
Il futuro della consegna a domicilio potrebbe essere segnato. Un futuro ancora lontano ma possibile e già perseguito e sperimentato con la creazione di nuove macchine intelligenti. Un futuro che sarà popolato da robot capaci di spostarsi in modo autonomo e di consegnare a domicilio le pizza ordinate seguendo semplici istruzioni e mappe digitali e muovendosi agli ordini di una intelligenza artificiale.
L’’dea è sicuramente ne l cassetto di molte catene del fast food americane e del mondo ma la prima a raccontare un progetto in fase avanzata di implementazione è Domino's Pizza che ha costruito un robot denominati DRU, pensato per la consegna a domicilio. Non si tratta di una iniziativa o campagna marketing ma di un prototipo capace di spostarsi, superare ostacoli e recinti, navigare nel traffico cittadino, bussare alla porta di casa per fare una consegna in grado di soddisfare appetiti e desideri di consumatori affamati.
Il progetto DRU (Domino’s Robotic Unit), è stato tenuto segreto ed è stato realizzato con Marathon Roboticsuna startup tecnologica australiana specializzata nella costruzione di robot militari. Il Robot per le consegne a domicilio si sposterà a una velocità di 20 chilometri all’ora e si muoverà su strada ma, per le sue dimensioni e velocità limitata, anche su maciapiedi, percorsi preferenziali. Sarà comunque inizialmente limitato a percorsi prestabiliti che vedranno probabilmente escluse le autostrade, le tangenziali e le strade di maggiore traffico.
La logica di funzionamento di DRU è simile a quella di molti progetti per lo sviluppo di automobili senza autista. Il robot raccoglie informazioni della realtà nella quale è immerso attraverso l’uso di sensori in grado di percepire ostacoli e di decidere nuovi percorsi, ricalcolandone le distanze e i tempi di percorrenza. Costruito in plastica, acciaio, vetro (display) e alluminio il robot è pesante (190 chili) e alto solo un metro e dieci centimetri quando lo scomparto per il trasporto della pizza è chiuso. Lo spazio fisico per il trasporto del bene da consegnare è predisposto per cibi caldi e freddi e per una facile pulizia e disinfezione.
Ricevuto l’ordinativo e caricato delle pezzi da consegnare DRU si muove come su una mappa (Google Maps) e si dirige senza alcun tipo di assistenza umana verso la destinazione finale. Al momento il robot si ferma all’ingresso della villetta o del condominio, in un raggio limitato di chilometri. La batteria di cui dispone il prototipo copre al massimo 20 chilometri complessivi. E’ responsabilità del cliente contribuire al completamento della consegna che avviene grazie all’apertura dello scomparto per il trasporto inserendo un opportuno codice univoco attraverso un dispositivo smartphone.
Il prototipo prima di diventare un prodotto utilizzabile e commerciabile dovrà passare numerosi test e osservare le normative vigenti sul traffico. Per ora è stato sperimentato su un numero limitato di percorsi ottenendo permessi speciali per farlo. Il marketing di Domino prevede l’arrivo del robot nei punti vendita australiani entro sei mesi ma probabilmente DRU non verrà usato per molti mesi ancora nello svolgimento delle attività per cui è stato creato. Servirà ad illustrare quello che Domino sta facendo e a far percepire per tempo cosa succederà, quasi sicuramente, tra qualche anno nella consegna a domicilio. A posticiparne l’uso ci sono sicuramente problematiche software legate alla intelligenza artificiale di cui deve essere dotati, servono nuove normative per il traffico e il trasporto pubblico ed è probabilmente necessario intervenire sulla componente fisica e hardware del mezzo, anche per metterlo in sicurezza e impedire che malintenzionati affamati fermino DRU per strada rubandogli le pizze.
Consapevole delle preoccupazioni che l’arrivo di DRU potrebbe scatenare tra la forza lavoro, Domino's Pizza ha chiarito che il robot non è destinato a sostituire gli attuali corrieri umani della pizza a domicilio e i loro motorini colorati. Il Robot non sarà mai in grado di raggiungere alcune località remote e difficilmente raggiungibili e avrà ancora a lungo limiti in termini di numero di pizze che può consegnare al giorno. Inoltre difficilmente i clienti che ordinano la pizza a domicilio per non uscire di casa, accetteranno di mutare le loro abitudini e di abbandonare pigiami e pantofole e rivestirsi per andare a prelevare la pizza nel portone sotto casa.
Il fatto che Domino's Pizza abbia tenuto a comunicare che DRU non andrà a sostituire posti di lavoro oggi occupati da umani non significa che non potranno diminuire i dipendenti dei punti vendita ma solo che la loro diminuzione sarà bilanzciata da altri posti di lavoro nelle fabbriche di DRU. Una magra consolazione per chi oggi consegna le pizze e non avendo gli skill ingegneristici e tecnici per costruire DRU, si troveranno probabilmente senza lavoro.
Daremo tutti addio a motorette e veicoli vari che oggi animano le nostre serate per le consegne a domicilio?