Touch

Bambini e tablet: effetti cognitivi sulla generazione Touch

19 Novembre 2013 Redazione SoloTablet
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Quali sono gli effetti delle nuove tecnologie sui bambini e gli adolescenti? Domandarselo è utile oltre che necessario, anche per evidenziare quelli positivi e trarne vantaggio. Per le generazioni X il pericolo veniva dalla troppa televisione, capace di annebbiare il cervello, e dai videogiochi. Oggi sembra che possa venire dai tablet e dai loro display tattili.

Una indagine recente promossa da Ing Direct ha fotografato il mondo infantile, quello reale e quello digitale, sempre in rapido e costante mutamento. L’indagine è servita a lanciare una iniziativa denominata BimBumBam ( www.bimbumbam.it ) che ha come obiettivo l’individuazione e il sostegno di progetti che aiutano i bambini a crescere tramite un utilizzo creativo e responsabile delle tecnologie. L’idea di base è che le tecnologie non siano né buone né cattive ma che a fare la differenza sia l’uso che se ne fa.

Per approfondimenti sul tema segnaliamo l'e-book di Carlo Mazzucchelli Genitori tecnovigili per ragazzi tecnorapidi pubblicato da Delos Digital nella collana Techovisions.

L’indagine ha evidenziato ciò che i genitori di bambini piccoli sanno già. I bambini (1-4 anni) dimostrano una capacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà, imparano l’alfabeto, nuovi vocaboli e linguaggi, giocano, disegnano, fanno di conto. Prima del tablet i genitori dovevano mostrare ai bambini delle generazioni X e Y, come usare un mouse o un joystick e la connessione esistente tra quello che stavano facendo con ciò che succedeva sullo schermo. Oggi, con il tablet, la connessione è ovvia. La tecnologia delle interfacce tattili è assimilabile da un bambino a molti altri comportamenti e gesti, così come l'immediatezza dell'effetto provocato da un gesto sul display. Il gesto delle dita sul display ha per i bambini un che di magico ma anche di molto intuitivo perchè legato a quello che gli piscologi classificano, in assenza della capacità di ricorrere a simboli e parole, come modalità di rappresentare la realtà attarverso la gestualità.

Questa capacità quasi innata della generazione touch non spaventa ma solleva qualche timore.

L’uso della tecnologia fin dalla più tenera età potrebbe incidere sulla creatività dei nuovi nativi digitali in erba.

Il tablet è uno strumento fantastico per disegnare, giocare e imparare ma probabilmente un foglio di carta bianco e un pennarello potrebbero essere migliori strumenti di creatività e di stimolo alla ricerca di nuove forme di espressione individuale. Questi timori sono espressi in genere da psicologi dell’età evolutiva che conoscono bene l’importanza della capacità creativa nei bambini da uno a sette anni e che sanno bene quanto possa essere penalizzante negarla o limitarla, anche dentro confini tecnologici.

"Attenti al tablet, può trasformare il bambino in un vegetale e rovinare lo sviluppo del suo cervello!" --- "Non esageriamo,qualsiasi nuova tecnologia. anche quella dei libri e dei cartoni animati ma anche della radio, della televisione e di internet,  è stata al suo inizio demonizzata come pericolosa per lo sviluppo e la crescita dei bambini!"

La stessa percezione non è necessariamente condivisa da genitori e parenti che, anche sotto la pressione marketing e commerciale dei produttori, fanno a gara a regalare ai propri pargoli dispositivi di ultima generazione come smartphone e tablet.

Mentre psichiatri infantili come Serge Tisseron coniano la regola del 3,6,9,12 che suggerisce nessun schermo digitale fino ai tre anni compiuti, nessuna console di videogiochi fino ai sei anni, nessun accesso ad Internet prima dei nove e accesso libero alla rete solo dopo i 12 anni, gli adulti fanno a gara a riempire le stanze dei loro pargoli con sempre nuove tecnologie e dispositivi.

