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Nuove regole per l’economia mobile

Nuove regole per l’economia mobile

14 Aprile 2012 Tiziano Arosio
SoloTablet
Tiziano Arosio
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La diffusione sempre più massiva dei device mobili impone un cambiamento socioeconomico e culturale a tutta la nostra società . Le aziende spostano i loro investimenti in Opex , cioè spese operative on demand , per ridurre i costi , guardando più alle spese operative che agli investimenti .

 

Al giorno d’oggi il modo di vivere, di lavorare e di comunicare cambia grazie ai nuovi paradigmi imposti dalla diffusione di smartphone, tablet, enterprise application services, social network e cloud computing  apportano delle modifiche alla collettività e alle interazioni personali : la società sarà , quindi, sempre più connessa . Al punto che la quotidianità delle persone, sia in ambito personale sia lavorativo, è in continuo cambiamento e le abitudini della gente si modificano, assecondando i ritmi del nuovo mondo che sarà sempre più digitalizzato .

“Il mobile sta cambiando il mondo e questo non tutti lo capiscono ma sta succedendo, con una penetrazione altissima nei nuovi mercati geografici, laddove la penetrazione di Internet è ancora bassissima . L’87% della popolazione mondiale ha in tasca un dispositivo mobile - e soprattutto questa alta percentuale si esprime nei paesi emergenti - mentre , la penetrazione di Internet va dal 30% al 70% nei vari paesi avanzati e al contrario , rimane bassissima nei paesi emergenti . Il mobile , è la forza delle nuove applicazioni e dei nuovi mercati geografici”. Il nuovo consumatore, digital native, con i mobile device sarà sempre connesso , per questo avrà bisogno di  banda maggiore . La tecnologia LTE offrirà grande velocità agli utenti che potranno così usufruire di servizi e contenuti sempre più "digitalizzati" .

Con queste premesse se riflettiamo su una economia italiana che da quattro anni soffre, sia per ragioni congiunturali (stagnazione, recessione, ora le attuali misure di risanamento) , sia per ragioni strutturali dove le grandi “tendenze” di mobile, cloud e utility hanno un forte impatto ma sono di natura deflazionistica , in quanto tendono a fare crescere molto i mercati adiacenti ma a contrarre la struttura dei costi delle aziende .

“Questa situazione ci permette di notare  tuttavia che mobile e cloud sono le forze più dinamiche di questo mercato,  mentre soffrono le aree più tradizionali perché le aziende stanno spostando il loro modo di agire da Capex, cioè spese per investimenti , a Opex, cioè spese operative on demand, pagando sulla base del loro utilizzo”. Tra i protagonisti della nuova era ci sono  -“ i nuovi mammiferi agili”- che producono tablet, smartphone, svilluppo di rete, broadband , mentre  -“i dinosauri con la cravatta”- sono le vecchie corporation IT che faticano ad interpretare l’evoluzione del mercato e che però tenderanno sempre più a collidere per occupare l’uno il mercato dell’altro.

E’ un fatto  che comunque in questi ultimi anni proprio l’economia digitale abbia determinato in modo decisivo la crescita dell’economica italiana, contribuendo, contro tutte le aspettative degli scettici, a creare numerosi posti di lavoro (si pensi che le cifre si aggirano intorno ai 650.000 posti creati ) .

Un dato che non lascia spazio a interpretazioni pessimistiche. E chi ha pensato che internet, e il continuo sviluppo di dispositivi potenziati, avrebbe diminuito le possibilità di occupazione e danneggiato la tendenza umana alla socializzazione si deve ricredere.

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