
Ciò che conta è saper individuare i bisogni emergenti e saperli soddisfare. Nel mercato del personal computing conoscere i bisogni significa ammettere che l’uso che i consumatori fanno dei loro dispositivi non è sempre quello che viene raccontato.
Molti utenti che posseggono un personal computer non sfruttano per nulla la sua potenza e le sue potenzialità. Pochi sono gli utenti che spingono al massimo le prestazioni della macchina attraverso un utilizzo avanzato degli strumenti disponibili. Pochi sono gli ambiti di utilizzo di uno strumento ricco di applicazioni potenti e di funzionalità.
Una errata percezione di quello che i consumatori veramente vogliono è stata alla base di numerosi errori compiuti nel passato e che hanno portato all’attuale crisi del personal computer tradizionale. Qualcuno si ricorderà certamente l’introduzione dei Netbook e quello che ne è seguito. Il prodotto non ha avuto fortuna ma ha dato il via a cambiamenti importanti nei comportamenti degli utenti che hanno portato alla situazione attuale dominata dalla preferenza dei più verso un piccolo dispositivo portatile e maneggevole come lo smartphone.
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La trasformazione è avvenuta attraverso la crescente consapevolezza della inutilità di molti componenti e caratteristiche del personal computer e dei vantaggi derivanti dall’uso di un altro tipo di dispositivo, meno potente e performante ma molto più capace e rapido nel soddisfare bisogni e necessità.
Il personal computer ha finito per essere vittima dei suoi punti di forza, potenza di calcolo, prestazioni, ricchezza e potenza delle sue applicazioni. L’utente è abitudinario anche nell’uso dei dispositivi tecnologici e appena ha avuto la possibilità di sperimentare nuove piattaforme ha compreso quanto poco usasse della ricchezza del PC di casa o del suo laptop.
Se le abitudini consolidate sono quelle di navigare la rete, frequentare una rete sociale online, gestire la casella di posta elettronica, messaggiare, un dispositivo come lo smartphone basta e avanza. Se poi i bisogni si allargano alla costruzione di una presentazione di lavoro, alla organizzazione di un foglio elettronico o alla stesura di documenti la scelta più efficace è oggi un tablet, nella versione iPad Pro o Surface Pro.
Dati riferiti al 2014 e prodotti da Mary Meeker partner di Kleiner Perkins Caufield Byers
Se la fotografia delle abitudini dei consumatori è corretta prodotti come i tablet professionali di Apple e Microsoft troveranno sul mercato utenze diverse ma pur sempre limitate rispetto a quelle interessate ad uno smartphone. Il Surface pro di Microsoft è sicuramente la piattaforma più adatta a una utenza di tipo professionale e abituata a pratiche avanzate di personal computing. Una utenza grande ma non di massa. L’iPad Pro offre una alternativa al Surface anche se con alcune limitazioni in termini di efficacia da punto di vista della efficienza e della produttività lavorativa. Differenze comunque minime per una piattaforma anch’essa rivolta ad audience delimitate numericamente e sicuramente non di massa.
Rivolto alle masse è al contrario lo smartphone, un dispositivo percepito come più che sufficiente per i bisogni quotidiani di personal computing. Di questo dispositivo gli utenti usano praticamente tutto ciò che è disponibile e grazie alle APP sfrutta al meglio tutta la potenza e le caratteristiche hardware e software del dispositivo. La facilità d’uso è stata la chiave della sua diffusione e pervasività che ha marcato un salto di paradigma nel quale è rimasto vittima il PC ma forse anche il tablet. Molti produttori tradizionali sono rimasti sorpresi da quanto è avvenuto e non sembrano avere ancora compreso pienamente la rivoluzione intercorsa. La difficoltà nasce dall’aver puntato su macchine sempre più potenti ma anche forse sempre meno usate. Oggi che il consumatore ha colto la potenzialità dello smartphone nel soddisfare i suoi bisogni non rimangono che due strade possibili. Continuare ad alimentare lo smartphone di novità in modo da permettere all’utente di far sempre di più o puntare su nuove tipologie di dispositivi ibridi capaci di integrare facilità d’uso e fattore di forma dello smartphone con la potenza del personal computer. Una scelta non facile e che produrrà nuovi scenari di mercato, a oggi probabilmente impossibili da prevedere.