La realtà in cui i bambini italiani sono immersi è dettata più dai comportamenti, incoscienti, irresponsabili e/o inconsapevoli, dei loro genitori, che da psicologi e psichiatri infantili.  Eppure una riflessione più approfondita e attenta, su quali possano essere gli effetti dell’esposizione precoce di bambini in tenera età a display come quelli del tablet, non è solo utile ma sempre più necessaria.

La domanda da porsi è “cosa succede da un punto di vista cognitivo ad un bambino quando è esposto al display tattile di un tablet?”.

 

Fonte: www.watoday.com.au

Il tablet è un’arma di distrazione di massa perfetta!

Il tablet è uno strumento perfetto per giocare, per estraniarsi dall’ambiente circostante, per leggere e imparare, per navigare in Internet e per abitare la parte abitata della rete, per socializzare con il libro delle facce (Facebook) e per cinguettare (Twitter).Il successo del tablet nelle fasce di età prescolare è stato determinato dallo sviluppo esponenziale di applicazioni per bambini. Su iTunes queste applicazioni ( raggruppate sotto il termine 'esagerato' di Education )sono già più di 40.000 e megliaia sono quelle disponibili sullo store di Google.

"Gli adolescenti dormono con il prorio cellulare e sanno quando sta vibrando...La tecnologia fa parte di loro al punto da essere dieventata una specie di arto fantasma....tutto questo li rende abili con la tecnologia ma determina una serie di nuove insicurezze. Curano le amicizie nei social network e poi si chiedono se sono tra amici. Sono connessi tutto il giorno ma non sono sicuri di avere davvero comunicato. Hanno idee confuse sulla compagnia. Possono trovarla nella propria vita sullo schermo? " Sherry Turtle in Insieme ma soli

Il tablet è anche uno strumento potente usato da genitori, più o meno incoscienti, per distrarre i loro figli in tenera età, in modo da poter continuare a svolgere le loro attività, in casa, in auto, sempre. A pensarci bene, nulla di strano. Anche la televisione è stata usata come ‘arma di distrazione di massa’ dalla maggior parte dei geniotri che hanno crescito le generazioni precedenti, la X e la Y. (e se ne vedono i risultati… potrebbe dire qualcuno!).

Il tema è entrato nel radar di studiosi, esperti e genitori consapevoli. Alcune ricerche evidenziano come un uso frequente del tablet abbia sui bambini un effetto negativo e capace di limitare le capacità comunicative. Queste ricerche servono a misurare e comunicare effetti negativi e/o positivi derivanti dall’uso di dispositivi che crescono sul mercato anche grazie alle iniziative marketing e commerciali di società tradizionalmente legate ai giocattoli per l’infanzia come Fisher&Price e simili. Queste società hanno introdotto sul mercato prodotti tablet promossi come ideati e pensati appositamente per l’infanzia e proposti in modo da rendere facile ad adulti e genitori fare delle scelte finalizzate al loro acquisto.

Questi prodotti permettono ai genitori di tenersi i propri tablet e smartphone e di lasciare che i bambini passino ore intere a giocare con dispositivi ‘giocattolo’ senza doversi preoccupare o vivere nel panico per timore che i loro giocattoli (dei genitori) vengano distrutti dai loro figli. Peccato che questi dispositivi, come ad esempio iPotty, siano a volte disegnati per accompagnare la vita e la crescita dei bambini anche nelle loro funzioni corporali.

L’uso frequente delle nuove tecnologie non sembra aiutare lo sviluppo della capacità sociali del bambino. Il tablet rischia di scoraggiare l’interazione sociale in anni nei quali nel cervello del bambino avvengono importanti sviluppi neuronali e neurgenerativi che condizioneranno la loro vita futura. Una prima conseguenza, derivante dall’isolamento nel quale si immergono bambini rapiti dal loro gadget tecnologico, è una minore capacità nella comunicazione.

