
Chi spera di poter dotarsi di automobili senza autista e capaci di scorrazzare i loro passeggeri in modo autonomo dovrà rinviare le sue speranze in là nel tempo. E’ difficile che prima degli anni venti del secolo siano disponibili sul mercato di massa automobili autonome e intelligenti in grado di garantire servizi e sicurezza richiesti per un loro utilizzo diffuso sulle strade del mondo. A ben pensarci però gli anni venti sono dietro l’angolo e molto più vicini di quanto si possa immaginare.
A ravvicinare scadenze e date è il protagonismo crescente di un numero elevato di attori dotati di risorse, conoscenze e competenze utili a nuove progettazioni e invenzioni. E’ in questo scenario che si colloca ad esempio l’attivismo di aziende come Apple e Google o l’annuncio di BMW, Intel e Mobileye per la realizzazione di una piattaforma di riferimento per le automobili autonome e intelligenti che verranno.
Quello del mercato delle automobili si sta delineando come il prossimo interessante campo di battaglia tra aziende che hanno deciso di competere sulla tecnologia. E’ una battaglia che vede protagoniste le aziende tecnologiche da un lato e i produttori tradizionali di automobili dall’altro. Le prime hanno risorse e strategie che possono impiegare nella ricerca di nuove opportunità e mercati. I secondi sono coscienti di quanto sia importante la innovazione tecnologica nelle scelte e nelle motivazioni di acquisto dei consumatori ma sono anche coscienti di non potere rimanere fermi subendo la concorrenza industriale pericolosa di nuovi attori e produttori con asset tecnologici che potrebbero fornire loro le armi vincenti per le competizioni future.
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Aziende come Google e Apple stanno lavorando alla implementazione di piattaforme utilizzabili in futuro dai produttori di auto ma stanno forse pensando anche alla produzione in proprio di automobili con il logo aziendale. Lo stanno facendo usando le innovazioni tecnologiche di aziende produttrici di semiconduttori, sensori e altre tecnologie sempre più miniaturizzate, potenti e intelligenti prodotte da Intel, ARM, nVidia, Qualcomm e molte altre. Lo fanno sperimentando e sviluppando nuovi approcci e soluzioni tecnologiche che prevedono l’intelligenza artificiale, la capacità di apprendimento, reti neuronali e altre tecnologie innovative che sono in grado di replicare, affiancare o sostituire le attività cognitive, neuronali e umane.
Il mercato non è al momento ancora pronto per la ricezione della nuova proposta tecnologica. Servono nuove regolamentazioni pubbliche, scelte politiche, aggiornamenti infrastrutturali, garanzie di sicurezza e molto altro ancora. Tutto però è in movimento e ciò che sembra improbabile oggi può diventare fattibile in tempi rapidi e in modi semplici.
L’evoluzione, già iniziata da tempo, prevede il passaggio attraverso varie fasi, dall’interno dell’auto al suo esterno, dall’uso di tecnologie pensate per l’intrattenimento e l’interazione all’interno dell’abitacolo (sistemi navigazionali, audio e visuali, ecc.) a tecnologie sviluppate per rendere l’automobile autonoma e capace di muoversi in modo intelligente per conto proprio senza alcun bisogno di un guidatore. Sono fasi non lineari ma parallele, entrambi circolari perché comportano continue innovazioni e ripetuti aggiornamenti. Sono fasi che quando si fonderanno insieme produrranno l’arrivo sul mercato di numerose proposte di automobili per un pubblico di massa e non più solo per un pubblico dotato delle capacità di acquisto richieste da una Tesla.
La competizione si gioca su entrambi i modelli. Le case automobilistiche sembrano in vantaggio sulle tecnologie interne e si guardano bene dal condividerle completamente con le aziende tecnologiche. Le seconde al contrario sembrano in vantaggio sulla produzione di automobili di nuova concezione e completamente autonome e sono, forse, alla ricerca di produttori tradizionali per dare forma e mercato alle loro ideazioni.
Il vantaggio delle aziende tecnologiche nasce dallo sviluppo impressionante che hanno avuto negli ultimi anni le tecnologie e i servizi in Cloud computing e le risorse di intelligenza in esse riposte. Il Cloud è oggi proprietà esclusiva dei grandi produttri tecnologici ed è su di esso che vengono appoggiate molte soluzioni e risorse che permetteranno alle intelligenze artificiali delle auto di avere i dati di cui hanno bisogno e di elaborare le conoscenze e le informazioni che servono per prendere decisioni rapide e sicure. Oltre al Cloud gli altri componenti tecnologici che faranno la differenza sono i sensori, le comunicazioni (4G, WiFi, Bluetooth e DSRC ), la connettività (le auto devono essere interconnesse per poter comunicare tra loro) e le internet degli oggetti.
Tutte le tecnologie necessarie descrivono un ambito di sviluppo complesso che non potrà trovare soluzioni rapide ma che prima della fine del prossimo decennio regalerà ai consumatori del tempo nuove opportunità e forme di rilassamento e benessere. Ad esempio molti anziani o centenari potranno farsi portare a spasso da automobili intelligenti senza il bisogno di rinnovare la loro patente o di regalare altri soldi allo stato per le pratiche associate al rinnovo. I nuovi nati potrebbero assimilare le nuove automobili tecnologiche come i nativi digitali di oggi hanno fatto con i display dei dispositivi mobilie e prepararsi alle…automobili volanti del futuro successivo. Una prospettiva ipotizzabile ma anche essa non lontana. A meno che, come è già avvenuto nella storia, l’evoluzione tecnologica si blocchi e le auto autonome si trasformino in semplice leggenda!