
Interessante come, in anni in cui lo smartworking prende sempre più piede, più della metà della Generazione Z (55%) e dei Millennial (56%) affermi di desiderare ancora degli uffici con open space, ma al contempo li riconosca come fonti di distrazione -nel 76% dei casi a causa di un collega che telefona o chiacchiera – e ne sia talvolta frustrato (93%). Ugualmente interessante sottolineare come le generazioni più anziane invece apprezzino molto meno gli open space (47% Generazione X e 38% dei baby boomer) e trovino che la presenza in questi spazi faccia diminuire la produttività personale (60% contro il 48% della Generazione Z). Quello su cui i lavoratori concordano è che tali distrazioni potrebbero essere ridotte al minimo grazie all’utilizzo tecnologie più avanzate (56%) e sistemi di eliminazione del rumore di fondo (56%). Per Joe Burton, Presidente e CEO di Poly, esistono 4 differenti aree in cui l’innovazione può contribuire concretamente a risolvere il disagio dei lavoratori in ufficio e aumentarne il benessere nonché la produttività. Si va dalla creazione di spazi di lavoro che funzionino intuitivamente per tutti a strumenti che supportino la modalità preferita di collaborazione, all’implementazione di soluzioni basate sul cloud computing e l’Intelligenza Artificiale.