A sottolineare timori e preoccupazioni sugli effetti della tecnologia non sono solo studiosi ed esperti dell’età infantile ma anche riviste famose come Wired che ha dato rilievo all’allarme lanciato dall’American Academy of Pediatrics americana sui costi che potrebbero pagare le nuove generazioni a causa di una sovraesposizione all’uso del tablet. Anche l’associazione americana dei pediatri suggerisce di tenere lontani i bambini da 1 a 2 anni da tablet e televisori, anche nella forma di giocattoli,  in modo da facilitare l’interazione umana e lo sviluppo del loro cervello.

 

Fonte: www.huffingtonpost.com

Non tutti la pensano allo stesso modo

Tra gli studiosi non tutti condividono timori e apprensioni. Alcuni evidenziano come anche la distrazione indotta da strumenti di distrazione a bassa tecnologia, come un album da colorare, in realtà non aiutino l’interazione sociale ed anzi, per alcuni bambini, si trasformino nel modo perfetto per isolarsi dalla realtà circostante.

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Secondo alcuni studiosi il tablet è uno strumento dalle potenzialità infinite e con un valore elevato per un apprendimento indipendente e autonomo, come dimostrato dall’esperimento condotto in Etiopia che ha portato alla distribuzione di tablet nei villaggi sperduti dell’interno. Un esperimento che ha evidenziato la rapidità con cui i bambini abbiano appreso ad usare il tablet e quali vantaggi e benefici ne abbiano facilmente derivato, ad esempio nell’apprendimento dell’alfabeto e della lingua. Un esperimento che sembra dimostrare la capacità delle nuove tecnologie di fare da stimolo positivo per lo sviluppo, neuronale, mentale e cognitivo, del bambino.

Gli studiosi meno preoccupati degli effetti della tecnologia sottolineano anche la maggior facilità con cui i genitori possono determinare ciò che i bambini possono usare, decidendo quali programmi e contenuti scaricare, limitando navigazione di internet e videogiochi da usare. La possibilità di interventi con controlli parentali rende il tablet uno strumento più sicuro di quanto non sia un personal computer o uno schermo televisivo. A differenza della televisione, il tablet incoraggiano forme attive di apprendimento e di sviluppo di nuovo pensiero, isola di meno e crea minori problematiche di tipo comportamentale.

La televisione come internet o il tablet sono semplici strumenti capaci di produrre effetti negativi come comportamenti emotivi, sociali e di condotta ma anche di suggerire nuove modalità di interazione sociale e coinvolgimento personale ed emotivo di tipo relazionale. La televisione è un mezzo fondamentalmente passivo, il tablet è ricco di funzionalità che favoriscono l’interazione sociale, il confronto, la conversazione e la relazione.

A rendere meno preoccupante la visione di molti studiosi sugli effetti della tecnologia sui bambini ci sono anche i dati relativi all'aumento dei genitori cosiddetti consapevoli. Genitori che stanno diventando molto più, e non meno, coscienti di cosa è necessario fare e quali comportamenti adottare nelle pratiche quotidiane con i loro bambini. La loro competenza tecnologica e la sempre maggiore sofisticatezza dei dispositivi tecnologici non si traduce necessariamente in beneifici immediati e maggiore confortevolezza nella vita di tutti i giorni. La tecnologia è così diventata per molti geniotri una nuova sfera nella quale sperimentare ed esercitare nuove forme di insegnamento e cura per i più piccoli alla ricerca del giusto approccio che faciliti l'uso dei nuovi dispositivi ma al tempo stesso ne limiti gli effetti perniciosi e negativi. I nuovi genitori consapevoli trattano il tablet come uno strumento chirurgico di precisione, gadget che possono fare miracoli in termini di crescita del potenziale intellettivo e cognitivo dei bambini ma solo se e quando sono usati nel modo corretto ed evitando approcci 'robotizzati'.

 

Fonte: www.theatlantic.com

Ci sono anche segnali incoraggianti

Ma chi l'ha detto che i bambini italiani preferiscono il tablet?

