
I dispositivi tecnologici di cui tutti sono dotati producono una infinità di informazioni che servono a fare delle scelte nei processi decisionali che accompagnano ogni attività umana, compreso quelle che ci vedono coinvolti alla ricerca di un incontro romantico o del partner ideale per una vita futura di amore e di affetto. Disporre di informazioni non è però sufficiente. L’ambiente nel quale ognuno di noi si muove alla ricerca del partner perfetto è diventato molto affollato e altrettanto competitivo. In questo ambiente la tecnologia gioca un ruolo fondamentale ridefinendo le regole e le pratiche dell’incontro amoroso, dell’avventura galante, dell’innamoramento e dell’incontro fatale.
Le app migliori del 2023 tra riconferme e novità
Se galeotto è diventato lo smartphone significa che non si fa più affidamento sulla chimica che sempre scaturisce da un incontro faccia a faccia e dal linguaggio del corpo. La ricerca non avviene più al pub o in discoteca ma sfogliando una delle numerose liste di maschietti e femminucce di cui sono ricche le molte APP per appuntamenti disponibili in Rete. Queste liste non sono generiche ma sempre personalizzate e costruite, con appositi algoritmi e sistemi di geolocalizzazione, a partire dai dati di profilo di ogni utente, dai luoghi che frequenta, dalla abitudini e comportamenti nell’uso del servizio dell’applicazione di coloro che sono alla ricerca della persona giusta a cui proporre un appuntamento.
Alcune di queste applicazioni come Tinder hanno liste di una ricchezza inimmaginabile. Sono liste che nascono dalla presenza nella rete sociale di 50 milioni di utenti di quasi 200 nazioni diverse. Ogni giorno gli appuntamenti scaturiti dalla chimica digitale del social network sono quasi 30 milioni. Un indicazione di quante persone si affidino oggi all’illusione di una scelta praticamente illimitata, ben maggiore di quella che caratterizzava pratiche di incontro tradizionali.
Grazie allo smartphone e alle sua APP ogni utente può scorrere le varie liste di persone disponibili, selezionare quelle considerate più interessanti e attivare contemporaneamente più conversazioni simultanee. Un’azione impossibile in qualsiasi altro posto della vita reale, ma attualizzabile grazie alla tecnologia e ai suoi potenti strumenti. Un’azione che produce i suoi frutti se sono veritiere le percentuali fornite da statistiche che indicano nel 5% il numero di persone che si sono conosciute o sposate grazie a Internet e nel 15% quelle che hanno frequentato spazi di incontri online.
Frequentarli non significa usarli per organizzare incontri nella vita reale o per soddisfare sogni proibiti. La maggior parte delle persone che si registrano ad essi, oggi usando APP apposite, spariscono dopo le prime visite o mantengono connessioni lasche che portano a coinvolgimenti soltanto marginali e senza futuro. Chi abita questi spazi sperimenta quanto sia facile online connettersi a nuove persone ma anche quanto lo sia disconnettersi. Una situazione che non esiste nella vita reale dove nulla si sviluppa con la stessa rapidità di un MiPiaci o con fasi simile a quelle della Rete. Una situazione che online è spesso guidata da immagini patinate e, in alcuni casi, ben riuscite o ritoccate e che nella vita reale deve fare i conti con ciò che esiste al di là dello specchio e al di fuori dei contorni di una fotografia.
I matrimoni o le convivenze che scaturiscono dalle APP per incontri sono ancora relativamente pochi ma probabilmente destinati ad aumentare come conseguenza delle molte solitudini che affliggono il social networker. Fare previsioni è però un azzardo e le statistiche dovrebbero anche raccontare quante coppie, formatesi digitalmente, hanno vissuto esperienze di vita comune prolungate nel tempo. Probabilmente la vita media è breve così come lo sono i tempi che caratterizzano molte relazioni online.
Ma non sarebbe meglio spegnere lo smartphone, riporre il tablet, disconnettersi dalla Rete e guardare in faccia le persone a cui si è interessati o da cui si è stati colpiti?