
In termini generazionali si potrebbe dire che i Baby Boomers amano e continueranno a preferire il PC mentre le varie componenti generazionali dei nativi digitali sono più orientate al tablet e allo smartphone. I primi sono consapevoli delle potenzialità dei nuovi dispositivi ma preferiscono affidarsi alle funzionalità del PC perché le conoscono meglio e le praticano da sempre. Molte cose da loro fatte con un PC possono essere fatte, in modi diversi e con APP diverse, anche con uno smartphone ma i Baby Boomers considerano più efficiente la semplicità offerta dal personal computer. Ad esempio usare una foto ricevuta via email per arricchire la pagina personale del muro delle facce.
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I nativi digitali non si pongono molti interrogativi su quale piattaforma utilizzare e quale sia meglio. Sanno che le funzionalità per fare ciò che vogliono fare ci sono sia su PC che su smartphone e usano in modo pragmatico la piattaforma che meglio soddisfa le loro esigenze, tutte basate sulla connettività e sull’estrema mobilità. Smartphone e Tablet sono per loro perfetti per consumare contenuti, partecipare a eventi, divertirsi e comunicare. Se devono produrre testi o lavorare il PC è la scelta ideale ma solo se lo strumento smartphone o tablet non permette di farlo in modo efficace e efficiente.
Fonte: www.123rf.com
Il problema non è più quale tipo di piattaforma sia la più intelligente. PC e dispositivi mobili come smartphone e tablet lo sono entrambi. La differenza è ciò che possono fare e come possono essere utilizzati per farlo.
Una differenza grande sta nel disegno di base delle piattaforme di sistema operativo. Quello del personal computer ruota intorno al concetto di file system e agli strumenti applicativi che permettono di gestirlo per trovare contenuti e file, modificarli e elaborarli navigando negli archivi che si sono nel tempo costituiti. Quello dei dispositivi mobili è molto diverso. Si basa anch’esso sul file system ma tiene l’utente lontano da esso. E’ possibile scaricare APP che mostrano i file su cui o con cui lavorano ma l’utente è generalmente tenuto all’oscuro della struttura di file sottostanti e non ne ha un accesso diretto. Tutti è centrato sulla esecuzione di APP e sulla semplicità di accesso e esecuzione da parte dell’utente. Nel tempo sono state aggiunte alcune funzionalità per scammbiare dei contenuti tra applicazioni diverse, ma tutto è reso possibile in modalità semplici che usano icone e movimenti tattile sul diaplay per copiare e incollare ad esempio una immagine o una email ma sempre senza alcuna visibilità della struttura sottostante e della cartella a cui quel contenuto appartiene.
Se poi l’utente volesse eseguire su quel contenuto elaborazioni più complicate, meglio usare un PC. In attesa di una convergenza tra le varie piattaforme e l’affermarsi di dispositivi mobili, sempre connessi e integrati in termini di funzionalità, smartphone, tablet e PC continueranno a coesistere servendo bisogni diversi e offrendo la loro ricchezza in termini di modi diversi per soddisfarli, più o meno efficacemente.
IDC e gli altri analisti di mercato nel frattempo continueranno a raccogliere dati di mercato che permetteranno ai fan dei dispositivi mobili di sostenere la morte del PC e ai Baby Boomers amanti del PC la sua insostituibilità.