La letteratura per ragazzi in Italia tiene nonostante la crisi, gli ebook e il dilagare di nuove tecnologie digitali e dei video-giochi, capaci di distrarre cervelli e ocupare il tenpo libero. In realtà i dati sul mercato dell'editoria sembrano indicare che i ragazzi leggono più degli adulti. Quello della letteratura per ragazzi era un mercato di nicchia ed è oggi diventato uno dei pochi settori dell'editoria con bilanci in positivo.

La specifictà del mercato italiano sembra essere stata colta da molti editori che hanno aumentato investimenti e iniziative nel settore come quelle di Salani che hanno portato in Italia i capolavori della letteratura mondiale per ragazzi come Pippi calzelunghe, Harry Potter e la Fabbrica del cioccolato. Assenti risultano essere invece le istituzioni, quasi ignare dell'importanza che la lettura ha nello sviluppo delle nuove generazioni e della loro cultura.

Cosa pensano i genitori

Le rcierche sull'argomento codotte fin qui sono numeorse. Ne citiamo une per la sua completezza e quantità di informazioni. E' una ricerca, dal titolo Parenting in the age of Digital Technology - A national Survey, condotta dal "Center on Media and Human Development School of Communication della Northwestern Universit" nel mese di giugno 2013.

Questa ricerca ha evidenziato quanto segue:

  • Benchè i nuovi gadget tecnologici siano diventati sempre più pervasivi, i genitori non pensano che essi abbiano reso la loro vita più semplice o più facile
  • I genitori usano i nuovi dispositivi tecnologici per la loro vita lavorativa, professionale e individuale ma a prevalere sono ancora i libri, giocattoli e giochi non tecnologici e altre attività
  • La maggior parte dei genitori continua a rivolgersi ad altri genitori o ad amici per avere suggerimenti e consigli su come allevare i loro figli. Il ricorso ad internet e ad altre fonti digitali come social netwrok, siti web e blog è ancora limitato.
  • I genitori non evidenziano problemi particolari o conflitti con i loro figli sull'uso che essi fanno dei nuovi media e dispositivi digitali
  • Esiste un grande gap tra famiglie a basso reddito ed altre con reddito più alto nel fornire i figli di tecnologie digitali e mobili
  • La maggior parte dei genitori continua  aprediligere metodi e attività tradizionali di insegnamento rispetto ai nuovi strumenti come il tablet
  • Per i genitori il video-gioco ha effetti maggiormente negativi della teclevisione o dei dispositivi mobili
  • Per la stragrande maggioranza dei genitori i nuovi dispositivi hanno un impatto molto negativo sulle sttività fisiche dei loro figli
  • Molti genitori affiancano i loro figli nell'uso dei nuovi dispositivi ma questa attività diminuisce grandemente al compimento del sesto anno di età
  • I genitori sono impegnati a creare per i loro figli ambienti tecnologici diversi per aoutarli a crescere ma non sembrano farsi condizionare nelle loro scelte dall'uso che i bambini fanno dei loro dispositivi
.

Si al tablet ma mai soli

Una posizione intermedia, forse quella più condivisibile, è di non impedire l’uso delle nuove tecnologie ma di affiancare i propri figli e i bambini quando ne fanno uso. L’idea è di intervenire per proteggerli da immagini e contenuti inappropriati o non adeguati e di suggerire loro cosa e come fare per usare in modo intelligente il dispositivo e la tecnologia.

Lo schermo di un tablet può diventare strumento potente per imparare insieme, anche giocando, in modo da favorire lo sviluppo dei sensi, e navigando la rete.

Mettersi vicino al proprio bambino che gioca con un tablet è un modo per condividere saperi. I bambini possono essere molto bravi e felici nell'insegnare al genitore l'uso di alcune funzionalità e caratteristiche tecniche del dispositivo, il genitore può suggerire approcci all'approfondimento e alla riflessione critica nelle azioni che intraprendono navigando in rete, abitando un social network o giocando con una applicazione. I bambini possono coinvolgere i genitori in giochi e divertimenti vari, i geniotri possono usare le nuove tecnologie per instillare il gusto per lo studio, per la ricerca di informazioni utili e per un utilizzo diverso del tempo libero.

