
I Bot o Chatbot che stanno riempiendo le narrazioni dei media sono servizi tecnologici che operano come mediatori tra gli esseri umani e i dispositivi tecnologici che utilizzano con il compito di soddisfare il bisogno di informazioni individuale ma anche di far risparmiare tempo in ognuna delle attività che caratterizzano la vita Mobile.
A oggi questi oggetti o entità tecnologiche hanno fallito nel raggiungere i loro scopi ma con l’arrivo di soluzioni di intelligenza artificiali più mature possono oggi affermarsi come strumenti veramente utili e vantaggiosi.
Mentre i Bot sono applicazioni software in grado di eseguire in forma automatica determinate azioni, i Chatbot sono bot o programmi software dotati di intelligenza artificiale, abilitati all’uso di linguaggi naturali e alla simulazione di conversazioni con l’utente finale sia in forma testuale sia vocale. I Chatbot servono come assistenti virtuali, agenti di conversazione e agenti a supporto delle strutture di customer service o come personal shopper.
🍒🍒CHATGPT: SEDOTTI E ABBANDONATI?
L’arrivo sul mercato dei Chatbot di aziende come Google, Microsoft e Facebook ha permesso agli analisti di mercato di definire il 2016 come l’anno dei Chatbot. In realtà questi oggetti non sono una novità da moltissimi anni, almeno da quando il professore del MIT Joseph Weizenbaum, inventò nel 1964-65 Eliza il primo Chatbot in assoluto. Dotato di intelligenza artificiale Eliza (il genere femminile marca l’origine e la storia dei Chatbot) era in grado di stabilire una conversazione intelligente, anche se non sempre appropriata ma mai politicamente scorretta come quella d Tay, con essere umani. La conversazione fu ompostata su modelli di ascolto attivo usati dagli psichiatri del tempo per comunicare con i loro pazienti.
Cinquanta anni dopo i bot in tutte le loro varietà e genere sono diventati i protagonisti della Rete il cui traffico è gestito al 50% da loro. Lo hanno evidenziato numerosi studi e indagini che hanno rilevato che il 51%+ del traffico di Internet è frutto delle attività di Bot. Il 30% di questo traffico è gestito da bot buoni, al servizio dei mtori di ricerca e di altre applicazioni pensate dalle aziende per facilitare la vita online dei loro clienti. Il rimanente 31% al contrario è rappresentato da bot cattivi usati per attività di spamming, di hackeraggio o di malware come i malevoli denial of ervice (DDoS) ma anche semplicemente per gonfiare i Like di facebook.
Le grandi corporazioni tecnologiche hanno deciso di scommettere sui bot. Aziende come Apple, Google, Facebook e Microsoft sono rapidamente passati dagli annunci ai rilasci di nuovi prodotti o Chatbot sempre più pptenti, performanti e intelligenti.
Apple dispone da tempo di assistenti personali come Siri su tutti is suoi dispositivi, iPhone, iPad, iTV, CarPlay e iWatch. Siri è dotato di una interfaccia basata su linguaggio naturale ed è dotato di algoritmi di intelligenza artificiale utili per gestire conversazioni e interazioni vocali.
Google ha annunciato alla conferenza Google I/O del 2016 l’arrivo di un Google Assistant dotato di sistema di messaggistica automatizzato. L’assistente chatbot si chiamerà Google Allo e sarà seguito da un secondo prodotto chiamato Google Home.
Facebook a metà aprile 2016 ha annunciato il rilascio di Chatbot legati alla sua soluzione Messenger che sarà in grado di fornire informazioni meteo e di traffico stradale, di informare sulle gestione logistica di prodotti acquistati e in consegna, di gestire la messaggistica e molto altro ancora. Ad esempio Mesenger sarà abilitato a inetragire con applicazioni e chatbot operativi come personal shopper e al servizio di punti vendita o centri commerciali.
Microsoft infine ha sviluppato due Chatbot dotati di intelligenza artificiale per l’interazione tra utenti nei social network. In Cina ha rilasciato Xiaolce Chatbot che ha generato finra 40 milioni di conversazioni. Il seocndo chatbot si chiama Tay (Thinking About You) ed è stato pensato per erogare servizi a una base utente differenziata ma predisposto con una capacità conversazionale adattata a persone di giovane età (18-24 anni) e con finalità legate al divertimento.
Per chi volesse scoprire quali e quanti sono i Chatbot in circolazione può visitare il sito https://www.chatbots.org.