Affiancare i figli è anche un modo per adempiere al ruolo di genitore e per non usare il gadget tecnologico per tenere calmo ed occupato il proprio figlio (figlia) per salvaguardare il proprio tempo libero o di lavoro.

Il tablet permette ai bambini di interagire con la tecnologia in ogni momento ed in ogni luogo della casa. Stare con loro permette di definire regole sui tempi di utilizzo del dispositivo e definire gli ambiti di frequentazione e utilizzo. Stare con loro obbliga i genitori a mettersi in gioco, a conoscer nuovi ambienti (facebook) e nuove forme di inetrazione e socializzazione, ad adottare nuovi approcci educativi ma anche ad aprirsi a nuove forme di apprendimento.

Il cambiamento che sta evvenendo è radila e rivoluzionario insieme, viverlo insieme ai propri bambini è probabilmente l'esperienza migliore che oggi un genitore possa fare.

 

Alcune considerazioni finali

Alla data nessuna ricerca o studio approfondito è stato in grado di provare in modo definitivo che un iPad o un tablet possa rendere un bambino più intelligente o permettergli di imparare il cinese o il giapponese in tempi brevi. Nessuna prova è stata mostrata sulla capacità del tablet di condizionare negativamente lo sviluppo neuronale del cervello del bambino o il danneggiamento dei circuiti che contribuiscono alla formazione dei miliardi di sinapsi che determineranno la mente dei ragazzi.

Il tablet è in circolazione da soli tre anni, un tempo così breve che forse non è neppure bastato a studiosi e piscologi per raccogliere dati sufficienti a formulare una ipotesi o dei risultati credibili.

Poababilmente molti timori sono privi di fondamento. Probabile che non ci siano danni maggiori derivanti da una esposizione prolungata ad un tablet di quanto non ce ne siano a causa di una uguale esposizione ad un libro cartaceo.

A dispetto dei numerosi timori, le nuove generazioni touch hanno l’opportunità di sviluppare nuove forme di socializzazione e di apprendimento tali da trarre vantaggi e benefici concreti dalle nuove tecnologie.

Una bibliografia per chi volesse approfondire

  • Endangered Minds: Why Children Don’t Think—and What We Can Do About It : un testo che esamina in che modo la televisione, i video-giochi e altri gadget tecnologici possono compromettere la l'abilità di concentrazione, di assorbire e analizzare informazioni da parte dei bambini. Una ricerca neuropiscologica e una analisi delle pratiche didattiche correti presentate in un linguaggio comprensibile da tutti.
  • Proust e il calamaro. Storia del cervello che legge: Un libro ( recensione di SoloTablet) nel quale si intrecciano discipline diverse come la neuroscienza, la linguistica, la sicologia, la storia e la pedagogia. Un libro che fa nascere numerosi interrogativi sul passaggio di civiltà determinato dall'avvento delle nuove tecnologie. Quali perdite e/o guadagni riserva il domani ai tanti giovani che hanno in larga misura sostituito al libro la cultura di internet, gli ebook e il tablet?
  • Screen Time: un libro che aiuta a riflettere su tre argomenti, contenuti, costesti e bambini e che pone numemorse ed interessanti domande sulla adeguatezza dei contenuti, sulla interazione tra video e nbambino e suggerisce alcune regole di comportamento.

Voi cosa ne pensate?

Se siete genitori e avete dei bambini in tenera età sapete bene quanto sia potente la luce di uno scehrmo da smartphone e tabelt per catturare l'attenzione del vostro pargolo o per interrompere il suo pianto più o meno sommesso.

Sicuramente siete in possesso di uno smartphone e/o tablet e avrete sperimentato il loro utilizzo anche nel gioco e nell'apprendimento sociale con i vostri figli o come strumenti di distarzione di massa....

Sarebbe interessante conoscere cosa pensiate delle riflessioni qui sopra esposte!

 

 

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